Ex Moi, sgombero in primavera
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 25 novembre 2016
Saranno sgomberate a partire dalla prossima primavera le palazzine dell’ex Moi, il villaggio olimpico di Torino da tempo occupato illegalmente da famiglie di migranti e profughi. Le operazioni avranno inizio, secondo quanto appreso, al termine del censimento degli occupanti – un migliaio di persone – per stabilire chi ha diritto a un alloggio e chi no. Un percorso già annunciato dalla sindaca Chiara Appendino nell’ultimo Consiglio comunale, ricevendo anche il plaudo di Piero Fassino, che tuttavia l’ha messa in guardia sulle difficoltà delle operazioni.
Da quasi due anni le palazzine occupate all’ex Moidovevano essere sequestrate, ma a oggi non è stato fatto nulla. “Lo stato di necessità” è diventato una condizione fissa e gli edifici sono una ormai “residenza abituale e stabile” di centinaia di africani con rischi per il quartiere. È un “esproprio senza indennizzo”. Lo si legge nell’ordinanza di sequestro preventivo firmata dal Tribunale di Torino il 13 dicembre 2014 e da allora in attesa di applicazione. L’inchiesta, coordinata dal pm Antonio Rinaudo, ipotizza il reato di occupazione abusiva. A questo fascicolo si affianca ora la nuova inchiesta, aperta in seguito alle tensioni degli ultimi giorni.
“Stiamo lavorando per trovare una soluzione per le palazzine ex Moi – ha detto in Sala Rossa la Appendino -. Siamo alla ricerca degli spazi necessari”. La sua intenzione è quella di affrontare “la questione gradualmente, una palazzina per volta”, lì dove la passata amministrazione – in accordo con Prefettura e forze dell’ordine – non ha fatto niente.
Dopo gli scontri della notte scorsa due denunce, per ora a carico di ignoti, sono state presentate dalla Digos. Le indagini sono coordinate dal pm Onelio Dodero e l’ipotesi di reato e’ di lancio di esplosivi. Mercoledì sera due petardi sono stati lanciati contro le palazzine occupate, scatenando la rabbia degli occupanti che sono scesi in strada a protestare. Secondo quanto si apprende, all’origine delle tensioni ci sarebbe una rissa avvenuta domenica scorsa al bar Sweet, quartier generale degli ultrà del Toro. Un ragazzo del Mali e la sua fidanzata, entrambi residenti al Moi, sono rimasti feriti. Il giovane è stato anche denunciato dagli agenti delle volanti per danneggiamento aggravato. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
“Se il sindaco deve attendere il prefetto per dare risposte ai torinesi e al Consiglio, allora non ha autorevolezza”, attacca il capogruppo di Forza Italia in Sala Rossa, Osvaldo Napoli, a margine della seduta dei capigruppo, da cui è emersa “la notizia che Appendino prima di relazionare dovrà attendere notizie dal prefetto sui disordini all’ex Moi”. Se il sindaco “non è in grado di avere notizie immediate su una situazione di ordine pubblico – dice Napoli – allora vuol dire che è senza autorevolezza. Si tratta di una cosa inaccettabile perché i cittadini e il Consiglio comunale devono sapere. Relazionare al Consiglio comunale, e quindi alla Città, 10 giorni dopo gli avvenimenti è estremamente negativo. Torino, storia sabauda, non ha mai subito l’umiliazione e la ribalta dei mass media come in questi giorni”. “Possibile che la prima cittadina, su questioni così delicate riguardanti la sicurezza dei torinesi – aggiunge – non abbia un peso istituzionale tale da poter ottenere informazioni dalle forze dell’ordine, dalla Questura o dalla stessa Prefettura, ma in tempo reale, senza dove attendere relazioni ufficiali? Una città – conclude Napoli – si amministra bene anche grazie alla credibilità di chi la governa”.



