Salviamo e riscopriamo la cultura
Redazione – I nostri cuori piangono per la Cattedrale di Notre Dame in fiamme. Bellezza, fede, memorie personali e storia si intrecciano in quello che, giustamente, è definito un simbolo.
Simbolo di fede. Simbolo di cultura. Simbolo di identità. Sembra che solo ora la gente si sia svegliata, per un istante, dal torpore. Sembra che solo ora ci si accorga dell’importanza della cultura e dei suoi simboli. L’identità si nutre e si sviluppa sulla base di cultura e simboli.
Non spettacoli di intrattenimento. Non libri stampati in milioni di copie perché scritti, forse, dal personaggio del momento. Non esibizioni di volgarità.
Bellezza, storia, emozioni, scoperte. Fatta di luoghi e di uomini. Scienziati, filosofi, scrittori, scultori, pittori, musicisti… Questi sono i rivoli su cui è fondata l’Europa e la sua storia comune.
Naturalmente i politici, italiani ed europei, hanno detto che non conta nulla (salvo che per i conti sul turismo o i grandi eventi). Dimenticano, però, che, senza una consapevolezza di identità comune, fatta di storia e simboli e bellezza, non si va lontani. Un notevole tentativo fu fatto, qualche anno fa, nella stesura del libro di Riccardo Lala, intitolato 10.000 anni di Identità Europea.
Questo bellissimo tentativo contrasta con il quotidiano allontanamento della cultura.
Pensiamoci. Ci pensino tutti i politici. Senza Cultura non c’è unità. Né unità nazionale né unità europea. Ripartire da un programma culturale, scrivere una storia europea, far conoscere scienza, filosofia e arte… Non sono opzioni. Sono un pezzo fondamentale del nostro futuro!



