Il G7 deve restare a Torino
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 26 giugno 2017
Il vertice del G7 sull’industria in programma a Torino dal 26 al 30 settembre non si sposta. Non vi sono ragioni di ordine pubblico né impedimenti di altra natura per valutare l’ipotesi di cambiare la sede. Ne hanno convento questa mattina al Viminale il ministro Marco Minniti e la sindaca Chiara Appendino. Nel corso del vertice, durato circa un’ora e svoltosi a quanto si apprende in un clima di concordia istituzionale e di massima cordialità, sono state prese in esame le minacce che nei giorni scorsi sono provenute dall’area antagonista della città. Massima attenzione, nessuna sottovalutazione dei potenziali – è stato ribadito – ma nel contempo si vuole assolutamente evitare lo scacco da parte delle istituzioni.
Un invito a non rinunciare all’evento è stato rivolto anche dal presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina. Intervenendo all’assemblea annuale dell’associazione il leader degli imprenditori ha bollato come “atteggiamento sbagliato” quello di alcune forze dell’opposizione della Sala Rossa che chiedono di rinunciare al meeting internazionale. “Torino è e deve essere una città dell’accoglienza – ha osservato Gallina – c’è tutto il tempo per assicurare la riuscita dell’evento come è stato fatto in passato. La polemica politica non deve andare a scapito della collettività”. Per il numero uno di via Fanti, il capoluogo piemontese può vantare la capacità di gestire grandi eventi, come in passato è capitato a per le Olimpiadi: “Non vorrei che si generasse un’onda negativa, dopo i fatti drammatici che sono successi”, in piazza San Carlo. “Bisogna evitare le drammatizzazione. Torino ha una storia e un modello unico che non possono essere messi in discussione. Strumentalizzare per gettare ombre sulla città sarebbe un errore fatale. Ci sono stati errori – ha concluso – ma non è escluso che da questa esperienza si possa diventare più capaci”.
Restano fermi sulle loro posizioni, invece, i gruppi del centrodestra. A loro avviso, senza garanzie per la sicurezza il G7, “va spostato”. Lo hanno ribadito oggi i capigruppo di Lista Morano, Forza Italia, Lega Nord e Direzione Italia che, dopo l’appello alla mobilitazione lanciato dal centro sociale Askatasuna, hanno presentato una mozione in cui si impegnano sindaca e giunta “a prendere nettamente le distanze dai centri sociali il cui operato si pone in contrasto col principio di legalità, avviando i processi necessari per la loro chiusura, e a chiedere alle competenti autorità nazionali lo spostamento del G7 ad altra sede”. Il senso dell’iniziativa è riassunto da Alberto Morano: “Mettiamo la sindaca di fronte a un bivio. L’intenzione – spiega il notaio – non è abdicare a un evento ma se non c’è una decisa presa di distanza dell’amministrazione da movimenti violenti e non ci sono le condizioni per un evento sicuro chiediamo di spostarlo perché Torino non si rialzerebbe più da un altro disastro”. Per il fittiano Roberto Rosso “Appendino deve dire da che parte sta”, mentre l’azzurro Osvaldo Napoli osserva: “Capiamo l’importanza di questo evento per l’immagine di Torino ma a condizione che non succeda nulla o sarebbe il peggio del peggio. Torino – conclude l’ex onorevole berlusconiano – deve recuperare visibilità ma se ci saranno incidenti al G7 la città diventerebbe invivibile agli occhi internazionali”.