AEROPORTO DI TORINO/ GIACHINO: il RECORD DI LATTA…altro che record storico
Riceviamo in Redazione e riportiamo la lettera scritta da Mino Giachino (già Sottosegretario di Stato ai Trasporti) alla Sindaca di Torino e al Presidente della Regione Piemonte
Gentile Sindaca, che su un biglietto mi hai scritto che avresti risposto,
Caro Presidente della Regione,
Gli asset di sviluppo o di crescita della economia e del lavoro di un territorio sono rappresentati dalla operosità dei suoi cittadini, dalla competitività delle sue aziende, dalla qualità delle sue Università, ma sono rappresentati anche dalla qualità delle sue infrastrutture e dal grado di connessione con il mercato ormai globale.
Torino, grazie ai Governi DC e delle Amministrazioni locali degli anni 50 e ad alcuni imprenditori piemontesi come Gavio, è ben collegata dalla rete autostradale e dei trafori autostradali; grazie al Governo Berlusconi e a Mauro Moretti è ben collegata alla rete nazionale ad AV, grazie al Governo Berlusconi ha una buona Metropolitana.
Un grave limite è rappresentato però dal mancato collegamento della rete ad AV con la Francia, il Paese che attrae il maggior numero di turisti Esteri, il secondo Paese per esportazioni dell’Italia.
Il secondo grave limite è rappresentato dal sottoutilizzo del nostro Aeroporto, solo quattordicesimo in Italia per numero di passeggeri.
Ecco perché il record storico di passeggeri dell’Aeroporto di cui parla stamane La Stampa è un record di “latta”.
Per chi guarda all’interesse generale I numeri infatti vanno sempre contestualizzati nell’insieme del traffico aereo del nostro Paese. Torino la quarta Città italiana è solo quattordicesima tra gli aeroporti italiani. Non ce l’ho con l’AD. Barbieri ex deputato del PD. È un simpatico napoletano anche se con il vizio del sigaro.
Il punto è che contano la qualità dei collegamenti, che debbono essere funzionali alle necessità della economia piemontese per renderla più competitiva e per consentirle di crescere di più. La differenza la fanno le Città estere collegate e la qualità dei voli. Se da Torino si collegano solo la metà delle capitali europee è evidente che si limita lo sviluppo di un Paese che ha il 70% delle sue esportazioni dirette verso l’Europa. Ma se i collegamenti con le aree economiche più importanti del mondo sono pochi è evidente che Torino è il Piemonte continueranno ad attrarre pochi investimenti esteri, di cui invece abbiamo bisogno come il pane dopo che tante aziende che ci hanno abbandonato.
Personalmente mi sono battuto perché nel Piano degli aeroporti del Governo Renzi il nostro Aeroporto non fosse declassato al modesto ruolo di aeroporto di interesse nazionale.
Vinta quella battaglia cosa si è fatto?
Chiesi inutilmente a Fassino di riunirci a Palazzo Civico con gli azionisti e con altri esperti per rilanciare il nostro Aeroporto. Ottenni un pranzo cortese da Pollastrini con l’AD che mi spiegò il suo grande impegno che non nego ma i risultati, continuo a sostenere, sono molto al di sotto delle necessità.
Se Unione Industriali, Commercianti e Artigiani facessero un sondaggio tra gli imprenditori torinesi e piemontesi si capirebbero di più le cose.
Purtroppo nelle Vostre Amministrazioni non vedo una grandissima competenza nel settore delle infrastrutture e dei trasporti.
Così sia l’Autorità dei trasporti, che per primo proposi venisse assegnata a Torino, che l’Aeroporto, sono sottoutilizzati e danno alla nostra economia locale un contributo molto inferiore a quello di cui Torino e il Piemonte avrebbero bisogno.
Vi ringrazio molto della attenzione e …a disposizione per discutere proposte nel solo interesse di Torino e del Piemonte.
Mino Giachino, già sottosegretario di Stato ai trasporti