Appendino cambia gli uomini macchina
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 5 maggio 2017
Con l’assegnazione dei nuovi incarichi dirigenziali, la riorganizzazione interna al Comune di Torino stabilisce anche i nuovi rapporti di forza tra i mandarini di una “azienda” che conta quasi 10mila dipendenti. Dopo settimane di colloqui, la sindaca Chiara Appendinoha disegnato il nuovo organigramma composto da 132 posizioni. Sfugge cosa intenda la prima cittadina per “procedura pubblica”, “trasparenza” e “innovazione” in un processo nel quale, com’è peraltro legittimo, lei e il suo staff (in particolare il capo di Gabinetto Paolo Giordana) hanno ridefinito compiti e mansioni delle figure apicali, premiando uomini e donne di fiducia e penalizzando chi veniva identificato con il vecchio corso. Insomma, né più né meno di quanto è sempre accaduto.
La novità proposta sta nell’individuazione di dodici direzioni regionali, ognuna delle quali risponde a un assessore. Come previsto, l’ex numero due di Cesare Vaciago, Beppe Ferrari, sarà sempre di più la figura centrale all’interno della macchina amministrativa, come dimostra l’assegnazione della strategica direzione di Personale e Organizzazione, relegando Emilio Agagliati a Cultura, Sport e Tempo libero, Servizi civici, Sistemi informativi e il progetto speciale Innovazione, Fondi europei, Smart city. Con Ferrari acquisisce sempre maggior peso la figura di Paolo Lubbia, suo storico sodale, che ottiene il timone della direzione finanziaria, oltre ai Tributi e al Suolo pubblico. Così Anna Tornoni, dopo il difficile rapporto con la sindaca e l’assessore Sergio Rolandodurante ogni fase della stesura del bilancio di previsione, finisce ai margini (in tutti i sensi) con il compito di gestire il Decentramento oltre a Giovani e Pari Opportunità. Ma chi, quatto quatto accentrerà su di sé un grande potere è Antonino Calvano, che acquisisce il comando della direzione Patrimonio, Appalti e Partecipate dove sostituisce Carla Villari, riparata in Regione Piemonte prima della scure grillina. Monica Lo Cascio si conferma grand commis per tutte le stagioni e resta ai Servizi sociali, assume la direzione del progetto speciale Campi nomadi e – nel momento in cui Aldo Garbarini lascerà per raggiunti limiti di età – anche la direzione dei Servizi Educativi. I tre ingegneri – Roberto Bertasio, Claudio Lamberti e Sergio Brero (quest’ultimo vicino alla pensione) fedeli alla massima simul stabunt simul cadent – mantengono la posizione dopo essere stati valorizzati dall’ultimo direttore generale Gianmarco Montanari. Lamberti è confermato alla direzione Ambiente, Verde e Protezione civile, Bertasio alle Infrastrutture e Mobilità, mentre i Servizi Tecnici rimangono nelle mani di Brero.Sandro Golzio sostituisce Paola Virano all’Urbanistica e lei, dopo aver seguito i più delicati dossier delle trasformazioni urbane della Città, raggiunge l’assessore Alberto Sacco negli uffici del Commercio. Confermata, infine, la responsabile dell’Avvocatura Donatella Spinelli. Il primo commento è quello delle circoscrizioni che con il presidente della IV Claudio Cerratolamentano il mancato coinvolgimento dei quartieri nella ridefinizione della macchina comunale.