“Torino ha perso la bussola” Gallina becca Appendino
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il giorno 8 giugno 2017
“Il successo del Salone del Libro, che ha visto lavorare insieme le amministrazioni pubbliche, al di là del colore politico, ha contribuito a strappare la città dal cono d’ombra in cui stava rischiando di cadere, ma secondo noi manca ancora in questa città un senso di marcia, una prospettiva comune, un disegno unitario”. Così Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino che questa sera ha aperto le porte per un confronto con la sindaca Chiara Appendino e alcuni esponenti della giunta comunale pentastellata.
“A Torino appena si annuncia un’iniziativa, scatta la reazione dei centri sociali e di comitati pubblici improvvisati. Un dissenso aprioristico che ancora si sente troppo nelle sale del Consiglio – è l’affondo del presidente degli Industriali -. Così come si odono ancora voci disponibili a giustificare forme di protesta violenta”. Nessun accenno ai fattacci di piazza San Carlo e alla questione sicurezza, Gallina ha parlato di “deficit di coesione delle forze locali amministrative, politiche e economiche”. “Vogliamo instaurare un rapporto più intenso con l’amministrazione Appendino, un rapporto proficuo per questa città che è molto vitale ma ha bisogno di un grande lavoro di squadra per affrontare il cambiamento che stiamo vivendo. Noi ci siamo”.
La sindaca ha provato ad argomentare una difesa, ricorrendo però alla retorica delle buone intenzioni. “Torino è una città che sta cambiando, che sta maturando nuove vocazioni, come quella culturale e turistica, che si aggiungono a quella industriale, ma ha patito la crisi più di altre città italiane. Stiamo lavorando per rendere più attrattivo il territorio, ma non si può farlo d’incanto: stiamo lavorando per individuare priorità e su queste proporre dei veri patti sociali ai diversi attori, tra cui il mondo imprenditoriale”.
Il modello, secondo la prima cittadina, è il Salone del Libro, un successo ottenuto – ha spiegato – grazie alla coesione tra amministrazioni di diverso colore politico. “Tutto subito non si può fare – ha ribadito – individuiamo insieme due o tre obiettivi primari e su quelli lavoriamo, mettiamo nero su bianco e diamoci dei tempi di verifica”. Sfida subito raccolta dal presidente Gallina che ha indicato il progetto di una grande Manufacturing Technology Centre, sul modello di Coventry e Stoccarda, dove concentrare in un unico luogo fisico risorse scientifiche, tecnologiche e produttive di eccellenza, start-up, servizi innovativi. “Senza coraggiosi progetti di innovazione non usciamo dal guado e non diamo lavoro ai giovani” ha concluso il numero uno di via Fanti.



