L’incontro del centrodestra con Stefano Parisi alla GAM
Daniele Lonardo – Stefano Parisi ha presentato ieri alla Gam ( Galleria d’Arte Moderna) il suo Movimento “Energie per l’Italia”, prima tappa di un tour che toccherà molte altre città della Penisola. Circa 500 persone hanno risposto all’invito del presidente del Collegio costruttori torinese, Alessandro Cherio il quale ha esordito sottolineando come il popolo del centro destra sia rimasto orfano di riferimenti nonostante la voglia di trovare nuovi interlocutori dalla società civile, capaci di realizzare un vero progetto di unione. Il format dei lavori è stato dinamico con interventi di 7-8 minuti ciascuno.
Il primo dei relatori è stato il giovane Gabriele Carrer (blogger su “Fumo di Londra”) il quale ha presentato una sua video – intervista a Phillip Blond sul Welfare State, rimarcando come il movimento di conservatorismo sociale può essere la base per costruire un’alternativa al liberal pop totalmente assente in Italia. Gianluca Segre (docente di Storia e Filosofia e Assessore-ombra alla Famiglia e all’Istruzione) ha invece sottolineato il bisogno di una società inclusiva che difenda i pilastri fondamentali della famiglia e dell’educazione (Articoli 29, 30 e 31 della Costituzione) contro ideologie distorte, ad esempio quella gender. L’Avvocato Stefano Commodo si è occupato invece di Legalità e Giustizia sottolinenando l’incertezza e lo smarrimento del cittadino di fronte ad un corpus di norme frammentato e poco chiaro. Ha fatto luce su tre gruppi di problemi: le leggi che diseducano, con particolare attenzione alle attività finalizzate alla regolamentazione del gioco d’azzardo causa di gravi ludopatie oppure alla mancata applicazione della direttiva 80/2004 che prevede l’indennizzo diretto per i cittadini che subiscono danni da reati violenti; le leggi e i regolamenti che favoriscono i poteri forti e la totale assenza delle auctorities a tutela dei cittadini nella gestione infausta del risparmio; interventi per deflazionare il carico dei tribunali che si è risolta in una inaccettabile delegata giustizia. Propone, quale lungimirante Avvocato, il consolidamento del rito del lavoro e la sua concreta utilizzazione nella riforma del processo civile, che ad oggi poggia su di un rito inadeguato alle esigenze dei tempi. L’intervento di Riccardo de Caria (docente di diritto pubblico dell’economia) si è invece concentrato su fisco ed economia sottolineando come la tassazione sia un cancro per il nostro Paese nonostante l’abile story telling renziano, e propone un’evoluzione verso un federalismo credibile, anche dal punto di vista fiscale. Da ultimo ha preso parola Claudio Bertellotti (analista strategico) che , parlando di sicurezza e terrorismo, ha evidenziato come la nuova giunta Appendino non abbia ancora nominato un assessore alla sicurezza e la totale assenza in Italia di una legge di difesa civile a tutela dei suoi cittadini. Propone soluzioni immediate ed efficaci quali ad esempio la lotta al traffico clandestino, la stipula di accordi bilaterali, la promozione di campi di accoglienza temporanei sotto l’egida dell’ONU direttamente nei paesi di provenienza e last but not least l’obbligatorietà nella raccolta dei dati biometrici e la condivisione di database con gli altri paesi europei.
Dopo i sopracitati relatori ha preso la parola Stefano Parisi, il quale risponde subito per le rime alla critica di aver creato un nuovo partito-movimento di carattere centrista: “Il Paese deve essere ricostruito dalle fondamenta, le soluzioni proposte alla politica sono drastiche e di completa riforma perché solo uscendo dai vecchi schemi e ragionando con categorie nuove, si evita di lasciare la Nazione nelle mani dei pentastellati.”
Sul tema sicurezza e difesa, Parisi esordisce commentando l’invio di circa 300 militari dell’Esercito nell’hinterland milanese. Non è plausibile il fatto di vivere per anni in una situazione di costante emergenza, bisogna tornare ad investire nel settore della difesa rafforzando al contempo le nostre stesse radici cristiane – giudaiche le quali devono assurgere a valori e principi fondanti della nostra società. Viviamo in un Pese di uomini e donne libere ma chi viene in Italia e desidera diventare cittadino deve osservare il rispetto delle nostre regole non potendo imporre le sue. L’immigrazione non può essere fermata bucando i gommoni, con ruspe o slogan ma solo attraverso la stabilizzazione dei paesi in crisi ad opera di organismi sovranazionali quali l’ONU o l’UE, all’interno della quale l’Italia deve continuare a restare ma imponendosi in modo certamente più duro, chiaro e serio.
Sul tema tasse e fisco bisogna partire dal presupposto che se davvero si vogliono abbassare le tasse, bisogna ripensare in toto al ruolo dello Stato, altrimenti si finisce con il promettere cose che non possono essere in concreto mantenute. Lo Stato deve fare un passo indietro quando esso risulta inefficiente dal punto dei vista dei costi, imparando ad essere uno Stato regolatore fornendo standard all’interno dei quali i privati possano svilupparsi. Mission dello Stato è occuparsi degli ultimi senza lasciare nessuno indietro e liberando i privati dal giogo della burocrazia.
Sul tema giustizia, Parisi sottolinea l’impossibilità di effettuare una concreta riforma della giustizia finché ci saranno ladri in Parlamento. La riforma deve essere fatta con la schiena dritta, sradicando un sistema di norme che sono basate su comportamenti patologici e puntitivi anche solo sulla base del sospetto. Sottolinea, riprendendo quanto detto dall’Avv. Commodo, la necessita di una riforma sostanziale della giustizia partendo dall’utilizzo del rito del lavoro, conosciuto e applicato con celerità dai tribunali.
Sul tema del referendum costituzionale si schiera tra i sostenitori del No: la nuova costituzione dovrebbe responsabilizzare gli alti vertici dello Stato attuando una riforma all’altezza dei tempi e delle sfide future. Mandare a casa Renzi non si fa con un referendum costituzionale ma con elezioni dalle quali scaturisca un mandato quinquennale di natura popolare. Il radicamento sul territorio e la costruzione di un progetto politico è di vitale importanza per far riavvicinare i cittadini alla politica, quella vera! “Energie per l’Italia” non è un partito perché i partiti, al giorno d’oggi, non hanno più la capacità aggregatrice: il futuro della politica vedrà in prima linea le comunità locali e le associazioni per portare avanti insieme battaglie civili e morali. Sarà la politica ad andare verso la società invertendo il meccanismo tutt’ora vigente. Le tessere non esisteranno più così come si auspica una totale assenza di parlamentari catapultati dall’alto.
Chi si candida in politica deve essere una persona di qualità, fortemente radicata sul territorio con una capacità di raccogliere il consenso in loco e l’umiltà di riconoscere i propri sbagli.
Parisi conclude parlando di Forza Italia e dice: “Se sei un giovane bravo è meglio che tu sia messo da parte, perché rischi di fare ombra su altri. È un meccanismo per cui uno diventa senatore o parlamentare perché è stato a lungo davanti alla porta di Berlusconi”. Questo sistema non funziona più e il progetto “Energie per l’Italia” si pone come obiettivo ultimo quello di rigenerare l’area liberale del centro destra rappresentando non un punto d’arrivo bensì un punto di partenza. Una nuova classe dirigente composta da persone oneste, sobrie e integre che riescano a riprendere contatto con il territorio e farsi portavoce delle loro doglianze.



