Marilena Grill: un nome che ogni anno torna a ricordare una delle pagine più nere e più tristi della guerra civile italiana
S.M.C. – Marilena aveva 16 anni quando, studentessa del liceo d’Azeglio, aderì alle ausiliare della Repubblica sociale italiana: il suo desiderio come fu testimoniato dalle sue amiche dell’epoca era quello di aiutare tutti i giovani che in quell’epoca venivano travolti dalla tragedia della guerra civile.
I compiti dei reparti delle ausiliarie consistevano nella distribuzione di cibo alle persone in viaggio, abitualmente ciò avveniva presso la stazione di Porta Nuova: e non si faceva distinzioni tra chi viaggiava con la divisa militare e chi era in abito civile e quindi poteva anche essere un aderente alla lotta partigiana. L’innocenza e la giovane età non impedirono che una banda di criminali partigiani sequestrasse la fanciulla, sottraendola all’affetto materno per trasferirla in un carcere e poi trucidarla, probabilmente per ottenere il suo definitivo silenzio sulle innominabili violenze subite.
Martedì scorso un gruppo di giovani aderenti al blocco studentesco ed a casa Pound hanno portato in silenzio un mazzo di rose rosse presso Il liceo d’Azeglio per ricordare Marilena: un gesto significativo che deve spingere tutti è una onesta riflessione sulle luci e sulle ombre che hanno caratterizzato gli eroismi e le infamie da entrambe le parti della guerra civile italiana.



