Lo scienziato inesistente
Redazione – I mesi di confinamento, i morti, le persone in terapia intensiva, il susseguirsi di notizie drammatiche, regalate quotidianamente dai mezzi di comunicazione. Dolore e paure, sapientemente dosate al popolo, che non è fatto di virologi, scienziati, che conoscano le dinamiche di validazione degli studi, di medici. Gente comune, che vorrebbe sapere e capire, per vivere serenamente.
La responsabilità di chi dà voce agli esperti, al di là delle riviste scientifiche, il cui processo di pubblicazione prevede una valutazione anonima tra pari, è grande.
Ultimo atto, in ordine di tempo, nella comunicazione al pubblico è l’articolo pubblicato (purtroppo) su “La Nuova Bussola Quotidiana”, che pubblicizza il libro di tal Joseph Tritto, presentato come importantissimo scienziato. Nelle banche dati ufficialmente riconosciute nel mondo, che indicizzano i lavori pubblicati, ci sarebbe traccia di un signor Tritto (con un impatto in numero e citazioni dei lavori, che è ridicolo per essere preso in considerazione come top scientist). Se non si tratta di quel Joseph Tritto…. di lui non c’è nemmeno traccia (peggio ancora).
L’autore del libro, pubblicato in Italia da Cantagalli (così venderà tante copie), sostiene che il virus sia originato in laboratorio. Mentre, però, ciò che scrive l’autore è opinione, un articolo (revisionato, con revisione anonima tra pari, pubblicato su Nature Medicine), mostra (provandolo, dati alla mano), che l’origine del coronavirus è naturale.
Far pubblicare comporta delle responsabilità. Informare comporta delle responsabilità, anche di natura morale. La Nuova Bussola Quotidiana, che pubblica serissimi articoli e importanti riflessioni, sicuramente ha compiuto una svista, una leggerezza. Però, come insegnano a tutti i giornalisti, bisognerebbe controllare le fonti e la loro attendibilità. Ricordiamocelo…



