La farsa del Salone del Libro
Redazione – I risultati di una assenza di capacità nel decidere si vedono subito. Anche nel settore cultura. Infatti, i musei di Torino (a differenza della Reggia di Venaria, che continua a mantenere numeri record) hanno registrato, nel ponte dell’Immacolata, un crollo di visite di 2/3 rispetto all’anno precedente.
Perdute mostre importanti, che attiravano l’attenzione, a causa della perdita degli interlocutori di fiducia con i musei stranieri. Dunque, la cultura a Torino soffre. Torino soffre, soprattutto, perché la guerra per controllare il settore culturale è mossa da persone totalmente incompetenti. Non parliamo di curriculum. Così dicono i fatti. Si litiga, ora, per il Museo del Cinema.
Nel frattempo continua la farsa del Salone del Libro. Dopo una gestione pluriennale, che ha generato un buco colossale (di bilancio), nessun cambiamento all’orizzonte. Anzi… Molti nomi dietro le quinte continuano a restare. Continua a dire la sua, per ruolo istituzionale, Antonella Parigi. Si continua tra battibecchi. Risultato? Milano si tiene gli editori. Torino diventa un mercatone della carta stampata. Un luogo di scarso interesse per chi deve stringere accordi professionali (gli editori). Un luogo di scarso interesse nel caso si vogliano conoscere gli editori. Un luogo di scarso interesse per gli scrittori.
Non solo. Una operazione del genere diventa dannosa per le librerie. Infatti, un tale mercatone del libro non invita la gente ad andare a parlare con chi i libri li vende e presumibilmente li conosce. Non parliamo delle catene di librerie, ma delle librerie in vecchio stile. A Torino ce ne sono ancora. Queste librerie, che promuovono cultura ed hanno una loro identità, ricevono un danno colossale. Altro danno per le attività commerciali, che da mostre e saloni ricavano grandi benefici. Quindi danno economico incalcolabile per la città di Torino.
Ma la Sindaca se ne frega. Nel senso che fa parole, ma, avendo avuto tempo per passare ai fatti, non lo ha ancora fatto. Ciò non ci fa rimpiangere Fassino. Ma ci fa riflettere sull’importanza dei fatti. A fatti siam messi male. Secondo Chiara Appendino, come riporta “Lo Spiffero”, “Si tratta di un’iniziativa in attesa del Salone – conclude la prima cittadina – appuntamento culturale che continua ad avere tantissimo da dare e tutti insieme lo renderemo, come abbiamo promesso, il Salone più bello di sempre”. Più bello di sempre? Vien da dire con Fantozzi: “si… una cagata pazzesca!” (pardon).



