“Destabilizzante” la solidarietà grillina ai condannati No Tav
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 9 dicembre 2016
Una condotta «estremamente “destabilizzante”». Così il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo censura le parole pronunciate dalla presidente della commissione Legalità di Palazzo Civico Carlotta Tevere, del Movimento 5 stelle, che nell’ultimo Consiglio comunale ha espresso la propria solidarietà ai condannati per l’assalto al cantiere Tav di Chiomonte dell’estate del 2011. Il magistrato ha scritto una lettera direttamente alla sindaca Chiara Appendino per stigmatizzare l’atteggiamento della consigliera grillina durante la discussione della mozione con cui i pentastellati hanno sancito l’uscita di Torino dall’Osservatorio. Nella missiva Saluzzo ha espresso «sconcerto e totale dissenso rispetto a valutazioni pronunciate in una sede istituzionale, nel corso di una seduta ufficiale e nell’ambito di un dibattito pubblico». A seguito di quelle affermazioni, l’opposizione, proprio in una successiva seduta della commissione, aveva chiesto le dimissioni della Tevere, provocando un’altra reazione quantomeno fuori luogo, come quella di Maura Paoli, che è arrivata ad associare Pd e Forza Italia alla mafia.
«L’espressione di “solidarietà” – continua il procuratore generale di Torino – non può essere ridotta a una presa di “simpatia” per i manifestanti violenti, le cui singole responsabilità sono state oggetto del giudizio di un Tribunale di primo grado e, poi, della Corte di appello. Essa facilmente si traduce – prosegue Saluzzo – in solidarietà per i reati commessi e questo, francamente, mi sembra assai grave». Il pg di Torino fa notare che la verifica delle ipotesi di accusa «si è ottenuta in due successivi gravi di giudizio ed appare, perciò, estremamente “destabilizzante” la condotta di chi, investito di funzioni pubbliche, rappresentante dei cittadini e in una sede istituzionale si spinga alla solidarietà e alla giustificazione dei reati accertati». Saluzzo aggiunge di essere «davvero grato, a nome della magistratura inquirente, e non solo» alla sindaca Appendino per avere «deplorato l’accaduto, sottolineando anche come la sede non fosse propria per quelle esternazioni». Ma chiede alla prima cittadina, assieme al presidente del consiglio comunale, di «farsi interprete, nel Consiglio, di queste mie impressioni e valutazioni. Perché i cittadini (e anche i cittadini consiglieri) sappiano che i magistrati non si piegano ad alcuna logica ed emettono le sentenze proprio nel nome del popolo, che a loro chiede imparzialità assoluta e rispetto del principio di uguaglianza e di legalità che si traduce nella eguale soggezione di tutti alla legge».
Di fraintendimento parla l’interessata, che ribadisce «una profonda stima e una piena fiducia nella magistratura, della quale rispetto e, come gruppo, rispettiamo il lavoro». Nel commentare la lettera del pg, la consigliera grillina spiega il senso delle sue parole: «Come ho già avuto modo di chiarire in aula al fine di evitare fraintendimenti – ricorda la Tevere – ho espresso solidarietà umana nei confronti delle persone e delle popolazioni della valle». Esprimendo quindi rispetto e fiducia per il lavoro della magistratura, la consigliera auspica che «superati i fraintendimenti si possa collaborare tra istituzioni affinché si riesca a garantire sempre a tutti i cittadini il diritto di esprimere pacificamente le proprie idee».



