Centrodestra in Piemonte: la sfida
Redazione – Si avvicinano le elezioni regionali e, come sempre, temiamo il silenzio e la confusione del centro-destra. L’epoca Chiamparino andrebbe archiviata. Questa, almeno, è la nostra opinione, che sosteniamo da tempo. Così come sostenevamo che dovesse essere archiviata l’epoca di Fassino.
Riteniamo – o, meglio, il nostro cuore ci suggerirebbe – che il centro-destra possa offrire a questo territorio una ottima alternativa di governo e nuove visioni. Non serve ricordare, del resto, che il Movimento 5 Stelle sta mostrando i suoi (grandi) limiti, a partire dalle amministrazioni cittadine fino a quella del nostro Paese.
Il centro-destra, però, deve superare il suo antico approccio, a partire dalla campagna elettorale. Abbiamo vissuto l’epoca dei manifesti e dei “santini” nella buca delle lettere. Abbiamo partecipato a incontri, in cui abbiamo sentito promesse e slogan, lasciando uno spazio da protagonisti ai candidati e agli eletti. Quello spazio è stato usato troppo spesso, in passato, come strumento di esibizione. Esibizione di slogan, esibizione personale, esibizione di ambizioni.
Alcuni politici hanno mostrato, invece, competenza, umiltà e voglia di ascoltare. Pochi, purtroppo. Troppi si sono persi nella difesa della loro piccola percentuale. Restando divisi e litigando per la poltrona, il centro-destra ha già “donato”, in tempi recenti, la vittoria a Chiara Appendino.
Unito, il centro-destra può vincere. Non si pensi, però, che possa vincere senza idee. Insieme all’epoca dei manifesti, abbiamo vissuto l’epoca degli slogan e delle promesse. Le cose, oggi, vanno diversamente. L’ottimismo degli elettori è ridotto ai minimi termini. I cittadini troppo spesso non vedono un senso di futuro nella loro vita e nella vita pubblica. La fiducia non si ridà con le parole e, men che meno, con gli slogan.
Cari candidati. Cari partiti di centro-destra. Siete già in ritardo. Dov’è un programma? Non un programma ambizioso. Un programma realizzabile. Dove sia tangibile, per i vostri potenziali elettori, il frutto delle vostre riflessioni. I programmi irrealizzabili non sono credibili. Dovete portarci le prove del vostro studio. Dovete mostrarci che la proposta alternativa, che il nostro cuore amerebbe sentire, sia concreta. Numeri, fatti, trasparenza.
Dovete mostrarci che siete uniti. Dovete mostrarci che, pur con idee diverse, metterete al centro il bene comune e la persona. Dovrete mostrarci quanto sia probabile la realizzazione delle vostre promesse. Se no, non sarete differenti da quegli oratori, che, fino adesso, hanno riempito gli spazi reali e digitali di parole vuote. Sarebbe una occasione sprecata.
I risultati elettorali nelle altre Regioni d’Italia mostrano che si potrebbe fare. Non pensiate che dipenda solo dagli elettori



