#UCIDincontra: Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino
Daniele Lonardo – Si è svolto ieri, lunedì 28 maggio, presso il Collegio degli Artigianelli di Torino (Corso Palestro, 14) l’evento #UCIDIncontra alla presenza di Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio del Capoluogo piemontese. Attraverso un’informale dibattito, accompagnato da una cena, i soci UCID hanno avuto modo di conoscere i valori, le ambizioni e le motivazioni che sorreggono le scelte di un uomo che ha saputo conciliare lo sviluppo della propria azienda con l’impegno associativo e pubblico. Alberto Carpinetti, Presidente della Sezione di UCID Torino, ha moderato il dibattito spiegando come tali incontri abbiano lo scopo di permettere ai soci UCID di conoscere meglio ed in un clima conviviale persone ed imprenditori con un certo grado di responsabilità in seno alla Città di Torino.
L’ingegner Vincenzo Ilotte, classe 1966 è sposato e padre di tre figli. Nel 1992 entra nel gruppo di famiglia, la 2A S.p.A., azienda che opera nel campo della produzione di chiusure lampo e di getti pressofusi in leghe di alluminio e zama per il settore automobilistico. Da responsabile della divisione fonderia, è riuscito a rilanciare l’azienda al punto da essere considerata la prima fonderia di pressofusione del Nord Ovest d’Italia. La sua azienda ha ricevuto importanti riconoscimenti da parte dei propri clienti e vanta brevetti spendibili in tutto il mondo che hanno permesso all’azienda di aprire nuove sedi, tra cui una Oltreoceano attiva nella produzione di telai per la Model X di casa Tesla. Divenuto Presidente della Camera di commercio di Torino nel 2014 è anche membro di Giunta dal 2009 e ricopre la carica di Vice Presidente Vicario dell’Unione regionale delle Camere di commercio del Piemonte e, da giugno 2015, è Presidente del Consiglio di Territorio Nord Ovest di Unicredit.
La Camere di commercio, in qualità di pubblica amministrazione, si pone l’obiettivo di associare le imprese del territorio piemontese, tutelare i loro interessi collettivi, creare opportunità di affari oltre a prestare una vasta gamma di servizi. Per poter realizzare ciò, ogni impresa è tenuta a versare il cd. diritto camerale, un tributo annuale obbligatorio che varia in base al fatturato dell’impresa: per le micro imprese, ad esempio il tributo è inferiore ai 100 euro.
I compiti della Camera di commercio sono, fondamentalmente tre:
1) Tenuta del registro imprese (o Anagrafe delle imprese), ovvero un registro pubblico informatico, previsto dall’articolo 2188 del Codice civile, nel quale sono registrati i dati e tutte le principali informazioni delle aziende fin dal momento della loro costituzione. Esso fornisce un quadro completo della situazione giuridica di ciascuna impresa e fondamentale per l’elaborazione di indicatori di sviluppo economico e imprenditoriale del territorio.
2) garantire la tutela del mercato attraverso l’accertamento dei prezzi all’ingrosso, la corretta etichettatura dei prodotti (compiti demandati agli ispettori metrici camerali) oltre alla realizzazione di un’opera di vigilanza sui mediatori immobiliari.
3) azione di promozione volta da un lato alla valorizzazione delle eccellenze del territorio tramite percorsi di crescita e, dall’altro, alla diffusione della giustizia alternativa tramite l’organizzazione di eventi promozionali e formativi unitamente alla creazione di collaborazioni con istituzioni pubbliche e private.
Dalla riforma degli enti camerali, voluta dal Governo Renzi nel 2016, attraverso la quale si era tentato di eliminare (o aggregare) i cd. corpi intermedi poiché considerati come uno spartiacque tra il potere politico ed il territorio, le Camere di commercio hanno intrapreso un percorso di digitalizzazione. L’ultima frontiera, rappresentata dal cd. cassetto digitale dell’imprenditore, è un nuovo servizio che permette di accedere in mobilità ad informazioni e documenti, ufficiali e aggiornati real time, della propria impresa: da visure, atti e bilanci sino al fascicolo informatico e alle pratiche presentate, ad esempio, presso gli Sportelli unici delle attività produttive.
Attraverso una attenta opera di riqualificazione e aggiornamento professionale, alle Camere di commercio sono stati affidati nuovi compiti:
1) impresa digitale: con l’industria 4.0, le Camere di commercio hanno avviato la predisposizione del PID (Punto Impresa Digitale) allo scopo di avvicinare le PMI alla digitalizzazione e diffondere, a livello locale, la conoscenza di base sulle tecnologie IT. I cd. digital promoter saranno a fianco degli imprenditori per misurare la maturità digitale dell’azienda e valutare target e obiettivi da raggiungere. Le PMI hanno accesso a fondi, sotto forma di voucher, per favorire l’utilizzo di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali.
2) alternanza scuola-lavoro: percorsi che si articolano in un’alternanza tra periodi di formazione scolastica e periodi formazione “sul campo”, con la predisposizione di oltre quattromila stage su tutto il territorio piemontese.
3) turismo: attraverso il barometro della performance alberghiera, la Camera di commercio di Torino si è dotata dal 2010 di uno strumento per raccogliere in maniera strutturata i dati forniti dalle strutture alberghiere aderenti al progetto e aggregarli in report mensili e settimanali. Attraverso un marchio di qualità, le strutture ricettive migliori ricevono standard qualitativi riconosciuti a livello internazionale. Infine, per valorizzare le eccellenze “Made in Torino” sono organizzati itinerari per turisti alla scoperta di aziende d’eccellenza.
L’attività di studio e ricerca condotta dall’Osservatorio della Camera di Commercio di Torino permette di cogliere, con cadenza annuale, le evoluzioni nei vari settori industriali e mappare lo status del tessuto imprenditoriale piemontese. Torino è leader in tre settori: automobilistico, aerospazio e meccatronica. Dai dati del 2017, si evince che il numero delle imprese è calato di 848 unità rispetto al 2016; il tasso di sopravvivenza è dell’88% nel primo anno e del 68% nei primi 3 anni; sono aumentate le imprese straniere (+3,8%) e femminili (+0,31%), in calo quelle giovanili e artigiane (-1,04%). Con riferimento all’indagine sulla meccanica torinese si evince che su 8.283 imprese attive viene generato un export pari a 16,3 miliardi con un impiego di 123.000 dipendenti. I comparti di destinazione sono per il 62% relativi ai mezzi di trasporto, il 12% nel settore meccanico, il 27% automazione/domotica e l’11% nel settore chimico. Il 56% delle aziende esporta principalmente in Francia, Germania, Polonia e USA di cui il 78% attraverso una vendita diretta al cliente.
A margine dell’evento ha preso la parola Alessandro Cavallero di Banca Mediolanum. Quest’ultima, avendo ottenuto di recente dalla Borsa Italiana la qualifica di NOMAD (Nominated Advisor), assurge ad essere punto di riferimento per le aziende nel processo di quotazione sul mercato. Attraverso una strategia volta a supportare le innumerevoli eccellenze imprenditoriali piemontesi, il gruppo bancario punta a realizzare un percorso di crescita e sviluppo nel medio-lungo termine attraverso operazioni di cd. finanza straordinaria per raccogliere capitali alternativi ai tradizionali finanziamenti bancari anche attraverso piani individuali di risparmio.
Per maggiori informazioni sulla Camera di commercio di Torino, visitare il sito internet istituzionale al seguente link: www.to.camcom.it



