Tesoretto olimpico per il Moi
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 6 febbraio 2017
Potrebbero arrivare dal tesoretto olimpico le risorse per la riqualificazione delle arcate del Moi. In un recente incontro, il 3 febbraio scorso, con il presidente della Fondazione XX Marzo, Valter Marin, la sindaca Chiara Appendino ha manifestato la richiesta di investire 3 milioni nel Polo per la didattica e la ricerca biomedicale, un progetto messo in piedi dall’ex assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo durante la passata amministrazione. Un piano da 18-20 milioni dal quale si era però sfilata l’Università e in cui il Politecnico ha confermato la disponibilità a investire 10 milioni. Il resto dovrebbe metterlo, invece, la Regione Piemonte utilizzando i fondi strutturali europei. Si tratta di un piano che prevede la nascita di un primo tassello del futuro Parco della Salute, proprio nelle arcate degli ex mercati generali.
È lo stesso Marin ad aver annunciato la richiesta avanzata dall’amministrazione torinese, durante l’audizione in commissione bilancio a Palazzo Lascaris, assieme al presidente di Scr – la stazione appaltante regionale – Luciano Ponzetti. Durante la riunione è stato illustrato lo “stato di avanzamento lavori” sui progetti finanziati dalla legge 65/2012, lavori a dire il vero pi uttosto indietro, tutti o quasi ancora a livello di progettazione (GUARDA LA TABELLA). Dei 33 milioni di euro già a disposizione, 16 sono quelli ancora da stanziare e proprio all’interno di quel gruzzolo la Appendino, oltre alla riqualificazione di Torino Esposizioni – dove dovrebbe sorgere la nuova biblioteca civica – ha chiesto che ci sia un impegno anche sul Moi. Ma se la Fondazione XX Marzo si è dimostrata disponibile, chiedendo alla sindaca di verificare la disponibilità del Politecnico di realizzare il progetto (dovrebbe arrivare una risposta entro fine settimana), il capogruppo dem in Regione Davide Gariglio chiede un’ulteriore riflessione. “Così come prevede la legge sul post olimpico, approvata nel 2012 – sottolinea – la priorità deve essere riconosciuta ai Comuni di montagna e solo in subordine possono essere proposti altri intereventi. Questo tesoretto – conclude Gariglio – è frutto di una buona gestione del periodo olimpico, ora venga utilizzato per risolvere i problemi ancora aperti”. Ma pure la consigliera pentastellata Francesca Frediani pare nutra qualche perplessità sul progetto della sindaca Appendino, sua compagna grillina: “La priorità – dice – deve essere il ripristino ambientale delle aree in cui sono state costruite la pista di bob e il trampolino”. “Su un totale di 26 interventi previsti – rimarca Frediani – i cantieri conclusi si contano sulle dita di una mano e molti altri sono in fase di attuazione o addirittura rivalutazione. Le criticità più evidenti riguardano il trampolino di Pragelato e la pista da bob di Cesana. Ancora in attesa di definizione i 2,6 milioni per gli interventi inizialmente previsti a Cesana – dove si concentra l’incertezza maggiore rispetto al futuro dell’impianto, il cui smantellamento è stimato in 5-6 milioni – e di una risposta definitiva sulle ipotesi di investimento da parte di Club Med”.



