IL PUNTO n. 658 di Marco Zacchera
Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 658, di Marco Zacchera, del 19 Gennaio 2018
Il 4 marzo si andrà a votare ma le possibilità di scelta per i cittadini saranno minime: con tutti i candidati già decisi non ci sarà neppure la possibilità di voto disgiunto. Se dovete iniziare una qualsiasi attività o esercitare qualsiasi professione vi sono norme di accesso, esami, verifiche di merito e preparazione: solo per entrare in Parlamento ciò non è minimamente previsto, salvo poi lamentarsi della scarsa qualità della classe politica. “Candidati precotti” a cui dedico un commento insieme ad un ragionamento più articolato sull’integrazione, al termine del quale forse molti mi daranno del “razzista” mentre invece vorrei che qualcuno mi seguisse nel ragionamento…
FONTANA: IL LAPSUS E LA VERITA’
Attilio Fontana, candidato del centro-destra alla Regione Lombardia, già presidente del Consiglio regionale lombardo e per 10 anni apprezzato sindaco di Varese, parlando a braccio e alla ricerca di un sinonimo adeguato al concetto (si capiva bene per chi ha ascoltato le frasi incriminate) ha parlato di dover difendere la “razza bianca” rispetto alla immigrazione ed è venuto il giù il teatro dell’ipocrisia.
Termine forse infelice, di cui si è peraltro scusato, ma il concetto che voleva esprimere secondo me è comunque assolutamente condivisibile e – anziché giocare alla demagogia – perché non entriamo nel merito?.
La sinistra vuole davvero che sparisca la società europea, occidentale, democratica e quindi quella bianca, fino a prova contraria?
Andando avanti così la dissoluzione della nostra società non è un’opinione, ma un risultato assolutamente certo.
Il problema non sono tanto i 200.000 poveracci che arrivano sulle coste, ma le assurdità, le ipocrisie, le sciocchezze di un “politicamente corretto” che fa a pungi con la realtà drammatica del mondo, anche perché la conosce poco e verso la quale non si vogliono prendere decisioni.
Sono appena tornato da un mese passato in Africa (forse 25° viaggio della mia vita in quel continente), dove ho visto e toccato con mano realtà di cui nessuno ha il coraggio di parlare, ho discusso con decine di persone di ogni ceto ed etnia e mi sembra evidente come il mondo e la società – almeno come la intendiamo da noi – inequivocabilmente declinerà per logiche demografiche ed economiche.
Di questo l’occidente si lamenta ma non vuole rendersene conto mentre buona parte del ceto politico si abbandona a sogni onirici di integrazione che sono ipotetici e probabilmente impossibili.
Il declino evidente del Sudafrica o delle ex colonie africane, lo sfascio di quegli stati, la corruzione, il dramma di centinaia di milioni di persone disperate ne sono un esempio lampante, dati alla mano, cosi come l’abbandono dell’Europa dalla scena del mondo, il suo retrocedere culturale, ideale, di sviluppo sociale.
Intanto la conquista cinese si allarga e silenziosamente spolpa le risorse di un intero continente nell’ignavia generale, anzi, addirittura favorita con gli accordi commerciali.
Mentre in Italia fiorivano a fine anno le polemiche sui sacchetti biodegradabili foreste intere vengono abbattute e non ripristinate, l’inquinamento è folle perchè nessuno denuncia e controlla, gli oceano si svuotano per le “concessioni” di pesca e l’elenco dei disastri planetari è infinito.
L’illogicità di intendere la democrazia su base tribale è un’altra assurdità, che porta come conseguenza che la tribù più grande umilia e sfrutta le più piccole creando violenza soprattutto quando a “votare” sono milioni di persone senza alcuna capacità di giudizio, di alternativa, di preparazione.
Questo favorisce la corruzione, lo sfruttamento, la schiavitù.
Nel giorno in cui Fontana viene lapidato per una parola, a Pistoia hanno arrestato 19 persone e denunciate 287 per traffico di falsi permessi di soggiorno, poi la notizia è immediatamente sparita: era più importante il lapsus su una parola o questa notizia?
E perché non indagare a fondo su che cosa significhi l’arrivo in Europa della mafia nigeriana, lo sfruttamento dei migranti, le economie che ci stanno dietro, a parte il clamoroso piano di conquista islamica del mondo che prosegue implacabile nel disinteresse dei piu?
Ma vogliamo capire una volta per tutte che i numeri ci uccidono e le progressioni matematiche sono inequivocabili ? Abbiamo coscienza che la nostra società europea più o meno cristiana rappresenta ormai solo poco più del 5% (cinque per cento !!) della popolazione del mondo?
Non serve chiudersi, ma semmai governare il fenomeno, ma è assurdo NEGARLO, far finta di nulla, giocare alla demagogia: non ci viene mai in mente che per “buonismo ufficiale di stato” stiamo prendendo tutti un abbaglio colossale?
E perché non verifichiamo se non sia effettivamente in atto un “razzismo alla rovescia” ? Chiedetelo ai bianchi che in Sudafrica hanno colonizzato un territorio vuoto quattrocento anni fa, lo hanno reso fertile e progredito e oggi vengono buttati fuori.
Islam? Provate a pregare da cristiani in molti paesi arabi, tenete anche solo in casa – pur privatamente – una copia del Vangelo in Arabia Saudita, sarete arrestati. Guardate cosa succede in Nigeria o come soffrono i cristiani Copti, ma provate anche ad essere un sindaco che deve oggi valutare in Italia i menu nelle scuole dell’obbligo senza “offendere” nessuno.
Questa fobia della “integrazione” non regge: spiegatemi come si possa integrare la sharia con il nostro diritto civile e penale e poi passate a vedere la sala di aspetto di un DEA e a chi sostiene – come Boeri – che l’immigrazione va favorita perché porta nuovi lavoratori con contributi INPS, chiediamo di tener conto anche di questi e tanti altri costi sociali.
Non credo che chiedere di analizzare queste cose sia razzismo, mentre piuttosto lo sarebbe se sostenessi a priori che la nostra razza fosse la migliore, ovvero quella bianca, occidentale, europea, cristiana rispetto ad altre nel mondo o se disprezzassi il “diverso”.
Io non disprezzo nessuno, ma credo che l’integrazione sia un fenomeno estremamente lento da assimilare e se non c’è una condivisione di principi da parte degli “assimilabili” non potrà esserci integrazione, ma semmai sopraffazione. Ma perché non privilegiare poi alcuni canali di immigrazione ad altri, perché ammettere l’immigrazione illimitata fuori dalla legge e non favorire flussi pianificati, controllati e con persone che possano essere più facilmente assimilate?
Un cittadino africano che voglia entrare legalmente nel nostro paese praticamente non può, ma se viola la legge invece può farlo ed è accolto: ma non è un assurdo e soprattutto una profonda ingiustizia, anche perchè si impoverisce così il paese di partenza?
Poi ognuno metta politicamente sul piatto le proprie ricette e si discuta, ma per favore non neghiamo l’evidenza.
Un altro aspetto per me è importante è che mi considero un cristiano serio e il primo punto della mia religione è l’amore verso il prossimo. E’ e deve essere il cardine, la pietra angolare ed è quindi mio profondo dovere di cristiano operare e lavorare perché l’aiuto verso il mio prossimo sia organizzato bene, sia utile a quelle persone nel rispetto reciproco, ma anche nell’ottica di mantenere la mia libertà di fede, di libertà e di principi di vita.
Un conto è la necessità dell’accoglienza, un conto la permanenza perpetua e la (non) integrazione ai danni di cittadini italiani cui vengono negati diritti, come ai tanti giovani qualificati che emigrano perchè senza lavoro.
Non è un problema da rimandare, ma da affrontare subito perché tutti i dati demografici, ambientali, sociali ci confermnano che queste cose non sono fantascienza e che il domani è tremendamente vicino con i guai dell’oggi andranno prestissimo a scadenza.
Non possiamo dormirci sopra, ma prima di tutto cominciamo a documentarci anche (e soprattutto) perché scopriremmo realtà scomode, “politicamente scorrette”, ben più gravi perfino dei termini usati da Fontana.
ARRIVANO I CANDIDATI PRECOTTI
Verso la fine della prossima settimana – ma non dovendosi raccogliere firme vi saranno sicuramente rimescolamenti fino all’ultimissima ora – conosceremo già la composizione del prossimo parlamento.
Chiuse le liste, infatti, tutti i nomi saranno decisi con l’unica incertezza per quel minimo spostamento legato ai flussi elettorali, ma i partiti a fine mese avranno già scelto tutte e tutti, senza che gli elettori possano minimamente esprimere un loro parere sui candidati che si ritroveranno già stampati sulle schede.
L’unico partito che ha tentato di organizzare delle “parlamentarie ” è stato il M5S che via internet ha almeno chiesto un parere ad iscritti e simpatizzanti.
Le critiche (interessate) degli avversari parlano di sistemi informatici in “tilt” e di pre-epurazioni dei candidati scomodi, ma almeno un tentativo c’è stato.
Non voterò per loro, ma apprezzo questo tentativo concreto per dare un minimo di voce alla base, mentre tutti gli altri partiti e schieramenti non lo hanno ritenuto necessario.
Povera democrazia la nostra se non contano più il valore delle persone, le esperienze, l’onestà o le capacità personali, ma solo e soltanto i rapporti di sudditanza o clientela, la fedeltà di schieramento e il pronto “signorsì” ai rispettivi caporali.
VERBANIA IN BICICLETTA
I lettori sano che non mi va di polemizzare con l’attuale giunta di Verbania, ma ci sono cose che amaramente mi confermano come spesso i media – e soprattutto la sinistra – riescono ad organizzare teatrini incredibili sfuggendo alla realtà.
E’ il caso delle BICICLETTE A NOLEGGIO, il “bike sharing” pubblico in città che a suo tempo, come sindaco, decisi di non portare avanti come progetto ( nonostante un cospicuo contributo a fondo perduto della Fondazione Cariplo, che in queste cose gioca spesso anche in modo demagogico) per un servizio che nessuno voleva prendersi in carico (neppure le associazioni ecologico-verdi-biciclettare) e che conseguentemente avrebbe avuto un costo folle per il comune con una temuta minima utenza.
Una decisione razionale che però mi costò mesi di critiche e di insulti.
I nuovi amministratori hanno invece deciso di avviare da ormai oltre 1000 giorni il “bike-sharing” e su richiesta del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Damiano Colombo ecco che dopo due anni e mezzo hanno dovuto finalmente pubblicare i risultati ufficiali della iniziativa.
Sindaco, assessori e giunta che si sono detti “molto soddisfatti” dell’iniziativa, così almeno per come è stato riportato dai giornali.
Dai titoli ai fatti, ma soprattutto ai numeri che ci dimostrano che in tutta la città l’affitto e l’utilizzo medio di biciclette è stato addirittura meno di 2 (DUE) unità al giorno, mentre gli abbonamenti sono stati meno di 1 (UNO) al mese.
Un investimento di 48.000 (quarantottomila) euro solo come costo iniziale – e salvo poi tutti i successivi altri costi di gestione, manutenzione ecc. – ha portato così all’incasso medio di 14 (quattordici) euro al giorno abbonamenti compresi. Le biciclette giaciono intanto abbandonate ad arrugginirsi sotto la pioggia e la neve anche in pieno inverno, così come è ben visibile sotto gli occhi di tutti. Un “successone”, insomma, ma soddisfatti loro…



