FOLLIA E VERITA’

Proseguendo nell’attuazione dei propri fini statutari, http://www.rinascimentoeuropeo.org/statuto/Statuto.pdf, RINASCIMENTO EUROPEO ha creato, sul proprio sito web www.rinascimentoeuropeo.org, uno spazio interamente destinato a raccogliere scritti e riflessioni su temi d’interesse generale che rientrino nelle finalità dell’Associazione.
* * *
NOTE A MARGINE DEL FONDO DI DOMENICA 19.06.2022 SU “LA STAMPA” DEL DIRETTORE MASSIMO GIANNINI
Non so se l’articolo di Domenica del direttore Giannini su “La Stampa” sia stato scritto prima o dopo la sua partecipazione entusiastica al Gay Pride torinese, certamente è un perfetto esempio di un giornalismo che sa essere di effetto: una analisi magmatica e pindarica, con una buona vena di terrorismo mediatico, ma davvero inconcludente sotto il profilo dell’analisi.
C’è però una serie di cose che si intravedono in questo articolo che può essere letto alla luce di una sorta di follia profetica, che mette insieme tante cose non necessariamente collegate tra loro ma che attraverso una struttura emozionale comunica qualcosa di vero, un po’ come i giullari di corte del Rinascimento che mentre cercavano di far divertire non rinunciavano tra frizzi e lazzi alla satira ed alla critica nei confronti dei loro distratti (o ottusi) padroni.
Ci sono dei passaggi del gorgheggio di Giannini che ritengo debbano essere estrapolati dalla sua – ripeto – magmatica illustrazione: per prima cosa l’evidente sollecitazione alla prudenza nel valutare le notizie che anche oggi ci vengono propinate, quando richiama – perché farlo nel presente contesto? – il fatto che una guerra crudele e disastrosa come quella contro l’Iraq venne scatenata da Bush e Blair, sempre USA e Gran Bretagna uniti a spiegare al mondo come si vive…., creando prove fasulle sulla detenzione da parte di Saddam Hussein di armi di distruzione di massa e come queste false prove vennero costruite “a tavolino”. Ricordiamo tutti il generale Colin Powell che nel 2003 andò all’ONU per certificare falsamente l’esistenza di tali armi, utile per scatenare una guerra che provocò 151.000 (alcune fonti parlano i realtà di oltre 300.000) morti tra i civili: la falsità di tali accuse venne poi dimostrata -tra gli altri – da Julian Assange e Giannini ci ricorda che proprio in questi giorni una corte inglese, in uno scenario che vede la Gran Bretagna succube degli Stati Uniti dopo la Brexit, ha ordinato la sua estradizione negli USA dove rischia “solo” 175 anni di carcere è c’è da giurare che i procuratori faranno di tutto perché gli venga affibbiato il massimo della pena (pronostico de Il Dubbio, giornale dell’Avvocatura italiana).
Giannini, dopo averci ricordato la fabbrica di falsità cinicamente montata per meri interessi economici, mal gestiti e con effetti disastrosi, in particolare per i popoli coinvolti (Iraq, Siria, Libia ed Afghanistan…) e per l’Europa, passa alla fase malinconica delle speranze tradite: liberalismo, multilateralismo, habeas corpus, per poi segnalarci come proprio la mancanza del multilateralismo è stata una delle motivazioni principali dell’iniziativa in Ucraina della Russia, che dal 2008 chiedeva inutilmente di essere ascoltata e resa partecipe insieme ad altre realtà come India e Cina di un dialogo internazionale e paritetico, finalizzato a regolare la convivenza pacifica dei popoli ed i loro commerci.
Giannini sembra paventare come il multilateralismo negato dalla pretesa USA di essere l’unico gendarme del mondo, insieme al fallimento della visione liberale di una società in cui una equilibrata competizione avrebbe dovuto consentire lo sviluppo dei talenti di ciascuno, ha dato spazio ad un capitalismo finanziario che non conosce confini, se non quelli che garantiscono più profitto ed in cui non c’è interesse per il destino delle persone, della società e dei popoli. L’effetto è sotto gli occhi di tutti: pochissime persone sempre più ricche e masse sempre più estese di poveri o di impoveriti, il perfetto presupposto per tensioni sociali ed anche scontri guerreschi con l’obiettivo di svuotare gli arsenali ed investire in nuove armi. Ed ammette, Giannini, che il “caro gas” è responsabilità di noi occidentali e della speculazione consentita alle nostre aziende importatrici – ed agli Stati che tassano le forniture – visto che spera che Draghi ottenga l’agognato “tetto” al prezzo, che certo non può essere imposto ai russi ma alle aziende europee che gestiscono il settore come Eni ed altre, che speculano sfruttando il meccanismo degli arbitraggi olandesi.
E perché Giannini richiama in modo sofferto anche l’habeas corpus? Forse perché è messo in discussione dalla vicenda Assange, ma anche da strampalate iniziative dirette nei confronti di soggetti o società che hanno l’unica colpa di essere russi e perciò solo si sono visti sequestrare proprietà regolarmente acquistate secondo le nostre leggi, con provvedimenti destinati alla rapida revoca da parte di tribunali e corti, se i giudici sapranno essere indipendenti e con la schiena dritta.
Giannini ci dice anche qualcosa che i media e il suo stesso giornale non dicono cioè la assoluta inconsistenza dell’Europa in tutta la vicenda conseguente l’invasione dell’Ucraina, un’Europa che non ha saputo cogliere il suo momento durante la guerra dei Balcani del 91, come sollecitava Jacques Poos “questa è l’ora dell’Europa non dell’America” per finire nella ininfluenza rappresentata dalla allegra gita di Scholz, Macron e Draghi a Kiev nei giorni scorsi. Dice anche quel pazzo di Giannini – ed è per questo che si permette di dirlo – che la Russia non sta crollando sotto le sanzioni il cui impatto sta invece piegando le nostre economie, arrivando a chiedersi se dopo aver vinto la guerra economica la Russia non possa anche vincere quella militare. Come sembra stia capitando sul terreno, sulla pelle dei poveri ucraini che diventano vittime sacrificali dei disegni di USA e Gran Bretagna, ricevendo con il contagocce nuovi armamenti che consentono solo di avere nuovi morti mentre i russi continuano ad avanzare.
E continuando nella sua verità di follia, Giannini arriva ad affermare che il discorso pubblico italiano intorno alla guerra è dominato da “una penosa intifada ideologica e manichea” che non consente la critica o analisi che sfuggano al mainstream, tirando le lodi all’uscita del Santo padre Francesco che invita tutti quanti a comprendere il senso più vasto di questa guerra e di come i torti e le ragioni come sempre non si dividono pariteticamente ma si mescolano in un groviglio non sempre facilmente decifrabile, riconoscendo che questa guerra “è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita” .
C’è materia per vedere anche il povero Giannini – Je so’ pazzo, je so’ pazzo!! – inserito nel dannato girone dei “putiniani” ??
* * *
Autore: SMC
Titolo: FOLLIA E VERITA’ , NOTE A MARGINE DEL FONDO DI DOMENICA 19.06.2022 SU “LA STAMPA” DEL DIRETTORE MASSIMO GIANNINI
Data di Pubblicazione: 21.06.2022