Debole Europa contro il terrorismo
 
            Redazione – Un immigrato stupra ed uccide una studentessa a Friburgo. Attentato a Berlino, rivendicato da Is. Ucciso l’ambasciatore russo in Turchia ad Ankara. Spari in un centro islamico a Zurigo.
Queste sono le immagini del giorno. Venendo a Torino: silenzio sull’ex-MOI. Dopo la rivolta degli immigrati, che minacciavano vendetta in nome di Allah, il silenzio assoluto. La città, intanto, è invasa da spacciatori, nullafacenti, persone che illecitamente svolgono attività commerciali a danno dei commercianti (all’interno dell’ex-MOI, come riportò “La Stampa”).
E l’Europa? Ognuno pensa per sé. Pronti ad attaccare per difendere il sistema bancario. Pronti a difendere non le radici comuni, non i valori condivisi, non una storia di popoli. Piuttosto si difende ciò che fa notizia, come nel caso della lobby LGBT.
Difesa comune? Solo parole. Tante. Salvo, poi, fare ciò che ci dicono di fare quando è ora di armarsi e spargere uomini armati (in difesa di quale specie di pace, se poi ci sono attentati nel cuore dell’Europa?). E la Mogherini? Che fine ha fatto?
La Merkel vede la sua poltrona vacillare già da tempo. E, come risposta, attacca gli altri Paesi. Con arroganza. Con arroganza ci si divide, invece di cooperare per il futuro dell’Europa. Intanto, anche se è vero che molte persone soffrono il male della guerra, c’è chi non vuole la pace. C’è chi esporta la morte. Quelli che approfittano dei clandestini (traffici illegali, a partire da quelli di esseri umani). Illegalità, fatta anche di trasporto di terroristi, che sono pronti ad agire. Tanto nessuno li ferma, perché sono tutti “poverini”.
Ci sono anche quelli che hanno bisogno. Ma, a forza di non fare distinzioni e non dire che la maggior parte di questi signori sono clandestini e non rifugiati, si costruisce un disastro. Disastro, che pagheremo noi.
Intanto i poveri continuano a restare poveri. Gli anziani, che, dopo aver lavorato tutta una vita, rovistano nei bidoni della spazzatura, continuano a farlo. Le periferie continuano a restare tali. Perché coi proclami non si risolve nulla. E con il cosiddetto buonismo nemmeno.
La nostra Europa è schiacciata da chi vuole trasformare la nostra terra in bordello. Luogo di disordine, malaffare, corruzione e morte. Non si può più usare la parola Patria. Perché sembra brutto. Nessun disegno per il bene comune, perché una classe dirigente palesemente inadeguata non è in grado di comprendere i segni dei tempi. D’altro canto, anche chi vorrebbe sostituirli non mostra grandi segni di vita.
Ecco perché il grido “Make America Great Again!” ha avuto successo. Si tratta di un grido di chi vuole rivedere la luce. E, come disse Farage, il sonno dell’Europa, rischia di far propagare lo stesso grido (non di populismo, ma di disperazione) in tutti i territori dell’Unione.

 
                     
																			 
																			 
																											 
																											 
																											

