“Commissariate Fiera Milano”
Riportiamo l’articolo, a firma di Andrea Giambartolomei, pubblicato su “Lo Spiffero” il 17 gennaio 2017
Non c’è pace per la Fiera Milano. Non bastano le dimissioni dei vertici, arrivate venerdì sera, per scongiurare il pericolo del commissariamento. Oggi il pm Paolo Storari, della Dda di Milano, ha ribadito ai giudici della sezione “Misure di prevenzione” la sua richiesta fatta a dicembre per scongiurare il rischio di infiltrazioni mafiose nel polo fieristico di Rho: “Le dimissioni dei consiglieri hanno efficacia differita”, ha detto definendo il gesto “una perdita di tempo”, di più “una mano di vernice”. Le dimissioni del cda, infatti, saranno esecutive in primavera dopo l’approvazione del bilancio. Secondo il pm serve “un impossessamento del gruppo da parte del tribunale attraverso il controllo totale di ogni attività dei vertici, del consiglio di amministrazione e dell’amministratore delegato”. Una richiesta – quella ribadita stamani nell’udienza a porte chiuse davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, presieduta da Fabio Roia – che era già stata avanzata lo scorso 20 dicembre, nell’ambito dell’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nei lavori del gruppo Fiera e su un presunto giro di tangenti.
La richiesta di commissariamento, se accolta, rappresenterebbe un duro colpo per l’ente che ha in mano l’organizzazione di “Tempo di libri”, la buchemesse in programma dal 19 al 23 aprile nei padiglioni di Rho, fortemente voluta dall’associazione editori (Aie) e in particolare dal suo presidente Federico Motta, in aperta concorrenza con il Salone del Libro di Torino, dilaniato negli ultimi anni dalle inchieste giudiziarie. Fiera Milano, infatti, è socia, insieme a Ediser, società di servizi dell’Aie, de La Fabbrica del Libro SpA, che “svilupperà attività di promozione del libro, anche mediante l’organizzazione di eventi fieristici in tutto il territorio nazionale, valorizzando l’intera produzione editoriale” come veniva riportato nella nota con cui veniva ufficializzato il sodalizio. Insomma, “commissariare tutte le attività della Fiera” vorrebbe dire commissariare la prima edizione di “Tempo di libri”.
Per l’avvocato civilista Giuseppe Lombardi, che rappresenta il gruppo Fiera, “le dimissioni immediate del cda in questo caso non sono possibili” perché “Fiera Milano è una società quotata in Borsa e per legge il consiglio di amministrazione deve restare in carica fino all’approvazione del bilancio”.
Dopo l’arresto, a luglio, di Giuseppe Nastasi, capo della Dominus ritenuto vicino a Cosa Nostra, il tribunale ha commissariato la Nolostand, società di Fiera Milano responsabile degli allestimenti fieristici. La Nolostand aveva assegnato quasi 18 milioni di lavori alla Dominus con affidamenti diretti. Dagli approfondimenti della Guardia di finanza sono poi emerse altre presunte irregolarità nell’affidamento di lavori. Ora, quindi, si aspetta la sentenza dei giudici che potrebbero porre l’ente fieristico sotto un’amministrazione controllata.



