Casaleggio cerca la democrazia (senza partiti)
Riportiamo l’articolo, a firma di Andrea Giambartolomei, pubblicato su “Lo Spiffero” il 22 maggio 2017
Una rapida visita per ascoltare Chiara Appendino all’incontro con le piccole e medie imprese torinesi. Poi un giro tra gli stand e un salto alle Edizioni di Comunità, la summa del pensiero olivettiano. Anche Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, presidente della Casaleggio&Associati e “guru” del Movimento 5 Stelle, ha fatto un’incursione al Salone del libro di Torino e anche lui ha detto la sua: “Credo che sia stato un grande successo nonostante le previsioni degli altri – è stata la sua unica dichiarazione -. È stato un successo in termini di numeri, sia di partecipazione che di editori”. E a chi gli ha chiesto un raffronto con la fiera meneghina lui ha risposto lapidario: “A Milano non ci sono andato”.
Alle Edizioni di Comunità (casualmente allo stand P101, come il nome del primo personal computer prodotto dall’azienda eporediese) Casaleggio jr ha comprato due libri. Il primo è il recente “Ivrea. Guida alla città di Adriano Olivetti”. La città in cui l’8 aprile scorso il rampollo del co-fondatore del movimento ha organizzato “Sum”, l’evento della fondazione dedicata a suo padre, ex dirigente dell’ultima Olivetti. Il secondo è il manifesto politico, “Democrazia senza partiti”, un titolo che racchiude in tre parole il programma pentastellato. È uno dei testi alla base del Movimento Comunità ideato dall’imprenditore eporediese nel 1947, una formazione politica che doveva “differenziarsi anche nella propria struttura dai normali partiti allo scopo di realizzare una vera e nuova democrazia basata sull’equilibrio tra il principio democratico, le forze del lavoro e quelle culturali”.In “Democrazia senza partiti” Olivetti criticava il predominio dei partiti e l’assenza di legame con gli elettori prospettando la partecipazione attiva dei cittadini tramite le comunità, apunto. Idee care al Movimento 5 Stelle, dove però la partecipazione avviene tramite i MeetUp e Internet, con la piattaforma Rousseau gestita da un’azienda privata di proprietà di Casaleggio.