Candidature e Destra: da calma piatta a mare forza 8!!

S.M.C. – Per giorni non ci sono state notizie sulle serrate trattative per la formazione delle liste dei candidati alle prossime elezioni. Il popolo del centrodestra era in muta e trepida attesa delle indicazioni delle segreterie dei partiti, come da (brutta) abitudine arroccate in una chiusura totale verso l’esterno, pronte a mediare con i soliti riti della politica la scelta dei candidati e gli equilibri interni della coalizione. In questi ultimi giorni le notizie si sono invece moltiplicate, in un gioco pirotecnico di annunci e smentite che finirà solo con il deposito delle liste. Certamente non ci si può che rallegrare della ritrovata unità della destra, il principale obiettivo dell’azione di Rinascimento Europeo, ma a quale prezzo? presentarsi insieme va bene, ma ci vorrebbe un programma unitario che manca e che per avere serie prospettive di realizzazione dovrebbe essere affidato ad un corpo adeguato di persone perbene ed efficienti in lista. La storia della destra non ci preoccupa, perché è storia di smaglianti vittorie elettorali presto dilapidate dalla incapacità di gestione del successo, dalla sterile litigiosità e dalla mancanza di leadership. Soprattutto abbiamo visto programmi baluginanti dispersi nella inconcludenza della gestione quotidiana. Noi speriamo siamo convinti che il 4 marzo il risultato elettorale punirà definitivamente una sinistra e ideologica e perniciosa per gli interessi del paese, incapace di tutelare gli italiani dall’aggressività dei potentati europei ed internazionali, in perenne contrasto con i valori e le tradizioni del nostro paese. Ma se è questo il destino scritto della sinistra, non possiamo che essere preoccupati per come si stanno “scrivendo” le liste della destra, con i soliti nomi che guadagnano un posto non per il buon lavoro fatto, ma solo perché sono piccoli burocrati di partito, accampandosi dietro la (debole) giustificazione della scarsa risposta della società civile, che in realtà non risponde solo perché nessuna seria proposta viene formulata ai suoi rappresentanti.
Torino ed il Piemonte subiranno ancora la “colonizzazione” romana? Speriamo di no, almeno non con le modalità massicce della scorsa tornata elettorale, ma il quadro complessive – per la scarsa inclusione di facce nuove – rischia di favorire l’astensionismo e questo potrebbe essere una sorpresa negativa per “gioiosa macchina da guerra” della destra nuovamente riunita.



