Per Appendino e altri la salute pubblica viene in secondo piano
Redazione – Lo ripetiamo. Aver aspettato fino adesso, con l’entrata in vigore del piano anti-smog della Regione Piemonte, è un errore. Si parla di intervento su un problema noto, prevedibile, previsto e grave. Capita tutti gli inverni. I piani di intervento già esistevano e si potevano applicare. Infatti Chiara Appendino guida sia il Comune di Torino sia la città metropolitana. Invece, Chiara Appendino ed il suo assessore all’ambiente hanno deciso di aspettare. Ma non sono Quinto Fabio Massimo (il Temporeggiatore). Perciò non hanno vinto la lotta allo smog che attanaglia Torino e dintorni.
Oggi sono entrate in vigore le prime misure restrittive. Naturalmente non si notano controlli. Il Comune dà comunicati stampa scarni. I giornali sono costretti a riportare quelli, poiché gli assessori non hanno tempo di parlare. Ieri, in città metropolitana, alla domanda di un giornalista su cosa accade in caso di sciopero e domandando se ci fossero scioperi previsti, la risposta è stata semplice: non ci sono scioperi previsti.
Invece lo sciopero ci sarà proprio venerdì. E venerdì questo fantomatico blocco del traffico anti-smog non ci sarà. Tra l’altro il blocco è discrezionale da parte dei Comuni. Così come è discrezionale, forse, la salute pubblica. Dunque, al blocco per ora partecipano i Comuni di Per ora solo Venaria, San Mauro, Chieri, Grugliasco, Rivalta e Settimo, che hanno aderito al protocollo. Come se a Moncalieri l’aria fosse pulita o come se l’aria rispettasse i confini amministrativi…
Dunque, date le condizioni meteorologiche, non aspettatevi grandi miglioramenti. Intanto chi se ne frega dei malati – come gli asmatici, che sono in aumento – o delle persone più vulnerabili? Intanto, nemmeno si preoccupano di adottare una misura preventiva, che farebbe ridurre le spese sanitarie, poiché la qualità dell’aria impatta sul numero di ricoveri e sulle presenze in pronto soccorso…



