Il serpente che si insinua in Europa
-Redazione- In Europa si insinua un serpente, che sa di morte. Non parliamo solo della morte della parlamentare laburista, vittima di una violenza tremenda e inconcepibile.
Mentre noi stiamo qui a parlare di calcio e di vacanze, c’è chi programma un futuro per noi tutt’altro che roseo. Infatti, invece che guardare all’Eurasia come futuro e all’unità politica, ormai ben lontana nel continente europeo, la pace è minata. Minata non solo dalle tremende migrazioni, sostenute anche dalla criminalità organizzata, che sfrutta ulteriormente chi si allontana dai propri Paesi in guerra. In questo gioverà ricordare le numerose riflessioni, ad esempio, a firma di Anna Bono, pubblicate su “La Nuova Bussola Quotidiana”.
Ma si parla delle posizioni NATO. Già l’anno scorso, in coincidenza con la visita del Presidente americano, Barack Obama, gli Stati Uniti d’America avevano dichiarato la necessità di un riarmo delle forze NATO in Europa. Detto e fatto! Navi militari solcano i mari del Nord, armate di tutto punto; già precedentemente le forze navali italiane si erano schierate, al fianco di quelle americane, nel Mar Nero. Lo scudo missilistico è nella sua seconda fase di costruzione (e qui c’entra anche l’Italia). Infine, quella che alcuni giornali chiamano esercitazione (Anakonda) è diventata un rafforzamento delle truppe NATO in Polonia (si passa da 4000 a 31000 soldati!).
Lasciamo a voi le opinioni, dopo i fatti. Pensate solo con quale “gioia” la Russia possa vedere un movimento del genere, accanto al permanere delle sanzioni, che l’Europa, prona, ha deciso di sostenere (tanto è l’economia europea a perderci).
Ci permettiamo di concludere con due riflessioni. La prima: ecco a cosa serve lavorare insieme per pensare, dal basso, ad una Europa politicamente unita. La seconda: ecco cosa serve riflettere ed andare a votare (perché la divisione, che qualcuno vuole, o parte da movimenti politici o parte dalla mano armata – La divisione serve per poi ricostruire qualcosa secondo l’immagine e la volontà di qualcun’altro… certamente non nostra).



