IL PUNTO n. 677 dell’ 8 giugno 2018

Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 677, di Marco Zacchera, dell’ 8 giugno 2018
Breve presentazione del volume L’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE? Quello che non ci dicono su Islam, Africa ed immigrazione
…Mentre in Italia sull’uso improprio della parola “razzista” si montano settimane di polemiche (come per il caso recente del governatore lombardo Attilio Fontana) pochi sanno che in Sudafrica si sta discutendo un emendamento costituzionale con il quale – se approvato – si potranno espropriare i terreni ai bianchi senza indennizzo, ma anche a vantaggio dei cinesi che in Sudafrica per legge sono equiparati ai neri.
Un razzismo alla rovescia – ma concreto – di cui non parla nessuno, un esempio di quante poche informazioni si hanno in questo campo
Scrivendo queste note (e con il contributo di Paola Palma) ho cercato infatti di trasmettere – piacciano o meno – informazioni corrette, numeri certi, fatti documentati e poche opinioni.
Credo di conoscere bene la materia: i lettori de IL PUNTO sanno che ho passato tanti mesi della mia vita in Kenya e in Burundi, Uganda, Ruanda, Mozambico, Madagascar e in tanti altri paesi africani lavorando nel volontariato e toccando con mano tante situazioni disperate.
Nell’aprile del 1994 – ero appena stato eletto deputato – per circostanze davvero fortunate non ci ho lasciato la pelle durante una rivoluzione in Burundi.
Di immigrazione e integralismo islamico scrivevo già trent’anni fa quando nessuno ci pensava, ma stando in Africa si capiva chiaramente cosa sarebbe successo e puntualmente i disastri si sono verificati. Vi avviso subito (e lo documento nel libro) che senza sterzate decise purtroppo andrà sempre peggio.
Intendiamoci: credo davvero che sia preciso dovere di tutti aiutare il nostro prossimo: è un obbligo morale, cristiano e sociale, ma bisogna farlo con intelligenza, organizzazione, capacità e programmazione altrimenti non solo si finisce in un disastro, ma attecchisce anche la mala pianta della corruzione e dello sfruttamento alimentando rinnovato odio e razzismo.
Scopriamo insieme allora i numeri e i costi del fenomeno, la discriminazione nei fatti che avviene verso tanti italiani, le ipocrisie che ci stanno dietro, le ambiguità vaticane, cosa stia effettivamente succedendo in Sudafrica oppure quali divisioni stiano spaccando la Nigeria, ma anche quali rischi concreti porti in Italia la mafia nigeriana.
Denunciamo finalmente – dati alla mano – il vorace neo-colonialismo cinese che viene taciuto e sottovalutato, la schiavitù ancora oggi esistente nei paesi arabi e il moltiplicarsi dei musulmani in Europa con il rifiuto da parte di molti di loro ad accettare e condividere i principi costituzionali europei, così come è vergognoso il silenzio europeo sull’Eritrea e soprattutto sui disastri combinati nel mondo da troppe multinazionali senza scrupoli.
Si parla poco di tutti questi fattori, ma sono quelli che creano le cause che portano poi i poveracci a sbarcare disperati sulle nostre coste o a morire in mezzo al mare.
Ecco quindi che nel libro si lanciano una serie di proposte concrete e si propongono tutta una serie di dati statistici sconosciuti (perché spesso volutamente nascosti), così come un interessante sondaggio finale sull’umore degli italiani con dati, numeri, fatti, circostanze inoppugnabili.
Una informazione corretta e soprattutto documentata – anche se magari scomoda, anticonformista, sicuramente poco “buonista”– che però è necessaria per portarci a riflettere, un po’ come il medico che ha il dovere di dire la verità al proprio paziente e non raccontargli balle.
Una realtà che potrà essere a volte impietosa e crudele, ma che va conosciuta da chi è malato (come lo è la nostra società italiana ed europea) per almeno tentare le cure necessarie alla sua sopravvivenza…
GOVERNO ALLA PROVA
Ho ricevuto moltissimi commenti al mio articolo della scorsa settimana su Mattarella. Molte adesioni, ma anche critiche (ed apprezzo sempre chi me le fa).
I fatti sono cambiati profondamente in una settimana: in tre giorni il Presidente – che aveva bocciato il governo di Conte – lo poi ha riconsiderato cambiando la sua posizione (forse mille piccole voci come la mia erano diventate un coro?). Forse perfino Mattarella si è anche reso conto che Cottarelli sarebbe naufragato al primo voto, con magari l’approvazione contestuale di un duro documento parlamentare contro il Quirinale.
Mi sfugge comunque un concetto poco ripreso dai media che sono stati un quasi monocorde inno all’abilità, lungimiranza e saggezza del nostro Presidente.
Come mai un governo con Savona all’Economia non andava bene perché avrebbe impensierito l’Europa ed invece è ok se lo stesso personaggio viene infilato proprio al ministero delle Politiche Europee e Comunitarie che – se vogliamo – ha ancora più quotidiani e frequenti contatti con Bruxelles?
Circa il governo lo giudicheremo dai fatti, senza pregiudizi e sperando davvero che si comporti bene.
PLURALISMO, CHI LO IMPORRA’ A FAZIO ?
Il “benvenuto” di Fazio al nuovo governo è stato ospitare a “Che tempo che fa” l’ineffabile Roberto Saviano che ha potuto liberamente insultare, deridere, provocare, con l’ossequiente adesione del conduttore. Saviano se l’è presa particolarmente con Matteo Salvini – che già lo aveva querelato qualche settimana fa – ma evidentemente in RAI questi aspetti non preoccupano, tanto paghiamo sempre noi.
Mentre l’anticamorrista in servizio permanente effettivo parlava, alle sue spalle andavano immagini, dichiarazioni e slogan di Salvini estrapolate dal testo per offenderlo e prenderlo in giro insieme a Grillo e Di Maio. Quindi la regia sapeva già cosa avrebbe detto Saviano.
Ovviamente il conduttore si è ben guardato dall’interrompere l’ illustrissimo ospite a a porgli qualche domanda intrigante.
Quando comanda la sinistra questi Signori fanno il loro nido in RAI foderandolo di milioni, quando finalmente arriva qualcun altro mi chiedo perché non si possano gentilmente accompagnare all’uscita personaggi come Fazio, soprattutto perchè il rapporto costo-benefici di tali trasmissioni non fanno certo gli interessi RAI. Perché allora continuare con un cattivo affare e permettere la faziosità più spinta? Basterebbe fare un elenco degli ospiti di Fazio quest’anno e si avrà la dimostrazione provata di questa evidente faziosità politica e di non osservanza di un minimo di “par condicio” che sarebbe obbligo per il servizio pubblico.
Che la TV di Stato prosegua su questa strada è scandaloso e inaccettabile e mi auguro che ai primi punti del nuovo governo vi sia una bonifica nelle Reti che costano un patrimonio e non svolgono con equilibrio i loro obblighi informativi.
PRIVACY: UN MONDO DI FOLLI
Il governo dice di voler semplificare? Ottima idea, cominci con la recente normativa europea sulla privacy e l’antiriciclaggio.
Sono dottore commercialista e ogni cliente – nell’affidarmi un compito professionale – deve (o dovrebbe) sottoscrivere una lettera di incarico ad evitare abusi. Pensate che il testo del fac-simile studiato e concordato dal nostro Ordine professionale – e che come iscritti siamo invitati a far sottoscrivere dalla clientela – è diventato di “sole” 29 (VENTINOVE) pagine!
Ma non vi sembra che in Italia e in Europa si sia nettamente superato il livello standard di logica, concretezza e buonsenso ?!