Ex voto in cerca di grazia (politica)

Riportiamo l’articolo, a firma di Stefano Rizzi, pubblicato su “Lo Spiffero” il 21 dicembre 2017
Il “primo passo di un lungo cammino”, come lo ha definito il neopresidente Raffaele Fitto presentando “Noi con l’Italia”, la quarta gamba del centrodestra lo ha fatto zoppicando un po’. La lista che si presenta come “il volto rassicurante e responsabile della coalizione” e promette di tenere insieme le varie forze che la compongono “non per i prossimi mesi, ma per i prossimi anni”, è nata senza Gaetano Quagliariello e la sua Idea e pure priva di Stefano Parisi con Energie per l’Italia, mentre l’Udc di Lorenzo Cesaè ancora alla finestra. Ci sono e c’erano insieme l’altro giorno per mostrare il nuovo simbolo i soci fondatori, quel misto tra ex leghisti ed ex Forza Italia caro e utile a Silvio Berlusconi per arginare l fronte populista della coalizione. Oltre a Fitto, Maurizio Lupinominato coordinatore, l’ex sindaco di Verona ed ex leghista Flavio Tosi, l’ex montiano Enrico Zanetti, il già ministro Enrico Costa e l’ex verdiniano Saverio Romano. Tra il tiepido e il gelido il saluto di Matteo Salvini e Giorgia Meloni ai nuovi alleati, e si capisce.
Ma non si fermerebbero al rapporto con gli alleati populisti i problemi della lista centrista. E per trovare traccia di ciò non bisogna neppure sconfinare dal Piemonte, regione in cui se l’assenza di Quagliariello non lascerà per strada praticamente nessuno, diverso è il destino per i parisiani Alessandro Cherio e Marco Francia, entrambi pronti a candidarsi. In Piemonte, dunque, tra i nomi noti e papabili per la contesa elettorale di marzo c’è tra gli altri l’attuale consigliere comunale di Torino e già parlamentare nonché sottosegretario con Berlusconi, Roberto Rosso. Il fittiano piemontese, insieme all’evergreen Valter Zanetta, è uomo su cui l’ex governatore della Puglia punta parecchio. Ma non altrettanto supporto l’ex deputato vercellese gode presso Lupi, Vecchie ruggini pronte a riemergere fino al punto, sussurra qualcuno, da far immagina una sorta di veto da parte dell’ex ministro dei Trasporti.
Da annotare pure un altro cotè piemontese nelle beghe a margine del neonato rassemblement: Ernesto Auci, candidato in Piemonte per Scelta Civica ed entrato in Parlamento lo scorso maggio in sostituzione dello scomparso Maurizio Baradello ha affidato a una durissima nota la sua reprimenda ne confronti di Zanetti. Auci, già direttore del Sole 24Ore e prima ancora in Fiat con ruoli di vertice della comunicazione, riferendosi alla fondazione di “Noi con l’Italia” afferma che Zanetti “si è posto al di fuori del partito, non avendo ricevuto alcuna delega da parte del congresso a sciogliere di fatto il partito in un nuovo soggetto politico. Poiché lo statuto vieta espressamente l’appartenenza dei suoi iscritti ad altri soggetti politici, siamo quindi in presenza di una palese violazione delle regole”. Auci, palesemente in rotta con il segretario si rivolge a “tutti gli amici ancora affezionati ad un marchio che, pur nelle traversie degli ultimi anni, conserva un valore per le forze autenticamente liberali-riformiste e desiderose di dare all’Italia il ruolo che le spetta in Europa” invitandoli ad “agire per evitare la scomparsa di un soggetto politico che può svolgere un importante ruolo nel panorama della confusione politica del momento”. E di confusione nel cammino della quarta gamba se ne annuncia non poca: come la metteranno i leghisti, che se sono riusciti ad evitare la coabitazione con i “traditori” di Grande Nord dovranno comunque stare insieme ai tosiani il cui leader fondatore nei mesi passati ha più volte fatto qualche sortita anche in Piemonte seminando quel che ha potuto?
Un plotone di ex, direbbero i detrattori guardando alla nuova lista. Praticamente ex voto in cerca di grazia politica. E risulterà difficile smentire questa immagine anche all’uomo forte del nuovo soggetto politico in Piemonte: Costa, per cui si profila una rielezione sicura in Parlamento, pare essere pronto a far scendere al suo fianco l’ex deputato azzurro (per un giorno) e già presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, nonché candidato senza successo in Fratelli d’Italia alle politiche del 2013. Oltre a Cattaneo, un altro consigliere regionale della travagliata IX legislatura figura tra i costiani: il biellese Lorenzo Leardi. Non certo un nome nuovo, nella squadra dell’ex ministro, quello di Massimo Nobili, storico collezionista di poltrone (dalla presidenza della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola a quella di Eurofidi, passando per cda e nomine assortite) di Premosella-Chiovenda.
Non proprio una gamba pronta a correre i cento metri, la quarta del centrodestra, ma alla quale certo non manca l’”esperienza”, diciamo. Ma, per carità, non chiamateli “ex”.