Un questore “spiazzato”
Riportiamo l’articolo, a firma di Andrea Giambartolomei, pubblicato su “Lo Spiffero” il 22 giugno 2017
È un periodo difficile per il questore Angelo Sanna, oggetto delle critiche del Movimento 5 Stelle e anche di Sinistra Italiana. Consiglieri comunali, regionali e parlamentari chiedono spiegazioni per quanto è successo martedì sera in piazza Santa Giulia, ultimo episodio simbolo di una tensione latente e di qualche difficoltà nell’ordine pubblico. Da quando è arrivato si sono susseguiti una serie di eventi che hanno messo alla prova la polizia di Stato, la sua immagine e la gestione delle piazze.
È arrivato da Venezia pochi giorni dopo la manifestazione del 1° maggio, quando agenti di polizia e manifestanti legati ad Askatasuna e Collettivi universitari autonomi si erano scontrati in via Roma. Poi c’è stato il 3 giugno, coi fatti tristemente noti e i pochi controlli fatti dal pomeriggio in poi per prevenire il sovraffollamento della piazza e la vendita di bottiglie di vetro. Il giorno dopo, al termine della riunione in prefettura col prefetto Renato Saccone e la sindaca Chiara Appendino, Sanna aveva pronunciato poche parole di circostanza alle quali lunedì è seguita una frase contestata anche dal senatore Pd Stefano Esposito: “Quella ordinanza era incostituzionale, non era valida”, aveva detto Sanna rispondendo a una domanda sul mancato provvedimento anti-abusivi. “Sono sicuro e spero che sia stato frainteso”, aveva twittato il dem.
Come se i fatti del 3 giugno non fossero bastati, la polizia è stata presa di mira in più occasioni. Prima Askatasuna ha denunciato pubblicamente le violenze e le umiliazioni subite da una militante, Maya, fermata ai Murazzi di notte, mentre gli agenti erano intenti in un controllo contro i pusher. La ragazza 19enne ha affermato di aver ricevuto un pugno e insulti sessisti. Da corso Vinzaglio non sono arrivate repliche a quelle dichiarazioni, ma lo scontento covava ed è stato espresso dai sindacati Siulp, Sap e Siap contro le “accuse indegne e ipocrite”. Pochi giorni dopo sui social viene diffuso il video dell’arresto di un giovane africano a Porta Palazzo, arresto durante il quale il giovane ha riportato una ferita. Nonostante il video non mostrasse con chiarezza quale fosse la causa di quei fiotti di sangue, la didascalia denunciava presunte violenze degli agenti. In un certo ambiente, quello vicino all’autonomia, il sentimento “antisbirro” è tornato alto (se mai fosse calato). E poi sono arrivati i fatti di piazza Santa Giulia, quello di venerdì sera, con alcuni agenti cacciati, e quelli di martedì sera, serata di riunioni all’Aska. Ieri sembra essere mancato un coordinamento nell’azione, a partire da numero così alto di agenti del reparto mobile a presidiare una via della movida per dei controlli non ben precisati, poi i colleghi in borghese “abbandonati” dalla “celere” in mezzo alla folla (non una macchina che fosse andata a recuperarli), l’aggressione subita e infine il ritorno con le manganellate indiscriminate di alcuni agenti.
Il comunicato di stamattina, poi, sembra fatto soprattutto per discolpare l’amministrazione comunale e non per precisare le dinamiche: “In merito ai fatti avvenuti ieri sera in Piazza Santa Giulia, si ritiene opportuno precisare che i servizi erano stati predisposti nell’ambito dei normali servizi di controllo straordinario del territorio che vengono pianificati settimanalmente in molte zone del centro cittadino e delle periferie, finalizzati a verificare o prevenire e reprimere fenomeni di illegalità e, pertanto, non esclusivamente volti a accertare l’osservanza dell’ordinanza sindacale che vieta la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche in alcune aree cittadine”. “Abbiamo avuto conferma questa mattina in Prefettura – ha dichiarato il neo assessore alla sicurezza Roberto Finardi – che si è trattato di un servizio straordinario che non si ripeterà con tali modalità”. Così il comunicato è diventato un assist al Movimento 5 Stelle che, secondo le parole del senatore Esposito – tenta di “colpire il questore cercando in questo modo di far apparire lui e la polizia come responsabili”.
“Punto molto sulla prevenzione”, aveva detto Sanna il 4 maggio, giorno del suo arrivo in città. A molti, però, quella di ieri è parsa come un’azione che, anziché prevenire, sembra qualcosa di diverso.“Caro Questore, se le sue priorità sono dialogo e prevenzione, siamo molto distanti dall’obiettivo”, affermano Andrea Aimar e Marco Grimaldi di Sinistra italiana.“La repressione che abbiamo visto ieri sera non può che rendere doverosa una profonda riflessione sulla gestione dell’ordine pubblico attualmente presente nella città di Torino”, sostengono i Cinque stelle della Sala Rossa.