Società a irresponsabilità illimitata
Redazione – Questa è, sin dal principio, una crisi a irresponsabilità illimitata.
I continui tagli alla sanità ed assistenza sociale. Tagli, che colpiscono una sanità già vittima di casi di cattiva amministrazione. Tali casi, purtroppo, offuscarono il senso di responsabilità e l’impegno quotidiano di tantissimi per la cura della nostra salute.
L’incapacità di comprendere l’arrivo di un pericolo, segnalarlo e gestirlo. Prima i sospetti, nei confronti della Cina. Poi, però, sia i Paesi, gradualmente colpiti, sia l’OMS hanno tardato a prepararsi, pur avendo evidenze dei problemi.
Dopo l’assenza di precauzioni, arriviamo al comportamento di casa nostra. Il 31 gennaio viene decretato lo stato di emergenza sanitaria. Le infrastrutture ed il personale sanitario non vengono preparati. Non solo. Non vengono messi a disposizione quegli strumenti, necessari per gestire questa emergenza.
Ciò accade, nonostante siano messi a disposizione dei fondi per farlo. Questi fondi furono stanziati il 31 gennaio.
Le imprese vengono chiuse e i cittadini messi a casa. Mentre molti si comportano adeguatamente, nonostante le paure e le preoccupazioni, il 50 per cento se ne frega, come mostrano i dati ed alcuni fatti di cronaca.
Nel frattempo, per non essere da meno, si cerca di limitare la responsabilità per legge… anche di chi ci dovrebbe guidare e tutelare.
Ogni sera lo show dei morti. Nel frattempo, i continui annunci del Presidente del Consiglio. Anche domani rimanderemo la fase due.
Lo hanno detto gli scienziati. Bene. Come si è pianificata l’uscita da questa situazione? Nessuno lo sa. Nessuno sa se si sia nemmeno pianificata.
Infine, l’Europa. Oggi si parla di MES… Dopo essersi riempiti la bocca di solidarietà, la risposta è… uno schifo. Tanto schifo da suscitare indignazione anche in Germania, dove “Der Spiegel” definisce il rifiuto tedesco gretto e vigliacco.
Per chi ama questo Paese sono tempi difficili. Non lasciamo prevalere questo tipo di società, a irresponsabilità illimitata