Raccoglierla non sarà un piacere, ma pestarla è molto peggio!
Daniele Lonardo – Con questo slogan AMIAT (Gruppo Iren), in collaborazione con la Città di Torino, ha scelto di riportare l’attenzione sul problema dell’abbandono delle deiezioni canine che, soprattutto nei periodi estivi, genera disagi per i cattivi odori e non pochi fastidi per gli incauti pedoni che, forse troppo distratti dai loro smartphone, si trovano a pestarle.
Una campagna che, nei primi 20 giorni di luglio, apparirà con spazi dedicati sui principali quotidiani torinesi e su autobus in servizio su 50 linee cittadine.
L’assessore all’Ambiente della Città di Torino afferma che raccogliere le deiezioni del proprio cane è un atto di rispetto della comunitàà e di amore verso la propria Città: un semplice gesto che può fare la differenza. L’amministrazione comunale sottolinea come il marciapiede debba essere concepito come a un pezzo della propria casa, come a qualcosa di proprio da proteggere e tenere in ordine (ma soprattutto pulito), al fine di restituire alla Città un’immagine consona alla sua bellezza e al suo fascino.
Belle parole che però sembrano destinate a restare solo su carta e a non essere prese in seria considerazione dai tanti proprietari di animali che, dopo aver liberato i loro animali nelle aree cani circoscrizionali, non si prodigano nel raccogliere i loro escrementi. Un esempio tra tutti è la situazione di degrado, sporcizia e cattivo odore in cui versa il Parco archeologico di fronte alle Porte Palatine adibito, ormai da anni, ad area cani causa mancanza di area ad hoc all’interno della stessa Circoscrizione 1 (Centro Crocetta). Nessuna autorizzazione è stata concessa a tal fine, l’amministrazione comunale continua a non intervenire e bambini e cani (anche di grandi dimensioni e senza guinzaglio) giocano l’uno vicino all’altro.
Se le condizioni delle aree cani versano in tale stato, figurarsi i marciapiedi che vengono sempre più spesso utilizzati come latrina per un giro frettoloso in compagnia dei propri amici a quattro zampe e fargli espletare i loro bisogni naturali.
Nonostante il Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani della Città di Torino preveda espressamente un obbligo a riguardo all’ Articolo 35 rubricato “Conferimenti e raccolta dei rifiuti animali”, le sanzioni stentato ad essere applicate in modo rigoroso e, quand’anche essere cerchino di essere applicate, scatenano l’ira dei proprietari che in alcuni casi si sono rivoltati contro le forze dell’ordine.
Dalle parole, quindi, si dovrebbe passare ai fatti (e alla conseguente applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie) o perlomeno incentivare la collocazione all’interno delle aree attrezzate di sacchetti per la raccolta delle deiezioni oltre a garantire una maggior capienza dei bidoni collocati all’interno delle stesse, troppo spesso straboccanti e maleodoranti.