Merkel e Macron un amore di union
Redazione – L’Unione Europea. Storia di un desiderio, di un sogno, di un progetto. Risultato. L’incompiuta.
Non si è mai lavorato per una identità comune. Al di là del progetto Erasmus, che ha fatto viaggiare migliaia di giovani, al di là dei progetti di ricerca, che hanno unito gruppi di lavoro, al di là di finanziamenti di varia natura (che l’Italia, generalmente, non è stata in grado di prendere, per una non diffusa capacità di scrivere progetti e di fare lobbying), quali iniziative hanno fatto veramente sentire i cittadini come cittadini europei?
Non parliamo di apertura delle frontiere. Parliamo della comune identità europea. Quella che getta le radici nella storia, come racconta il libro di Riccardo Lala.
Chi dovrebbe dare l’esempio, se non chi guida i nostri Paesi? Naturalmente, governando in maniera trasparente nei confronti dei cittadini. Tenendo, inoltre, conto del fatto che siamo tutti cittadini europei. Perciò ogni governo è corresponsabile del nostro comune destino, se come tale lo vogliamo intendere.
Invece? Dopo i lunghi dibattiti sul MES, i cui dettagli sono totalmente oscuri per i cittadini, Merkel e Macron, a sorpresa, annunciano la loro soluzione: un fondo di 545 miliardi di dollari. L’hanno deciso loro. Perché non ne hanno parlato direttamente con gli altri?
Temiamo che la risposta sia semplice. Si sentono le guide e padroni dell’Europa. Qualche conferma (o ri-conferma) per questo triste approccio? Si. Il 3 febbraio di quest’anno. Una dichiarazione del presidente Macron, riportata da Euronews. Unendosi con la Polonia, Francia e Germania intendono guidare l’Europa. E gli altri Paesi? Contano qualcosa? La risposta ve la potete dare da soli.
Non è che questa forma di comportamento della Francia (o, meglio, del suo Presidente) sia una inconscia reazione a quanto accaduto 70 anni prima? Del resto, considerando i tre Paesi di cui sopra, la provocazione ce la suggerirebbe la storia.