Manifestazione delle Sentinelle in Piedi a Torino, Piazza Paleocapa, sabato 23 maggio 2015 ore 17
Riceviamo e riportiamo l’invito alla manifestazione delle Sentinelle in Piedi a Torino, Piazza Paleocapa, sabato 23 maggio 2015 ore 17.
Pur ritenendo fondamentale un dibattito che porti ad una tutela dei diritti individuali, crediamo che, in questa società turbo-capitalista, si stia sviluppando una dinamica di sfaldamento, che mira a creare individui-consumatori solitari. Siamo convinti la famiglia, costituita nel suo nucleo fondamentale da un uomo, una donna e dei figli, vada tutelata e che non si possa equiparare la famiglia con altre forme di unione, quantunque possa esistere (e sia giusta) una tutela giuridica di persone, che decidano di condividere la loro vita.
Nell’indifferenza generale e nel silenzio complice del mainstream mediatico, il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge che equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio. Infatti, due uomini o due donne che vivono insieme saranno giuridicamente equiparabili a due coniugi, il che significa che un bambino potrà essere cresciuto da due persone dello stesso sesso, dunque deliberatamente privato del papà o della mamma, grazie all’istituto della Stepchild Adoption (ossia l’adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due) . E significa che la strada per la normalizzazione della pratica dell’utero in affitto, tecnica abominevole per la produzione di bambini ad uso e consumo degli adulti, sarà spianata. È questo lo scenario che si va delineando grazie al Ddl Cirinnà, sulle cosiddette “unioni civili”, un testo che in realtà annienta la nostra civiltà andando a minare la sua cellula primaria, la famiglia. La stessa Monica Cirinnà, relatrice e prima firmataria del testo, in aula riferendosi a questo testo ha parlato di “un passo iniziale verso lo scardinamento, che già esiste nella nostra società, rispetto alla famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.”
Ancora una volta chiediamo: di fronte a tutto questo c’è ancora qualcuno che prova un umano dissenso ed è pronto ad alzarsi in piedi? È arrivato il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essenza stessa dell’essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre fare qualcosa. Arriva il momento in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Quel momento è adesso! Scendi in piazza con le Sentinelle in Piedi!
23 maggio 100 piazze per la famiglia
Dopo aver realizzato centinaia di veglie in meno di due anni, portando decine di migliaia di persone in piazza, dopo la mobilitazione nazionale dello scorso 5 ottobre, le Sentinelle in Piedi invaderanno silenziosamente 100 piazze italiane, da Roma a Milano, da Trieste a Catania, da Torino a Messina passando per Cagliari, Firenze, in una mobilitazione senza precedenti.
Pubblicamente testimonieremo il nostro no al testo sulle cosiddette “unioni civili”, ribadiremo il nostro no ad ogni tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole, come si sta cercando di fare in tutti i modi, rimarcheremo la pericolosità di un testo, il ddl Scalfarotto, che vuole introdurre il reato di opinione costruendolo sull’omofobia, termine studiato a tavolino per zittire chi non si allinea al pensiero unico.
Ma saremo in piazza soprattutto per dire:
SI alla famiglia, cellula fondante della nostra società
SI al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma
SI a una società che non rinnega, bensì valorizza la ricchezza di ciascun individuo e riconosce il bene oggettivo scritto in ognuno di noi e nella nostra essenza di uomini e donne.
Insieme resistiamo.
In piedi, non ci pieghiamo.
In silenzio, affermiamo che non c’è legge che possa zittire le coscienze vigili.
In piazza, testimoniamo che non c’è menzogna che possa cambiare la realtà.
Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa, perché non c’è verità che persuada e cambi davvero gli altri che non sia espressa pubblicamente e testimoniata davanti a tutti.