La vittoria di Donald Trump fa impazzire la sinistra
Il 47º Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump butta tra i rifiuti Joe Biden e Kamala Harris, la giusta nemesi di una campagna elettorale fondata sull’insulto verso l’elettore di destra e chi lo rappresentava, definito appunto “spazzatura” dalla Harris e dai suoi sodali, una reminiscenza dell’ingiurioso “basket of deplorables” di Hillary Clinton, sconfitta da Trump nel 2016.
C’è davvero da interrogarsi sulla faziosità di un giornalismo italiano che, da mesi, ha infarcito i propri articoli di analisi biliose, strumentali e false per presentare come ovvia e scontata la vittoria della Harris.
L’ultima trovata è stata quella delle donne che avrebbero votato in massa la radical-chic….. invece le donne…le sagge donne hanno votato Trump!
Un metodo – quello dello squadrismo mediatico -abitualmente utilizzato dalla stampa governata da interessi finanziari vicini alla sinistra internazionale, sempre pronta a criminalizzare l’avversario ed a manipolare ogni agone elettorale, vendendo le proprie faziose opinioni come fatti: un metodo ormai scontato, che i popoli di ogni latitudine sanno subire senza farsi troppo influenzare per poi dare sonore “trumpate” nelle urne.
Siamo contenti della vittoria Donald Trump?
Siamo contenti, ma vedremo e valuteremo l’opera del nuovo Commander in Chief che, comunque, governa un impero che non sempre è stato amico degli interessi europei, ed italiani in particolare.
La crisi Ucraina è stato infatti un vero attacco all’Europa e alla sua capacità di crescita in un ruolo geopolitico che per gli interessi USA doveva essere interrotto, soprattutto dal momento in cui metteva insieme la ricchezza delle materie prime russe con la capacità manifatturiera europea.
Vedremo quindi cosa farà Trump e come si muoverà sui vari dossier critici ereditati dall’amministrazione Biden. Siamo però contenti perché è stato eletto un Presidente che, nel corso della sua precedente presidenza (2017-2020), ha sempre cercato di evitare i conflitti e che anche nel suo programma ha promesso un lungo periodo di pace, che possiamo sperare sia lungo oltre la sua presidenza nella prospettiva di un ruolo futuro per il brillante vicepresidente J.D. Vance.
Siamo anche contenti perché le posizioni del nuovo Presidente, vicine ai valori tradizionali del conservatorismo occidentale, ci metteranno al sicuro dalle derive radicali dei movimenti LGBTQ e della cancel culture, un vero cancro per tutto l’Occidente, aggredito nella propria identità ed indebolito nelle sue fondamenta cristiane e liberali.
L’elezione di Donald Trump, in un’ottica multilaterale, rappresenta l’opportunità per costruire un reale protagonismo dell’Europa, soprattutto nel senso della costruzione della pace in forza della sua identità cristiana e liberale.
Ci sarà, quindi, da lavorare per costruire un ponte positivo tale due sponde dell’Atlantico: noi faremo la piccola parte di lavoro che ci è tata affidata, hic et nunc.