La persona alle periferie della politica

Redazione – La persona è alle periferie della politica. I politici non pensano affatto al valore centrale della persona. I politici non pensano al bene comune delle persone. Frasi di nuova anti-politica? No! Constatazioni non amichevoli dello status in cui la persona è relegata.
Passa definitivamente la Cirinnà. Legge pessima per motivi che ben sappiamo. I tribunali, a colpi di sentenze, approvano de facto l’utero in affitto. La fecondazione eterologa diventa cura sanitaria. I decreti per la “buona scuola” passano. A Milano stanno mettendo in piedi lo Human Technopole. In Vaticano parla il guru, che dice che siamo troppi sulla Terra (Nature smentì la veridicità di una tale affermazione… quindi non parliamo del bollettino del quartiere, pure rispettabilissimo, ma di una delle più importanti riviste scientifiche del mondo).
Le banche degli “amici” sono salvate coi soldi dei contribuenti. Le imprese continuano ad essere tartassate. La disoccupazione rimane.
A Torino il piano periferie è, in realtà, un piano di manutenzione straordinaria (tra l’altro, in gran parte elaborato da Fassino). I poveri continuano ad andare alla mensa e dormire per strada. Gli immigrati clandestini continuano a fare la vita di sempre, così come gli spacciatori, che invadono i nostri quartieri.
Calcio, auto, lavoro e scuola diventano le preoccupazioni (antitetiche) delle persone disorientate in Italia. Lo dimostra Google Trend. Per forza. Calcio e auto per dimenticare. Il lavoro manca e la famiglia è un sogno da cercare in rete.
I media danno un peso a proposte alternative pari a zero. Continuano, inebetiti, a seguire la vecchia politica o chi bercia contro “il sistema”. Ormai fa più notizia Lercio di serie analisi, che guardino ad un futuro (molto incerto).
Noi non siamo d’accordo! La persona è al centro dell’azione politica, che deve essere rivolta verso il bene comune. Dunque, per favore, dimettetevi!