IL PUNTO n. 874 di Marco Zacchera

Riceviamo in Redazione, e riportiamo, la Newsletter “Il Punto” n. 874 di Marco Zacchera dell’8 Agosto 2022.
A.A.A. ALLEANZE CERCASI ? CITOFONARE ENRICO
Certamente l’attuale sistema elettorale impone di costruire alleanze per vincere nei collegi uninominali, ma servirebbe sempre anche un minimo di coerenza politica tra alleati, altrimenti – prima ancora di cominciare – sarebbe garantita l’ingovernabilità del Paese. L’aver messo insieme dall’estrema sinistra a Calenda poteva essere considerata una genialata politica di Enrico Letta, ma credo che alla fine sarebbe stato comunque un boomerang per il PD.
Calenda si è dimostrato coerente a rinunciare all’accordo (per lui molto conveniente in termini di seggi) e a questo punto è più logico arrivi a un’intesa con Renzi.
Vedremo alla fine, ho dubbi comunque sulla tenuta della “base” democratica: come possono gli elettori PD trangugiare tutti e tutto, usati e mai ascoltati?
Il risultato finale dipenderà molto dal centro-destra, vedremo se sarà in grado di dimostrarsi unito e coerente, senza correre a rubarsi voti a vicenda ma piuttosto puntando a raccogliere consensi soprattutto tra quell’elettorato che spera nella governabilità ed ha dei punti fermi, valoriali e di coerenza. Voti che potrebbero essere intercettati anche da un accordo Calenda – Renzi che non prenderà seggi uninominali, ma sul proporzionale diventare una alternativa ai due poli.
COERENTI…O MENO
Nell’abbuffata delle alleanze chi è il recordman del trasformismo politico? Di questi tempi sono in tanti a concorrere, ma oltre che a Bruno Tabacci (ineguagliato top record, ne parliamo la prossima volta) un posto d’onore spetta a Benedetto della Vedova.
Della Vedova parte nel 1994 quando è segretario nazionale del Club Marco Pallella – Riformatori, diventando dirigente dal 1997 al ’99 della Lista Pannella.
Intanto, il 26 ottobre 1997, viene eletto nel “Parlamento del Nord” (elezioni indette dalla Lega Nord: erano i tempi nudi e puri di Umberto Bossi) per la lista “Lista Pannella antiproibizionista e referendaria”. Un parlamento velleitario, a metà tra il serio e soprattutto il faceto: meglio farsi eleggere quindi (1999) al Parlamento Europeo con la Lista Emma Bonino e restarci fino al 2004. Rimasto senza seggio, nel 2005 Berlusconi lo nomina al CNEL. A seguito di scelte giudicate troppo “a sinistra” dei Radicali, Della Vedova resta nel “Partito Radicale Transnazionale”, ma con Tadarash e Calderisi fonda il movimento dei “Riformatori Liberali” che aderiscono alla “Casa delle Libertà”.
All’elezione successiva (2006) viene quindi eletto deputato con Forza Italia.
Successivamente aderisce al “Popolo delle Libertà”, unificazione politica tra Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Nasce in quegli anni una sua spiccata simpatia con Gianfranco Fini e nel 2009, quando i due big del centro-desta cominciano a litigare, Della Vedova lascia il PDL e aderisce a “Generazione Italia”. Quando Fini abbandona Il Cavaliere e cerca di abbatterne il governo, Della Vedova lo segue diventando capogruppo alla Camera di “Futuro e Libertà” .
Nel 2013 si candida quindi al Senato nella nuova formazione in coalizione “Con Monti per l’Italia”. Dimostra di aver fiuto politico (e un pizzico di fortuna) perché alla Camera Futuro e Libertà si ferma ad un passo dal quorum e resta senza seggi, mentre ci riesce al Senato e Della Vedova entra quindi a Palazzo Madama.
Quando, l’anno dopo, F&L si scioglie ufficialmente, il buon Benedetto trasloca nella neonata “Scelta Civica” di cui diventa portavoce politico.
A seguito di una scissione nel gruppo (che in parte aderisce al PD) Della Vedova passa poi al Gruppo Misto.
Intanto, il 28 febbraio 2014, era stato nominato Sottosegretario agli Esteri con il governo di Matteo Renzi.
Noto difensore dei diritti omosessuali e LGBT l’11 febbraio 2017 lancia il nuovo movimento “Forza Europa” che il 23 novembre 2017 si trasforma in “+Europa”, attuale sua casa politica fino all’annuncio di questi giorni dell’alleanza organica con il Partito Democratico, che pare resisterà con o senza Calenda.
Se ho dimenticato qualche pezzo (o ulteriore trasferimento) il lettore mi scuserà…
UN GRAZIE A SILERI
“Tornerò a fare il chirurgo, che è la mia passione e il mio lavoro”. Pare non si ricandiderà il sottosegretario alla salute dr. Pierpaolo Sileri, già vice-ministro M5S ai tempi del Covid poi “degradato” a sottosegretario con Draghi.
In un mondo politico pieno di persone senza spessore e alla caccia di posti, durante l’epidemia Sileri ha dimostrato di essere una persona seria, documentata, precisa, mai sopra le righe, uno che è stato intervistato mille volte, ma che non ha partecipato allo show mediatico di chi la urlava più grossa.
Evidentemente era un bravo medico prestato alla politica e che ora – forse un po’ disgustato – ringrazia, prende il cappello, saluta e se ne va.
All’opposto di Della Vedova o Tabacci per me Sileri è stato un esempio di serietà e anche lo stile della sua uscita di scena me ne conferma il valore. Anche per questa sua sobrietà l’ho apprezzato e – da cittadino – veramente lo ringrazio.
RIFLESSIONE : PROFITTI ED EQUITA’
Se tutto va bene l’Italia dovrebbe complessivamente ottenere circa 200 MILIARDI di Euro dall’Europa per la crisi post Covid (in gran parte da restituire) e se la cifra ci sembra enorme pensate che nel solo secondo trimestre di quest’anno Exxos, Chevron e Shell grazie alla speculazione sui prezzi petroliferi hanno realizzati profitti record per 46 MILIARDI: vuol dire che in un solo anno i loro utili saranno superiori a tutto il nuovo debito italiano.
Nel suo “piccolo” la sola ENI in 6 mesi ha prodotto un utile netto di 7,4 MILIARDI ovvero pari a quasi la metà del “Decreto Aiuti bis” del morente governo Draghi che punta ad aiutare famiglie ed imprese da inflazione e carovita.
Una inflazione generata in gran parte proprio dall’aumento del costo di gas e carburanti che hanno permesso gli extra-profitti delle aziende energetiche.
Ma ai lettori non sembrerebbe più corretto calmierare i prezzi petroliferi o almeno tassare in modo straordinario questi profitti che nascono solo e soltanto dalla speculazione, potendo aumentare liberamente e senza effettivo controllo le bollette per milioni di cittadini?
Ma il governo Draghi (come l’UE) su questo non ha mai preso una chiara posizione. Che senso ha offrire piccoli bonus di qualche decina di euro ai cittadini meno abbienti – a spese dello stato – se alcune aziende da sole possono continuare ad accumulare profitti così giganteschi, quasi al di là quasi della comprensione “fisica” dei numeri?
Eppure a livello europeo da mesi su questo non si combina nulla (e proprio il “nostro” Gentiloni è il Commissario europeo all’economia!!), nessuno infatti sembra avere la forza e il coraggio di bloccare o almeno controllare i prezzi petroliferi dando libero spazio alle speculazioni.
La BCE deve intervenire aumentando i tassi di interesse per cercare di frenare l’inflazione, ma anche rallentando così l’economia perché i prestiti diventano più cari per le aziende produttive. Inoltre lo stato (e soprattutto l’Italia) va a rimetterci somme folli per i maggior interessi da pagare sul debito pubblico, legandosi sempre di più al capestro del controllo del “cravattaro” europeo.
Assistiamo ancora una volta ad una nuova sudditanza totale di Bruxelles verso le multinazionali come era già avvenuto per gli acquisti dei vaccini COVID, ma senza (quasi) suscitare scandalo.
Se non bastasse questa assoluta follia, pensate che grazie all’aumento di gas e petrolio (che peraltro sul mercato internazionale ora è ritornato quasi alle basi di partenza, ma la benzina costa più cara lo stesso) chi fa grandi affari è proprio la Russia e così Putin può finanziarsi la guerra in Ucraina addirittura a “nostre” spese: follia su follia, eppure non ne parla nessuno.
E’ una situazione incredibile, ingiusta, inumana (come inascoltato continua a ripetere papa Francesco, che è ricordato solo quando fa comodo dal mondo “progressista”), che dovrebbe generare reazioni politiche scandalizzate e soprattutto portare a decidere qualcosa: nulla.
Mentre si sprecano convegni, commenti e tanta demagogia sull’importanza del “green” (altra speculazione) si parla così poco di queste autentiche follie finanziarie tanto che viene da pensare come sia la stessa informazione ad essere manipolata e controllata dalle stesse “grandi sorelle” che controllano il mercato dell’energia ai danni di tutti gli abitanti del pianeta. Già, ma chi se non costoro governano effettivamente il pianeta?
Chissà se il prossimo governo avrà finalmente un minimo di coraggio in questo senso e se – per cominciare – questo aspetto sarà ricordato nei famosi “programmi” delle coalizioni, siano di destra, di centro o di sinistra.
[Fonte: https://www.marcozacchera.it]