IL PUNTO N. 801 di Marco Zacchera
Riceviamo in Redazione, e riportiamo, la newsletter “Il Punto” di Marco Zacchera del 5 febbraio 2021
TEMPO DA DRAGHI
La politica questa settimana ci ha regalato alcune novità decisamente sorprendenti. Innanzitutto il fallimento certificato del “Conte 2” definitamente naufragato insieme al tentativo di Fico che ha messo in luce la povertà abissale di molti dei cervelli che in questi mesi hanno occupato – più o meno abusivamente – posti di governo. Tavoli, trattative, chiacchiere infinite sul totoministri, delegazioni e parolone sono completamente naufragate sotto la sottile provocazione del genietto di Firenze, con M5S, PD e satelliti incapaci di capire che – proseguendo la rissa – stavano solo andando a fondo con trattative destinate al fallimento. La differenza di comportamento, strategia e astuzia politica tra Renzi e l’ex bibitaro dello stadio San Paolo (oggi Maradona) e dei suoi colleghi pentastellati, per esempio, è apparsa lampante nei fatti, ma anche il PD ci ha messo del suo in quanto ad autolesionismo puro. Fico è tornato al Quirinale senza la sua foglia esploratrice ed ecco – colpo di scena – materializzarsi in pochi istanti Mario Draghi, ultima carta del Quirinale che ha calato quello che era il vero, unico asso che gli era rimasto. Solo Mario Draghi può effettivamente oggi essere in grado di salvare l’Italia, esagera Mattarella quando dice che nuove elezioni bloccherebbero il paese per mesi, ma non c’è dubbio che nel breve serva una mano ferma, una persona di valore e soprattutto decisioni immediate in campo economico. Cose assolutamente impossibili da costruire con quella baraonda che si era materializzata intorno a Conte, eterno narciso che adesso si è preso una tale sberla in faccia che – per lo meno – gli costerà un minimo di riflessione. Ricordate il volo di Icaro? Per l’ambizione di volere salire troppo verso il sole sprofondò in mare: Conte vale il paragone . L’Italia però intanto è a pezzi, sta fallendo, è piagata e attonita, può giusto sperare che le buone conoscenze internazionali di Draghi e la sua preparazione tecnica siano capaci di ribaltare una situazione molto compromessa. Ma per Draghi si pone subito un bivio: avrà il coraggio di scegliere persone degne e fuori dagli schemi di partito, pur rappresentanti di diverse sensibilità ed opinioni politiche? Riuscirà a farlo con persone effettivamente di diversa estrazione o soltanto di area prossima alla sinistra, addirittura riporterà in prima linea – con alchimie di pesi e misure – un bel po’ delle facce stravolte del “Conte 2”, magari solo con qualche maquillage? Se Draghi ha polso non si lasci irretire dalle lusinghe e dalle minacce: serve assolutamente aria nuova, qualità dei ministri con capacità conclamate ed esperienze concrete in settori specifici. Spero per l’Italia che Draghi tiri diritto o fatalmente resterà anche lui preso nel tritacarne e allora addio speranze per tutti.
Davanti a questa situazione, se Draghi non sarà eccessivamente pencolante a sinistra, mi auguro che il centro-destra non si chiuda in sé stesso, resti unito e capisca che deve assolutamente partecipare a questo tentativo concedendo la sua fiduciainiziale e al più criticando in futuro se sarà necessario, ma non subito emarginandosi e continuando a ripetere soltanto “al voto, al voto”.
Spero lo capisca soprattutto Giorgia Meloni che fino a ieri volava nei sondaggi, ma rischia ora più di tutti l’emarginazione. Certamente andare al voto sarebbe cosa giustissima, ma al momento è irrealizzabile e quindi occorre adattarsi perché si può essere “patrioti” anche accettando – pur criticamente – il nuovo esecutivo che va messo al prova prima di essere giudicato. La destra proponga piuttosto idee “sue” e ne sottolinei la qualità, indichi persone qualificate di “area” più che esponenti di partito. Meloni e Salvini facciano capire agli italiani che sacrificano oggi una vittoria elettorale (quasi) certa per il bene del paese e vedrete che i voti torneranno a casa moltiplicati. Non si giochi insomma all’Aventino, non ci si tiri da parte e si diventi finalmente attori determinanti impedendo che – astenendosi – il M5S torni ad essere arbitro del governo. Salvo infatti che Draghi presenti una lista di governo dichiaratamente di sinistra non avrebbe senso opporsi in questa prima fase, anche perché si potrà sempre dissentire in futuro, ma un conto è farlo da “fondatori” di una alleanza concentrata su Draghi e un conto opporsi prima ancora di cominciare
Ho un solo dubbio su Draghi che spero il futuro dissolverà, ovvero che i suoi ottimi rapporti con la grande finanza internazionale ne possano condizionare le scelte a favore di quei gruppi che guardano all’Italia soprattutto come allo scaffale (ormai semi-vuoto) degli articoli in saldo, ma dove ancora c’è del buono da comprare. Non dobbiamo venderci, non dobbiamo farci comprare, dobbiamo ribadire (e dimostrare…) con orgoglio di non essere soltanto un paese in svendita. Se Draghi riuscirà a condire autorevolezza con le capacità diventerà davvero un segno di miracolosa inversione di tendenza per un’Italia arrivata ad un passo dal baratro.
COMMISSIONE D’INCHIESTA PER IL C.S.M.
La crisi di governo rischia di mettere nell’angolo una situazione insostenibile per la Magistratura italiana denunciata una volta di più dal recente libro di Palamara i cui contenuti sono uno schiaffo ai vertici dei giudici italiani. Mattarella – oltre che dover indicare il premier – ha il dovere di ricordarsi di essere proprio lui il capo delle toghe italiane e non può (o non dovrebbe) più tollerare che imperversino personaggi che in combutta con la politica hanno reso molte inchieste (e molte nomine) assolutamente opache, in totale contrasto con i principi costituzionali. Non si può far finta di niente, non si può continuare a chiudere gli occhi: è un obbligo morale sia per Mattarella che per tutti quei giudici onesti che pagano per colpa di una minoranza impresentabile. Il Parlamento non può ignorare i fatti e ha il dovere di avviare subito una Commissione di Inchiesta che faccia luce sui fatti già noti e quelli denunciati nel libro che purtroppo temo siano assolutamente veri e spesso pienamente riscontrabili (e daltronde non sono stati minimamente smentiti).
CACCIATE E INDAGATE ARCURI, SUBITO !
Perfino il “Corriere della Sera” questa settimana ha dedicato una pagina intera alle malefatte di Domenico Arcuri e alla sua banda che ha acquistato per conto della Protezione Civile mascherine, attrezzature e siringhe a costi spropositati, assurdi e vergognosi. Dati alla mano, ci sono state regioni (come le Marche) che “in proprio” hanno comprato materiale a UN SESTO del prezzo spuntato invece da Arcuri, oltre a milioni di mascherine costate TRE VOLTE PIU’ CARE del prezzi di mercato tra intrecci inauditi con aziende nate “ad hoc” solo per gli appalti pilotati e coperti della Protezione Civile, con contratti che hanno generato “commissioni” (pudico nome per dire “tangenti”) di enorme valore. Arcuri dovrà pur spiegare prima o poi che traffici ci siano dietro per esempio alla “YQT Healt Care B.V.” azienda dalla quale ha comprato mascherine per 100 MILIONI di pezzi e che ha un solo dipendente, una società costituita “ad hoc” solo per la fornitura italiana. Magari si confermerà (fonte “Corriere”) che in realtà la ditta è solo una srl intermediaria e controllata dalla Bydcare Eu, ovvero la cinese Byd di cui Arcuri è diventato l’unico cliente pagando le mascherine 1,05 euro a pezzo, quando la stessa ditta LE VENDE DIRETTAMENTE A MENO DI 30 CENTESIMI L’UNA. Spero che il nuovo governo cacci subito Arcuri e la sua banda, ma che si abbia anche il coraggio di fare un minimo di trasparenza a questo baraccone inaudito che – giocando sulle urgenze e sulle paure degli italiani – non solo non riesce ad organizzare una campagna vaccinale credibile, ma ha soprattutto sprecato risorse di tutti alimentando la corruzione. E se (incredibile!) il signor Arcuri per decreto governativo è “immune da ogni responsabilità” vengano allora processati i politici che gli hanno conferito tale immunità. Spero che Draghi abbia il coraggio di fare pulizia.
[Fonte: https://www.marcozacchera.it/il-punto-di-marco-zacchera.php]