IL PUNTO n. 695 di Marco Zacchera
Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 695, di Marco Zacchera, del 16 novembre 2018
BASTA CON I NO!
Vi ricordate la canzone di Iannacci “Vengo anch’io ? No, tu no!” ? E’ da dedicare al M5S che sembra capace solo di dire NO. No alla TAV, NO al terzo valico, NO alle autostrade, NO al gasdotto, NO alle Olimpiadi, NO alle infrastrutture… Solo al “Reddito di cittadinanza” dicono SI, ed è un peccato perché si dovrebbe invece avere il coraggio di dire NO ad un aiuto generico e destinando quei fondi per assistenza mirata e soprattutto a chi vuole sul serio investire. Penso soprattutto a giovani, al mondo femminile, ai neo-pensionati. Investimenti da spingere soprattutto in quei settori strategici e specificatamente italiani – quando non “unici” – come turismo, ambiente, cultura, recupero dei centri storici per creare sul serio nuova occupazione e fare da concreto volano alla ripresa. Mi chiedo se questi sponsor del “NO” abbiano viaggiato e viaggino per il mondo, se capiscano il gap tremendo di arretratezza che sta progressivamente accumulando l’Italia, come dimostrato dall’incredibile serie di “marchi” prestigiosi ceduti a gruppi stranieri. In questo senso la manifestazione “PRO TAV” a Torino si dimostrerà forse una svolta cruciale, così come fu il corteo dei 40.000 dipendenti FIAT che negli anni ’80 per la prima volta sfilarono in piazza con coraggio – sempre a Torino – in aperta e spontanea opposizione all’ allora strapotere della “triplice sindacale” CGIL CISL UIL che bloccava gli stabilimenti del gruppo. Chissà che i torinesi scesi in piazza sabato scorso non facciano ragionare il M5S e la sindaco Chiara Appendino. Non mi illudo, ma d’altronde ricordo bene quando ero sindaco di Verbania come la sinistra fosse sempre “arretrata” e bloccata sul preconcetto NO a tutto. Dicevano NO anche al CEM-Maggiore, salvo oggi tesserne le lodi: non è mai troppo tardi.
LIBERTA’ DI STAMPA
Parole in libertà del vicepremier Di Maio e decisamente offensive sui giornalisti e sulla libertà di stampa con reazione sdegnosa dei democraticissimi “poteri forti” dello stato, da Mattarella in giù. Non condivido i toni e i termini di Di Maio, ma se in questo strano paese la libertà di stampa sicuramente esiste, non c’è però liberta di opinioni dissenzienti in tantissime redazioni. Non è un gioco di parole perché a parlare sono i fatti: la “grande stampa” (Corriere, Repubblica, La Stampa, Messaggero) ha una propria “linea editoriale” dalla quale nessuno si sogna di distinguersi. Se qualche volta il Corriere della Sera ospita anche qualche firma dissenziente, tutte le altre testate sono sempre allineate e coperte, così come le TV di Berlusconi. Sullo specifico della Raggi – per esempio – è indubbio che ci sia stato un eccessivo linciaggio mediatico per i fatti di cui era accusata (e per la quale è stata poi assolta), così come se Roma è obiettivamente nel caos andrebbe ammesso come lo fosse anche ben prima di questa sindaco.
VERBANIA: SINDACO SUSCETTIBILE, MA CHI PAGA?
La sindaco PD di Verbania Silvia Marchionini è notoriamente molto suscettibile e spesso se la prende con tutti, soprattutto se ci si permette di dissentire dalla Sua maestà. In questi anni, per esempio, ha denunciato per diffamazione – verbale, scritta o via internet – molte persone tra le quali il consigliere comunale Michael Immovilli che nei giorni scorsi (e per la seconda volta) è stato assolto. Al di là del carattere della prima cittadina (io sono stato attaccato e diffamato per anni, ma come sindaco non ho mai querelato nessuno ritenendo che – entro certi limiti – far politica debba ammettere il dibattito più acceso) stupisce che ad assistere legalmente il sindaco sia l’ufficio legale del comune “contro” un consigliere comunale della stessa amministrazione. Ma è giusto che il sindaco si faccia difendere – soprattutto se poi perde le cause, evidentemente poco motivate – a spese dei cittadini verbanesi?