IL PUNTO n. 688 di Marco Zacchera
Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 688, di Marco Zacchera, del 28 settembre 2018
TOGHE ROSSE
E’ gravissimo che l’ex responsabile del PD per la giustizia e parlamentare renziano DAVID ELMINI sia il nuovo vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, formalmente guidato da Mattarella, e che per 4 anni guiderà i magistrati italiani. E’ inaudito che una volta di più la Magistratura si schieri politicamente in modo così sfacciato a dimostrazione di una plateale mancanza di trasparenza, indipendenza e – alla fine – di credibilità. Ogni cittadino ha già il diritto di ritenere che preconcetti politici oscurino molto spesso l’obiettività di troppi PM (vedi il recente caso-Salvini, ma anche infinite altre indagini), ed ecco quanto spudoratamente avviene anche per la gestione complessiva della Giustizia italiana visto che il CSM alla fine decide trasferimenti, nomine, promozioni, azioni disciplinari. Naturalmente Mattarella (compagno di partito di Elmini) ha firmato subito la sua nomina senza minimamente avvertire per lo meno un po’ di imbarazzo. Questa è l’Italia di oggi in mano alle lobby e dove un partito che più o meno può (forse) contare su un sesto dei voti controlla addirittura la Magistratura: ma vi sembra accettabile, democratico e corretto?
REFERENDUM/1 – IL PIEMONTE “UFFICIALE” SI SVEGLIA ( E SUBITO SI RIADDORMENTA)
Mancano solo 3 settimane al prossimo referendum “pro Lombardia” del 21 ottobre e – pur sapendo che c’è un alto rischio di mancanza di “quorum” – si è svegliata anche la Regione Piemonte che forse comincia a preoccuparsi un po’, non fosse perché in questi anni ha sicuramente perso la faccia. Fatto sta che, assente nel VCO da oltre due anni, il presidente del Piemonte Chiamparino ha deciso di compiere una visita politico-pastorale (peraltro brevissima) nella nostra provincia dove ha annunciato “Noi proponiamo per questa provincia un percorso di valorizzazione della specificità montana per sviluppare una maggiore autonomia del territorio” Alla buonora! Non poteva pensarci prima e – soprattutto – dare qualche segnale concreto in questi suoi quattro anni e mezzo di governo? Si è associato il vice-presidente Aldo Reschigna (originario di Verbania e quindi forse corresponsabile più di altri della negazione al VCO di ogni autonomia concreta) che ha annunciato 7,5 milioni per rilanciare lo sci a Macugnaga che speriamo finisca meglio del “trenino sotterraneo del Rosa” che è rimasto nel libro dei sogni, ma anche ricordando che la regione vieta impianti sciistici sulle creste: come potrà mai Macugnaga collegarsi con Alagna? Altra promessa è che verrà realizzata una pista ciclabile da Verbania a Cannobio (o forse invece tra Verbania e Arona, questo non si sa). Quella della (peraltro utilissima) pista ciclabile mi è parsa decisamente una “patacca” preelettorale perché tutti i cittadini verbanesi hanno quotidianamente sotto gli occhi i lavori – fermi ormai da mesi – della pur breve pista ciclabile tra Fondotoce e Suna, ovvero meno di 3 chilometri di cui si parla da 10 anni. Cantiere fermo, con quanto si è fatto che va già in malora (qualcuno ha notato tutte le ringhiere ormai arrugginite, nessuno le ha neppure verniciate!). Il sindaco Marchionini dà comunque la colpa per i ritardi al mancato finanziamento del “Bando Periferie” dimenticando di ricordare che Verbania è finita in fondo (ma proprio in fondo!!) nella graduatoria di quel bando maturando quindi pochissimi punti e di fatto perdendo i soldi per strada… Aspettavo da Chiamparino almeno proposte di bonus sulla benzina, di riduzioni delle sopratasse ed accise regionali per il VCO, di un acconto sui “canoni idrici”: di qualcosa di specifico per la montagna: NULLA! ANCHE SOLO STANDO ALLE (mancate) PROMESSE DI TORINO NON SI VEDE QUINDI PER QUALE MOTIVO AL VCO CONVERREBBE CONTINUARE A STARE IN PIEMONTE…
REFERENDUM/2 – LA TRUFFA
Ho ricevuto da Rosario (Argentina) questa mail che riporto integralmente
Onorevole Zacchera,
Sono un pallanzese, residente da anni in Argentina ed ho letto del referendum del 21 ottobre. Manifesto il mio disappunto perché il Consolato italiano di Rosario, da cui dipendo, non m’ha neppure informato delle votazioni, né – ho appreso – manderà le schede per votare, né è previsto un rimborso (anche solo parziale) per chi volesse rientrare in Italia a votare. La conseguente, forzata assenza dal voto della mia famiglia (3 persone iscritte all’AIRE) conterà però come fossimo “non votanti” e quindi pregiudicherà l’ottenimento del quorum di validità referendaria, ‘quod est iniustum et absurdum’. Se non possiamo esercitare questo fondamentale diritto democratico e costituzionale, perché conteggiarci? La procedura penalizza i verbanesi all’estero e la stessa regolarità del voto, visto che solo qui in Argentina siamo numerosi provenienti dal VCO (esiste da 140 anni – per esempio – la gloriosa Unione Ossolana di Buenos Aires) e credo che nessuno di noi potrà votare. Auspicando la pubblicazione della presente, distintamente saluto.
[Dott. Prof. Cav. Adolfo Ceriani]
N.D.R. Effettivamente per far prevalere il SI (ovvero votare per l’ inizio delle procedure per il passaggio del VCO alla Lombardia) devono votare SI il 50% degli elettori iscritti nelle liste elettorali, ovvero oltre 70.000 persone. Per questo rinnovo un invito a tutti ad andare a votare domenica 21 ottobre, con le stesse regole dei referendum ufficiali a livello nazionale