Droni, massima sicurezza

Riportiamo l’articolo, a firma di Guglielmo Del Pero*, pubblicato su “Lo Spiffero” il 23 maggio 2018
Quest’anno i tradizionali fuochi d’artificio, previsti per la celebrazione della festa di San Giovanni, sono stati sostituiti da uno spettacolo di 200 droni luminosi: una scelta che impone un dettagliato e indispensabile piano per garantire la sicurezza dei cittadini. L’ipotesi che droni gestiti da potenziali soggetti legati al terrorismo jihadista o alla criminalità, o al dilagante terrorismo di estrema sinistra e anarco-insurrezionale, possano andare a minacciare la sicurezza della manifestazione non è così remoto. Tutt’altro. È sufficiente pensare a cosa accadrebbe se droni pilotati da gruppi o soggetti pericolosi fossero lanciati contro la massa degli apparecchi utilizzati per la manifestazione; o, ancora, è lecito domandarsi se non vi siano vulnerabilità nella gestione delle frequenze di trasmissione tali da portare alla perdita del controllo degli apparecchi e l’utilizzo da parte di soggetti terzi. Le capacità dei gruppi terroristi, sviluppate in Siria e Iraq in merito alla gestione e all’utilizzo dei droni è stata diffusa, attraverso il web, e condivisa con gruppi organizzati e singoli soggetti, meglio noti come i “lupi solitari”.
Chiediamo dunque al Sindaco @Appendino e all’Assessore con delega alla sicurezza @Finardi di informare la cittadinanza sul piano #sicurezza di #Torino poiché, sia a livello che internazionale che nazionale, dall’Fbi americana alle forze dell’ordine italiane e da tutti gli esperti del settore difesa e sicurezza sono stati lanciati numerosi allarmi su come semplici droni, facilmente reperibili in commercio e opportunamente modificati, possano essere utilizzati per un attacco terroristico. Senza riportare episodi direttamente dalle zone di guerra come Iraq o Siria è sufficiente ricordare che lo scorso anno nella periferia di una grande città degli Stati Uniti un team dell’Fbi nel corso di un’attività di ricognizione speciale relativa ad una situazione di crisi con ostaggi è stato investito da uno sciame di piccoli droni che ha circondato gli agenti e compiuto una serie di passaggi a bassa velocità sugli stessi. Droni che, sorvolando a bassa quota in prossimità degli operatori dell’Fbi, hanno registrato filmati, poi postati su YouTube, che hanno consentito ai membri dell’organizzazione criminale di osservare la situazione all’esterno senza doversi collegare in remoto con i droni. Questo attacco, pur non letale, ha impedito all’Fbi di mantenere il pieno ed esclusivo controllo della situazione, costringendo all’annullamento dell’operazione.
L’ipotesi che droni gestiti da potenziali soggetti legati al terrorismo o alla criminalità, o al dilagante terrorismo di estrema sinistra e anarco-insurrezionale è dunque reale. Per queste ragioni riteniamo indispensabile sapere a che punto è il piano sicurezza. Se e come sono state previste misure di contrasto a un eventuale azione ostile. Se sono stati coinvolti esperti del settore trattandosi di un’attività estremamente complessa che non può essere gestita con conoscenze tradizionali. L’auspicio è che la pur apprezzabile iniziativa non sia rovinata dall’improvvisazione e dal pressapochismo.
*Guglielmo Del Pero, SiAmo Torino