Da qui non si scappa; tanto meno senza un copioso riscatto!

Riceviamo e riportiamo, una concisa ed ironica riflessione giunta in Redazione da un nostro assiduo lettore.
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Caro Amico ,
sono un credente; non molto praticante, per la verità.
“Mea culpa, mea maxima culpa”…se non ricordo male. Ma di una cosa sono umanamente certo, non abbandonerei la mia religione.
Riflettendo sulla vicenda della giovane Silvia Romano, al secolo Aisha, ho immaginato di essere stato costretto – con le più violente maniere – a convertirmi ad un’altra religione.
Nella mia pochezza di uomo, non mi sento di dire che…mai l’avrei fatto, nemmeno sotto le più spietate minacce o tormenti.
E però non posso non pensare che, grazie a Dio, la nostra coscienza, il nostro animo è quanto di più riservato ed impenetrabile che ci sia. Grazie a Dio.
E mi sono chiesto quale decisiva “prova” abbia dato ai suoi carcerieri Aisha, ex Silvia, di essersi veramente convertita alla religione islamica.
Le avranno fatto esami di Corano, le avranno fatto indossare, l’abbigliamento conseguente e consono (che abbiamo veduto), le avranno chiesto di giurare, non so. So che non avrebbero mai potuto entrare nella sua profonda Anima per verificare.
I casi sono due, o Silvia è rimasta tale e ha mentito ai carcerieri (che non potevano smentirla) ovvero si è veramente convertita.
Se così non fosse, ben potrebbe ora, al sicuro, abiurare la religione islamica impostale e tornare alla Fede Cristiana.
Anzi, non ne avrebbe nemmeno necessità, non avendola mai abiurata, nel profondo dell’anima, che è quel che conta. E abbigliarsi…diversamente. Oppure si è realmente convertita alla religione islamica. Ma allora non dovrebbero essere posti alla gogna mediatica quanti esprimono qualche…perplessità sui possibili “contatti” di Aisha con personaggi non proprio tranquillizzanti per la nostra sicurezza. Con i suoi ex carcerieri divenuti anche “correligionari”. E più che doverosa sarebbe una approfondita indagine ed una rigorosa sorveglianza. Viceversa, si indaga, magari giustamente, su chi avrebbe…alzato i toni, come si suol dire. Delle due l’una.
Da qui non si scappa; tanto meno senza un copioso riscatto.
Immagino le accorate doglianze, i rilievi di ingiusta severità, di “crociatismo” e quant’altro.
Amico mio, una cosa posso dirtela con assoluta e cristiana responsabilità: non ho assolutamente nulla verso ( o peggio contro) Silvia Romano.
Tuo Amico di penna.