Un nuovo PIEMONTE per una nuova EUROPA
Ad una settimana dagli esiti delle elezioni regionali ed europee, tentiamo di fare una prima riflessione dopo aver passato giorni di grande gioia per il notevole successo di tutta l’area del centrodestra piemontese, ben rappresentata da ALBERTO CIRIO il quale è stato scelto quale Presidente della Regione Piemonte da quasi il 50% dei votanti.
A questo risultato importante, Rinascimento Europeo ha contribuito in maniera significativa mediante la realizzazione di numerose iniziative e dibattiti, utili al fine di creare proficui momenti di confronto come ben testimoniano – ad esempio – i due dibattiti pubblici sul Parco della Salute della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (tenutisi rispettivamente il 30.04 ed il 13.05 presso il Centro Studi San Carlo), che hanno permesso di coinvolgere i rappresentanti delle diverse forze politiche in competizione, l’organizzazione dell’importante convegno presso l’Oratorio di San Filippo Neri alla presenza del Senatore Alberto Bagnai e Riccardo Molinari (20.05) oltre ad aver ideato e realizzato – in collaborazione con Nazione Futura Torino – un vero e proprio tour del Piemonte con Marcello Veneziani tra Torino, Asti ed Alessandria (19-20.03). La costante e capillare opera di comunicazione ed informazione messa in atto dall’Associazione Rinascimento Europeo è culminata, a ridosso delle urne, con una serie di locandine (Parco della Salute, Sovranismo e San Paolo) finalizzate a centrare l’attenzione dell’elettorato sfiduciato e/o indeciso.
Le iniziative e sostegno del nostro candidato Alberto Cirio sono state giustificate anche al fine di contrastare un elemento caratterizzante di tutta la campagna elettorale e cioè la grande opera di pressione psicologica e di disinformazione che alcune testate giornalistiche hanno operato ai danni della Destra fino all’ultimo, come conferma la semplice lettura de La Stampa del sabato precedente l’election day.
È stata una campagna – davvero senza precedenti e tuttora in corso stante i ballottaggi in 17 comuni del Piemonte- di delegittimazione e di fake news distribuite con grande tecnica comunicativa, con minacce continue al popolo italiano nel tentativo di spaventarlo e metterlo di fronte a scenari apocalittici che sicuramente si sarebbero abbattuti sulla nostra povera Italia quale conseguenza di un voto a favore dei partiti della cd. area sovranista. Ma gli italiani non si sono fatti intimidire, ben consci del fatto che la sovranità gli appartiene, come puntualmente recita l’articolo uno della nostra Costituzione Repubblicana.
E’ questo, forse, l’elemento più significativo che viene fuori da questa tornata elettorale: l’indipendenza dell’elettorato italiano dall’armata dei media, giornali ed emittenti televisive pubbliche e private. Dalle urne, viene fuori un Popolo italiano che non ha rinunciato alla speranza di un cambiamento ma di contro, adesso, la classe politica del centrodestra deve saper rispondere con grande responsabilità e capacità di progetto sia livello regionale che a livello europeo.
Altro dato su cui riflettere è la definitiva perdita, da parte del Partito Democratico, del proprio elettorato tradizionale: quello di Togliatti e di Berlinguer per intendersi. Ora, l’elettore del PD risiede nei quartieri “bene” delle città: è un ceto legato alla finanza – e non certo composto solo da radical chic– a votare a sinistra. Anche questa è una delle tante contraddizioni italiane su cui riflettere, perché sicuramente in quel 35,80 % che il PD è riuscito a recuperare alle urne c’è una parte di elettori che potrà arrivare o tornare al centrodestra, che ora più che mai deve essere convincente ed inclusivo, dimostrando capacità di governo – anche in Europa – e mettendo sotto pressione chi ha portato l’Unione Europea all’inconcludenza economica ed alla irrilevanza politica internazionale.
C’è da chiedersi, a questo punto: a chi parlava il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando stigmatizzava coloro che cercano lo scontro e vogliono crearsi avversari a tutti i costi? Forse a La Stampa e la Repubblica che non fanno passare giorno senza accusare qualcuno di fascismo, razzismo o – se va bene – di superficiale avventurismo?!
Quella cultura che durante la campagna elettorale in Piazza Duomo a Milano, ha appeso un cartello con su scritto “Restiamo Umani”, e che pensa sempre di poter giudicare l’altro; questa sì che è una frase piena di violenza e di razzismo, che ci deve ricordare che c’è già stato qualcuno che si è arrogato il diritto di decidere chi poteva essere uomo e chi no, riducendo l’uomo ad una “cosa” da eliminare: non è forse così che si è giunti, sciaguratamente, ai campi di sterminio?!
Facciamo, quindi, conoscere cosa sta nascendo in Piemonte ed in Europa: una Destra ragionevole ed ottimista, amante della libertà, che mette al centro della propria azione politica la persona e le sue relazioni fondamentali, ivi compresa la famiglia naturale e non quella frutto di strane alchimie che stanno portando l’Uomo a ripercorrere i pericoli del mito di Icaro.
S.M.C.
Foto da: L’Agenda News Srls