Torino a un passo dal pre-dissesto
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 3 maggio 2017
“Il direttore finanziario, Anna Tornoni, e il dirigente del bilancio, Roberto Rosso, oggi pomeriggio, durante la seduta dei capigruppo, attraverso comunicazione pervenuta via pec hanno evidenziato che nel caso in cui i debiti relativi ad InfraTo srl degli anni 2014, 2015 e 2016 fossero riconosciuti quali debiti fuori bilancio, la Città di Torino potrebbe non essere più in equilibrio economico-finanziario-strutturale ed essere obbligata ad avviare le procedure di pre-dissesto”. Lo rende noto l’assessore al Bilancio della Città di Torino, Sergio Rolando. L’amministrazione comunale, attraverso l’assessore competente, fa notare che “il bilancio previsionale 2017 è in fase di approvazione in aula al fine di evitare danni per l’Ente”. E che “tutta la documentazione è stata trasmessa alla Corte dei Conti – conclude Rolando -. Nei prossimi giorni verranno avviate le procedure di legge relative ai debiti fuori bilancio”.
Il direttore finanziario, nella sua comunicazione, rileva che la richiesta dei revisori di iscrivere e finanziare nel bilancio preventivo i debiti con Infra.To “fa emergere l’opportunità’ di procedere a una modifica delle previsioni di bilancio al fine di compensare negli equilibri le predette poste”. E stabilisce inoltre che “è opportuno garantire il ricostituirsi degli equilibri di bilancio mediante l’opportuna iscrizione degli stanziamenti conseguenti, a spesa o a fondo rischi, per intero o in quota parte in più esercizi”. Il direttore finanziario evidenzia poi ancora che “nel caso in cui il Consiglio comunale decidesse comunque di approvare il bilancio previsionale senza procedere in tal senso, ci si potrebbe trovare nella situazione analizzata dalla delibera della Corte dei Conti che fa esplicito riferimento alle situazioni previste dall’articolo 234 bis del Tuel”, ossia la procedura di riequilibrio finanziario o pre-dissesto. Dal canto suo però il collegio dei revisori, in un’altra lettera, sottolinea che “non possiamo che avallare ogni ulteriore prudenziale stanziamento teso ad assicurare gli equilibri di bilancio rilevando che la normativa sottolinea tale comportamento come mera opportunità”. I revisori prendono atto inoltre “del mutamento sostanziale del parere già espresso dal direttore finanziario, favorevole, del 28 aprile, senza alcuna raccomandazione evidenziata”.