Torino affonda, il Governo paga il costo dell’immigrazione

Redazione – Situazione kafkiana a Torino. Mentre si contano i danni per l’alluvione, la gente è sfollata, la situazione è ancora critica, si pensa bene di muovere uomini e denaro pubblico per gestire le scelte sbagliate sull’immigrazione.
Al centro della situazione di crisi non è, così, la povera gente, vittima di una calamità naturale. Piuttosto l’arroganza di immigrati, che irregolarmente da tempo occupano le palazzine dell’ex Moi, cioè del villaggio olimpico al Lingotto a Torino. Questi signori sono in rivolta contro la popolazione. Nel frattempo c’è chi spaccia droga, chi gestisce attività commerciali illecite, c’è chi grida la vendetta futura del loro dio. Tutto a spese dei cittadini.
Quanto costa? Alfano ha deciso che per sistemare la faccenda si debba stanziare un milione di euro. Speriamo che le metta di tasca sua. Infatti, fare orecchie da mercante non ha aiutato nessuno e sta generando delle situazioni di conflitto. Non si aiuta né chi ha realmente bisogno (profughi, presenti in piccola percentuale rispetto agli immigrati) né i cittadini, che dal Governo si attenderebbero ben altre risposte.
Invece di muovere l’esercito per l’alluvione, si usano gli uomini per tenere a bada questi signori. Lo sgombero? Naturalmente in primavera! Attendendo, così, un clima più mite, perché possano (sempre i signori) non patire l’inverno, continuando a fare ciò che vogliono. Parole di condanna? Si. Quasi dovremmo sentirci colpevoli noi cittadini. Un insuccesso per tutti (lo dice l’arcivescovo, Nosiglia). Si? Forse… Quelle famiglie che non arrivano a fine mese e non ricevono aiuti, invece, sono insuccesso di pochi? E l’esasperazione degli abitanti del Lingotto a Torino? Forse sono colpevoli loro di aver scelto il posto sbagliato in cui vivere?
L’unico successo è quello dell’arroganza di questi signori nonché dell’ipocrisia… tanto paga sempre Pantalone…