Smartphone Zombie: da Sassari azioni repressive per combattere la dipendenza da dispositivi elettronici
Daniele Lonardo – Il Regno d’Italia nacque dal Regno di Sardegna e la stessa Carta costituente trae origine dalla Costituzione del Regno di Sardegna, lo Statuto Albertino. Proprio la Sardegna, quale precursore, ha recentemente deciso di prendere “di petto” una nuova e dilagante dipendenza, quella da smartphone, lanciando nel mese di gennaio 2018 una campagna di sensibilizzazione denominata “Smartphone zombie” e, dal mese di agosto, è passata dalle parole ai fatti iniziando a notificare le prime sanzioni amministrative pecuniarie, ovvero le multe.
Il Comandante della Polizia Locale di Sassari, dott. Alberto Giovanni Serra, intervenendo ad una trasmissione radiofonica, ha spiegato l’iniziativa che è stata lanciata a seguito dell’analisi dei dati acquisiti e dei rilievi effettuati a seguito del verificarsi di incidenti stradali nel territorio di Sassari nel biennio 2016-2017; dalle rilevazioni effettuate dal Corpo di Polizia Locale, è emerso che il 21,7% (nel 2016) e poco più del 20% (nel 2017) delle persone coinvolte in un sinistro stradale era un pedone. La distrazione, infatti, può provocare gravi incidenti non solo a chi guida un veicolo, ma anche a chi si sposta sulle proprie gambe attraversando, ad esempio, un incrocio.
Quel display, in media da 5 pollici, è capace di inghiottire la nostra attenzione, di calamitare e incollare a sé il nostro sguardo rendendoci, talvolta, zombie deambulanti completamente assorti nel leggere i messaggi su Whatsapp, rispondere ad essi utilizzando entrambe le mani, scorrere compulsivamente la bacheca di Facebook o le foto su Instagram, fino ad isolarci completamente dal mondo circostante se a ciò, abbiniamo l’uso delle cuffie.
L’attuale Codice della strada, approvato con Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, non prevede una specifica violazione con riferimento all’uso del telefono cellulare da parte di pedoni. Tuttavia, al Titolo V rubricato “Norme di Comportamento”, si trova l’Articolo 190 rubricato “Comportamento dei pedoni” che, al secondo comma, recita testualmente che i pedoni, nell’atto di attraversare la carreggiata in senso perpendicolare, devono prestare “l’attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri”. Facendo leva su di una interpretazione estensiva della norma e, in assenza di una disposizione normativa di dettaglio, il passante che con lo sguardo fisso sullo smartphone attraversa la strada, non rispetta suddetta prescrizione oggettiva, mettendo a repentaglio non solo la propria incolumità ma anche quella altrui.
Le condotte, per il momento sanzionate dagli Agenti sono state quelle cd. plateali, che denotano cioè una oggettiva mancanza di attenzione totale e che sono atte ad estraniare il soggetto da tutto ciò che gravita intorno a lui. Per le condotte più lievi, invece, è stato utilizzato un ammonimento verbale nella speranza, a detta del Comandante, di “sensibilizzare i cittadini contro queste cattive abitudini ed educarli a vivere le strade e la città con maggiore senso di responsabilità”.
Per quanto concerne l’aspetto sanzionatorio, il Codice della Strada prevede all’Articolo di cui sopra, comma 10, una “sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 100” ma nella totalità dei casi è stata applicato un importo pari a 17 euro.
In Italia, la Regione autonoma della Sardegna, è certamente precursore in tale applicazione quasi letterale del dettame normativo. Ma nel resto del mondo?
Honolulu, capitale delle isole Hawaii e porta di accesso all’arcipelago statunitense, ha varato una legge[1]che consente alle forze dell’ordine di multare i pedoni fino a 35 dollari nel caso in cui questi ultimi vengano sorpresi ad attraversare la carreggiata con gli occhi puntanti sui telefoni e tale sanzione è applicabile, oltre al contesto urbano, anche nella contea circostante.
In Cina, la città di Chongqing ha deciso di dotarsi di vere e proprie “corsie riservate” per la tribù dalla testa china, ovvero gli utenti deboli della strada che proprio non riescono a staccare lo sguardo dai loro dispositivi elettronici anche mentre camminano.
Stessa tecnica è stata adottata in Belgio, ad Anversa[2], dove una corsia riservata è dedicata solo agli smartphone-dipendenti in modo tale che non si scontrino con altri pedoni mentre sono intenti a chattare o a parlare al telefono.
Infine, l’app “Type n Walk”[3], permette di rendere lo schermo del telefono “trasparente” ed osservare il manto stradale mentre si digita compulsivamente. Insomma…cosa non si fa per un messaggio!
[1]Cfr. ORDINANCE 17-39 del Comitato PUBLIC HEALTH, SAFETY AND WELFARE disponibile al seguente link: http://www4.honolulu.gov/docushare/dsweb/Get/Document-189688/BILL006(17).htm
[2]Cfr. https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/belgium/11674215/Antwerp-introduces-text-walking-lanes-for-pedestrians-using-mobile-phones.html
[3]Cfr. AppStore IOS, https://itunes.apple.com/us/app/type-n-walk/id331043123?mt=8