“Pericolosa” la democrazia targata Cinquestelle

Dichiarazioni “improvvide”, segnali di una “pericolosa concezione della democrazia e ignoranza delle tradizioni di Torino”. Ci è voluto un po’, ma alla fine anche i rappresentanti dei lavoratori si sono schierati dalla parte di loro stessi, dopo gli scontri al corteo del Primo Maggio e soprattutto le parole di Daniela Albano, consigliera comunale del Movimento 5 stelle e presidente della Commissione Cultura a Torino, secondo la quale “non dobbiamo più concedere la piazza ai sindacati”. Con una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil rivendicano il diritto a manifestare “ogni qual volta riterremo giusto farlo”. Il tutto mentre Chiara Appendino fa sapere che risponderà domani, in Sala Rossa.
“E come ogni Primo maggio i sindacati preferiscono parlare a una piazza vuota piuttosto che ricevere qualche contestazione”, l’accusa della Albano, a cui ha fatto eco il capogruppo Alberto Unia: “Si sarebbe dovuto evitare. Chiudere la piazza e non consentire a qualcuno di poter manifestare il dissenso crea tensioni inutili che minano il processo democratico”. “La situazione era tranquilla e lasciar manifestare sarebbe stata la soluzione migliore – la ricostruzione della consigliera Maura Paoli vicina al centro sociale Gabrio – per questo stavo cercando di mediare tra polizia e manifestanti durante il corteo, ma non sono stata ascoltata ed è partita la carica e sono stata anche io colpita dalla polizia”.
È questo il day after di un Primo maggio di scontri in cui i grillini, presenti al corteo, hanno messo sul banco degli imputati le forze dell’ordine, dopo il loro intervento per isolare gli antagonisti dei centri sociali e per permettere ai leader sindacali di poter svolgere il tradizionale comizio in piazza San Carlo. “Questa mattina, durante il corteo organizzato in occasione della Festa dei Lavoratori, senza apparente motivo, la polizia ha caricato i gruppi di manifestanti” è l’incipit di una nota diffusa dal gruppo grillino poche ore dopo i disordini. E da quel momento tutte le forze politiche hanno incalzato la sindaca Appendino per capire “da che parte sta”, “con i teppisti di Askatasuna o con le forze dell’ordine che difendono legalità e democrazia?” ha chiesto provocatoriamente via social il senatore democratico Stefano Esposito.
Intanto il Pd torinese ha fatto stampare una locandina con una foto degli scontri di ieri nella centrale via Roma e lo slogan: “Appendino tace. Il M5s difende i violenti e vuol negare la piazza ai sindacati. Torino non merita questo”. Sulla querelle interviene anche Federico Bellono, segretario torinese della Fiom, secondo il quale si tratta “di una stupidaggine” detta da chi “con una certa rozzezza ha provato a interpretare il sentimento di una parte del Movimento”. Dopotutto, riflette Bellono, “i grillini non sono certo i primi a scaricare sul sindacato una crisi della rappresentanza più ampia che coinvolge innanzitutto la politica”. Ma in questo caso, conclude, “si mette in discussione la libertà costituzionale di manifestare. Mi auguro che non sia la linea politica del Movimento 5 stelle”.