Lega: marcare stretto Cirio
Riportiamo l’articolo, a firma di Stefano Rizzi, pubblicato su “Lo Spiffero” il 22 ottobre 2019
Sono bastati quattro mesi per far scattare l’allarme Cirio e indurre la Lega a decidere di impiegare quelli che restano da qui alla fine dell’anno per mettere in campo una serie di provvedimenti legislativi in grado di controbilanciare il peso del Piano per la competitività che porta evidente il timbro del governatore su quello che, fuor di dubbio, è un suo proposito fin dalla campagna elettorale.
Far concorrenza alla competitività, per dirla con un paradosso. Che, politicamente, poi non lo è. Ieri nella riunione del gruppo leghista a Palazzo Lascaris, assessori compresi e presente il segretario regionale Riccardo Molinari, assolto il rito della costernazione per quegli stralci di chat riservate finiti sullo Spiffero, il tema è stato proprio la necessaria accelerazione su una serie di dossier caratterizzanti per il partito di Matteo Salvini e non meno necessari al fine di marcare il territorio anche e soprattutto rispetto al presidente. Nessuno screzio, per carità. Ma pur avendo un governatore azzurro assai tendente al blu (che nell’iconografia salviniana ha sostituito il verde), insomma con un Alberto Cirio da sempre tra i berluscones meno lontani dalla Lega (peraltro suo partito di origine), l’indicazione di Molinari ai suoi è quella di connotare in maniera pesante e rapida l’azione di governo.
Una linea, peraltro, imboccata dai leghisti già al battesimo della legislatura quando, ancor prima del discorso di insediamento di Cirio, il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia aveva messo mani e piedi avanti sul tema dell’autonomia, con tanto di annuncio della commissione ad hoc. Una sortita che, proprio per la sua eccessiva tempestività non era stata, come dire, molto gradita dal governatore anche se formalmente apprezzata e caldeggiata.
Non passano neppure i cento giorni canonici e il presidente tira fuori dal cilindro quel che aveva da tempo in animo di fare: quel Piano per la competitività cui affidare la road map in tema di sviluppo, nell’accezione più ampia, del Piemonte nel quinquennio. Lo pensa e lo battezza in prima persona, Cirio. Non solo: ne affida la regia alla parlamentare di Forza Italia, già assessore al Lavoro nella giunta di Roberto Cota, e componente della commissione Attività Produttive della Camera, Claudia Porchietto, nominata consigliere del presidente.
La Lega, azionista di ampia maggioranza, concorda e ovviamente sostiene questa iniziativa. Anche se ai vertici del partito non sfugge come la realizzazione del piano e la sua conseguente attuazione comporterà un’interlocuzione da parte del governatore (e del suo consigliere, ovviamente senza tagliar fuori gli assessori per le loro competenze) con le categorie produttive e tutti gli stakeholder. Un ruolo, dunque, che richiede un bilanciamento politico. Da qui, insieme alla necessità per la giunta espressa dallo stesso Molinari in una recente intervista allo Spiffero di “incominciare a correre”, la necessità di predisporre un altro piano: quello esplicitato ieri nel summit di gruppo. Avanti con l’autonomia, pur con le difficoltà che deriveranno dalla linea del nuovo Governo già esplicitata dal ministro Francesco Boccia e che già hanno provocato durissime reazioni da parte della Lega. Poi almeno altri tre temi su cui il Carroccio salviniano in Regione sta già lavorando.
Entro la fine dell’anno dovrà essere varata la legge “Allontanamenti zero”, obiettivo e vessillo dell’assessore Chiara Caucino che denunciando la “troppa facilità negli allontanamenti dei minori dalle famiglie” ha annunciato un testo che restringa il provvedimento “solo in caso di comprovata violenza”. Tempi rapidi, anche se la riforma è complessa, per il riordino delle Aziende turistiche locali, con la difesa del criterio territoriale con quadranti rispetto a quello dell’offerta omogenea e delle peculiarità. Vittoria Poggio, la leghista alessandrina chiamata ad occuparsi di Turismo (ma anche di Commercio e pure di Cultura) nella squadra di Cirio ha annunciato che “non si vuole calare nessuna decisione dall’alto e la rimodulazione prevede un nuovo modello di rapporto col territorio e dovrà essere condivisa con i suoi rappresentanti”. Due misure di forte impatto su cui la Lega ha deciso di imprimere la massima velocità di realizzazione. Non da ultima l’Innovazione, competenza del novarese Matteo Marnati e materia che più si intreccia con il Piano per la competitività voluto da Cirio. Il governatore azzurro più tendente al blu, che nella Lega ha fatto scattare l’allarme rosso.