LA PANDEMIA SENZA GRANDEZZA – 31 punti fermi – Prof. Aldo Rizza
Proseguendo nell’attuazione dei propri fini statutari, http://www.rinascimentoeuropeo.org/statuto/Statuto.pdf, RINASCIMENTO EUROPEO ha creato, sul proprio sito web www.rinascimentoeuropeo.org, uno spazio interamente destinato a raccogliere scritti e riflessioni su temi d’interesse generale che rientrino nelle finalità dell’Associazione.
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1) Nella fine estate o agli inizi dell’autunno del 2019, in Cina si sviluppa l’epidemia del Covid;
2) Le autorità cinesi comunicano in dicembre la notizia di ciò che sta avvenendo e della sua gravità;
3) Subito si diffonde una corrente che accusa i cinesi di aver provocato l’epidemia stessa che sarebbe nata in un loro laboratorio;
4) Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in diverse successive dichiarazioni sostiene questa tesi;
5) Con maggiore ragionevolezza sembra prevalere la tesi secondo la quale l’insorgenza dell’epidemia sarebbe nata per un mutamento di un virus avvenuta in un animale e tramessa all’uomo, come anche, del resto, nel tempo è già avvenuto;
6) A partire dalla fine del 2019 e Febbraio 2020 l’epidemia si sviluppa in Italia e in altri paesi europei (a partire dalla Germania);
7) I governi cominciano a prendere iniziative drastiche, anche se confuse e con differenti misure per contrastare la diffusione del contagio;
8) Università, centri di ricerca, accademie, scienziati, istituzioni mondiali, vengono colti di sorpresa;
9) Stabilito che il Covid non è un’influenza, ma una nuova malattia vengono mobilitati i ricercatori in tutto il mondo per determinarne la natura, le modalità di diffusione in modo certo e gli esiti nel tempo (a cominciare dalla questione della possibile ricaduta);
10) Il nostro paese nella seconda metà dell’inverno e negli inizi della primavera, viene colpito gravemente (in modo particolare la Lombardia che è la maggiore Regione Italiana che conta più di 10,000.000 di abitanti (il doppio del Lazio, del Piemonte, del Veneto e della Campania, con la maggiore concentrazione di aziende, università, uffici e quindi con la maggiore mobilità e scambio che facilitano la trasmissione della malattia);
11) Con la primavera avanzata il contagio diminuisce e ai allentano le misure di restrizione;
12) Si diffonde intanto – insieme alla preoccupazione del fermo delle aziende, delle scuole, delle Università – la preoccupazione per le gravi ricadute economiche e sociali (fallimenti di attività, crisi aziendali, disoccupazione, incertezza per il futuro, diseguaglianze tra garantiti e non);
13) Nascono in diversi paesi movimenti negazionisti, secondo i quali una congiura mondiale – al servizio di una globalizzazione totale – avrebbe legato le grandi multinazionali in una finale presa di possesso del mondo intero;
14) il negazionismo non è certo sostenibile, la pandemia c’è e non si può negare, ma resta il sospetto che essa sia stata “cavalcata” ed usata come occasione per porre il mondo intero in uno stato di soggezione completa, o come arma per abbattere l’avversario;
15) In Italia la confusione e l’inefficienza della macchina statale e pubblica in genere, ha fatto emergere mali antichi: una burocrazia inefficiente, una classe politica che si muove a tentoni, in genere composte da personale irresponsabile che si trincera dietro un foresta di leggi, circolari sovente illeggibili e comunque costruite per non chiarire le rispettive responsabilità;
16) Il semplice impiegato statale o pubblico in genere – sostanzialmente inamovibile e illicenziabile – indica nei suoi superiori i responsabili dei ritardi, delle inadempienze e degli errori della pubblica amministrazione, risalendo fino ai direttori generali, i quali rovesciano sui politici la responsabilità ultima;
17) I politici rovesciano sui direttori generali che a loro volta denunciano l’inefficienza dei propri uffici e subalterni;
18) Questa situazione determina il giudizio di inefficacia del sistema e quello sulla politica in generale (maggioranza e minoranza insieme);
19) Il giudizio da parte i cittadini sul governo, resta negativo a causa delle oscillazioni, dei compromessi, delle confusioni che ne caratterizzano l’azione e per la mancanza totale di un progetto per il futuro;
20) Sui cittadini italiani ed europei pesa oggi la prospettiva di una ripresa della pandemia con conseguenze economiche e sociali disastrose: ci sono le condizioni di uno scollamento sociale e di risposte pre-rivoluzionarie;
21) Elezioni anticipate probabilmente non avrebbero il risultato di allentare la tensione o quello – data la consistenza miserevole del personale politico – di far sorgere un governo all’altezza delle condizioni nelle quali ci troveremo nei prossimi mesi;
22) La discussione alla Camera e al Senato sullo scostamento di bilancio vede la presentazione di centinaia di emendamenti della minoranza e della maggioranza, tendenti a polverizzare gli interventi in tanti rivoli dispersivi: ciò non dipende tanto da un disegno consapevole, bensì dalla mancanza di cultura e di competenza che caratterizza senatori e deputati;
23) La gravità della situazione imporrebbe una certa grandezza dei protagonisti che non è dato scorgere;
24) Tutto sembra dipendere dai 200 miliardi che la Comunità europea dovrebbe consegnare nelle nostre mani, ma essi sembrano essere indispensabili, ma non decisivi;
25) La crisi nella quale ci dibattiamo non è nata con il Covid, bensì era ormai in corso da più di un decennio e non cesserà con l’erogazione di questo fondo: fondo che aumenterà il debito e forse, anche il divario sociale;
26) Certo la nomina di Draghi alla Presidenza del Consiglio gioverebbe nei rapporti con la Comunità Europea e non solo;
27) Conte, non eletto, designato dal M5S, appare sempre più avvinto al potere e non per esercitarlo realmente, desideroso di evitare ad ogni costo le elezioni anticipate che farebbero drammaticamente dimezzare i penta-stellati e che lo condannerebbero a ritornare a quell’anonimato dal quale è stato fatto emergere;
28) L’attuale maggioranza non esiste più nel Paese ed anche se il dettato costituzionale le consente di “governare”, danneggia il Paese e non dà sicurezza ai cittadini;
29) La pandemia non era evitabile, ma le conseguenze più gravi dal punto di vista economico e soprattutto sociale potevano e dovevano essere affrontate con maggiore efficacia e grandezza;
30) Una cosa sembra certa: la pandemia da un lato mette in crisi la globalizzazione, ma dall’altro ne facilita l’estensione e il controllo da parte di potentati finanziari ed economici, ai quali la politica appare decisamente subordinata;
31) In un certo senso, un Paese come il nostro, ormai spogliato delle sue risorse, confinato ad un ruolo subordinato, avrebbe la strada aperta ad una onorevole povertà a patto di ritrovare e coltivare la propria identità.
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Autore: Prof. Aldo Rizza
Titolo: LA PANDEMIA SENZA GRANDEZZA
Data di pubblicazione: 26 Dicembre 2020