La nuova Europa

Redazione – Domani, 13 ottobre, a partire dalle 9, presso il Centro Studi San Carlo, in via Monte di Pietà 1, Torino, si terrà un incontro dal titolo “La Nuova Europa: Idee, Valori, Sfide”.
Che cosa avrebbero pensato dell’Europa odierna i padri nobili del grande progetto europeo? Dopo 60 anni, che cosa resta dello Spirito che animò i Trattati di Roma? Vedere l’Europa trasformata in un groviglio burocratico, percepirla unicamente come giudice nei confronti dei non allineati, sta trasformando un nobilissimo progetto in una sorgente di divisioni tra popoli, ben diversa da quella auspicata dai padri fondatori.
Le radici dell’Europa si fondano sugli imperi. A partire da ciò che abbiamo ricevuto in dote dall’Impero Romano, con i suoi costumi e lo ius gentium, che riconosceva la pluralità delle tradizioni dei suoi cittadini. Poi venne il Sacro Romano Impero. Poi ne vennero altri, che legarono popoli di tradizioni diverse, come l’Impero Austro-Ungarico. La tradizione, che lega la storia dell’Europa alla convivenza di popoli è millenaria.
I lunghi conflitti, che hanno flagellato le nostre nazioni, ci hanno fatto comprendere il valore della libertà, del pluralismo fondato sul rispetto reciproco. Cosa che in passato non era scontata. Infatti il valore della tolleranza, di origine seicentesca, non è di fatto sufficiente a garantire la convivenza costruttiva poiché non garantisce il mutuo rispetto di tradizioni diverse.
L’Europa dei popoli, fondata sulla conoscenza reciproca e il consapevole mutuo rispetto, radicato nella condivisione di tradizioni culturali differenti. A questo si contrappone un mostro impersonale, fatto unicamente di carte e potere esercitato sul denaro. Ben lontana da una visione organica data dalla tradizione romana imperiale, una unione puramente finanziaria, priva di visioni politiche, ma fondata sulla gestione “condominiale” delle spese, l’Europa, per come viene percepita, rischia di diventare un suicidio e causa di conflitti.
In questo contesto, il turbo-capitalismo e la burocrazia negano la dignità delle persone, trasformate in numeri, e dei popoli, il cui pensiero e le cui tradizioni dovrebbero diventare, così, uniformate secondo criteri di potere non esplicitamente definiti.
Per questo occorre confrontarsi. Infatti, il senso di impotenza individuale e le rabbie collettive sopite, espresse da movimenti di protesta, non potranno mai avere una direzione positiva e pacifica, se privati di una riflessione attenta, di espressione di desideri legittimi, di pianificazione ed azione politica volta al bene comune (non all’interesse particolare).
Due tavoli di lavoro si succederanno domani, contando sulla vostra partecipazione. Il primo, guidato dal Prof. Pier Giuseppe MONATERI (Ordinario di Diritto Civile, Università degli Studi di Torino), vedrà coinvolti al tavolo Tiziana BEGHIN (Eurodeputata – Gruppo EFDD – Movimento 5 Stelle), Alberto CIRIO (Eurodeputato – Gruppo PPE – Forza Italia) e Alessandro GIGLIO VIGNA (Deputato Lega – I Commissione (Affari Costituzionali) e XIV Commissione – Politiche dell’Unione Europea). Il secondo, guidato da Andrea RINALDI (Giornalista del Corriere della Sera), vedrà coinvolti Ettore GOTTI TEDESCHI (Economista, ex Presidente dello IOR) e Luca RICOLFI (Sociologo, Giornalista e Presidente della Fondazione HUME).
Vi aspettiamo!