IL PUNTO n. 702 di Marco Zacchera

Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 702, di Marco Zacchera
GLI SBARCHI, I BUONI E I CATTIVI
Sono finalmente sbarcati a Malta i 49 profughi lungamente rimasti a bordo delle due navi (una olandese, l’altra tedesca) ferme da giorni davanti a La Valletta. Alla fine a risolvere concretamente il problema ha contribuito la “piccola” Chiesa Valdese, non il Vaticano cui purtroppo non pare che i “grandi” paesi europei abbiano dato un minimo di attenzione . Dal punto di vista umanitario dobbiamo esserne tutti contenti, anche se l’Italia nel frattempo ha accolto ed assistito altri profughi (come 2 giorni fa a Crotone) nel consueto disinteresse europeo.
Rifletto… Ma perchè non c’è altrettanta e quotidiana attenzione dei media per i milioni di italiani in difficoltà economiche, per quelli che da anni aspettano le case popolari, per gli esodati senza pensione o per i giovani italiani senza lavoro costretti ad emigrare? Persone anche loro, magari da considerare non “a pacco” ma viste singolarmente, ogni situazione una per una.
Detto serenamente senza polemiche e senza discriminazioni di pelle e di fede (ma neppure al contrario !!!) questi nostri connazionali non meriterebbero anche loro maggiori attenzioni e interventi?… Perchè 49 persone meritano l’attenzione generale, l’indignazione della Chiesa, le dichiarazioni dei politici, decine e decine di servizi TV (sempre gli stessi filmati) e migliaia e migliaia di persone in lista d’attesa per avere riconosciuti dei propri specifici diritti come semplici cittadini italiani invece non fanno mai notizia? Pensate ai terremotati cosa stanno vivendo per il terzo inverno sotto la neve, ai disperati senza risorse, agli anziani soli, a chi vive in stamberghe con una pensione sociale da 458 euro/mese (la metà del “reddito di cittadinanza”…). Perchè attenzione, commozione e solidarietà NON sono mai uguali per tutti? Io ascolto i TG e mi sento rivoltare lo stomaco: non solo sull’immigrazione sono diventati una cantilena monocorde a senso unico. Per esempio Donald Trump è sempre “cattivo” perché vuole il muro al confine messicano (quanti sanno che all’inizio quel muro lo avevano voluto e votato proprio i democratici compresi gli allora senatori Obama e Clinton?), ma il concetto che con i clandestini dal Messico arrivino negli USA anche fiumi di droga nessuno lo dice e quindi in Italia non conta. Spiegatemi perché fa più fino un disperato del Nicaragua che non un americano (o italiano) senza lavoro, ma comunque con il mutuo da pagare, famiglia a carico e a cui sequestrano la casa. Al contrario di Trump il presidente cinese Xi (un dittatore, non un presidente!) invece è “buono” e quindi se minaccia Taiwan, se perseguita i cristiani, i buddisti, i dissidenti non importa a nessuno: Così come nessuno spiega come la Cina sfrutti e distrugga l’Africa, creando oceani di povertà ed è quindi una delle cause dirette del movimento migratorio verso l’Europa. Allo stesso modo nessuno illustra la schiavitù nei paesi arabi del Golfo o la condizione delle donne nei paesi islamici, come nella “buona” Arabia Saudita. (Argomenti che – dati alla mano non smentiti e non smentibili – documento nel mio libro – ndr)Il neo-presidente del Brasile Bolsonaro è un altro, recente nuovo acquisto tra i “cattivi” e quindi, descritto mezzo pazzo come Trump… Ma se uno sta una settimana in Brasile capisce come vivono i brasiliani e perché lo hanno votato, ma d’altronde i nostri media non mostrano la miseria, la corruzione, la violenza, lo sfacelo creato dal “democratico” (e ladro) ex presidente Lula e dai suoi sinistri successori, che – come ultimo regalo all’Italia – hanno fatto nuovamente scappare il pluriomicida Cesare Battisti (a proposito, ma dov’erano i nostri 007?) E’ tutto va avanti sempre così: se sei di sinistra allora sei “buono”, altrimenti sei etichettato “cattivo a vita” e questo vale per la TV, i libri, la “Kultura”, il cinema, la Chiesa, la scuola, l’informazione, la satira, l’economia, il festival di Sanremo ecc.ecc.
Riflettete: dietro la “solidarietà” che va in onda a reti unificate lamentando la durezza di cuore dei “cattivi” alla Salvini o alla Meloni non c’è anche tanta, troppa demagogia e strumentalizzazione politica? Io credo proprio di sì.
VERBANIA: IL FASCISMO, “CATTIVO” A PRESCINDERE
Leggo di una vivace polemica in consiglio comunale a Verbania quando l’altra sera il consigliere dell’opposizione Michael Immovilli se ne uscito dicendo che non si poteva ignorare come durante il fascismo erano state fatte anche cose positive e bastava girare la città per accorgersene. Apriti o cielo: immediata e forsennata presa di posizione del PD con Riccardo Brezza (persona che ho sempre considerato intelligente, ma forse ora si muove in una logica di sua maggior visibilità per la prossima campagna elettorale) che ha lanciato l’anatema antifascista a Immobilli per le sue dichiarazioni con termini davvero un po’ sopra le righe. Eppure ha ragione Immovilli: sostenere ancora nel 2019 che “tutto” nel fascismo fu negativo è irridere la realtà. Il fascismo ha fatto infiniti errori e anche autentiche nefandezze (si pensi alle leggi razziali) conculcando le libertà, ma non si può giudicarlo sempre “tutto” in negativo. Ironia della sorte – tra l’altro – Brezza non ha forse ricordato che il dibattito si svolgeva proprio nel palazzo che fu la “Casa del Fascio” di Verbania, oggi sede del consiglio comunale di una città peraltro fondata proprio dal fascismo. Come sarebbe bella un’Italia dove anziché urlare ci si confrontasse con gli avvenimenti storici senza preconcetti e cercando invece di capire motivazioni, responsabilità, conseguenze dei singoli eventi. Ma questo non accade mai, perché la demagogia ha avariato tutto e – con i suoi eccessi – ha addirittura rivalutato il fascismo agli occhi di milioni di italiani, stufi di una quotidiana e roboante retorica antifascista che proprio esagerando nei toni ha perso la sua credibilità. Aspetto confermato a tutti i livelli e anche da Rai-Storia (rete pubblica, ma “appaltata” all’antifascistissimo Paolo Mieli) che per esempio – parlando giorni fa di Giovanni Gentile, il grande filosofo e ministro riformatore della scuola italiana, trucidato dai partigiani nel 1944 – ha ospitato nel dibattitto (?) una (unica) “storica” che candidamente se ne è uscita dicendo “Io Gentile lo avrei ammazzato: è la logica della guerra civile”. Se avessi potuto interloquire con questa illustre cattedratica (??) Le avrei ricordato che – ragionando così – allora lei involontariamente rivalutava proprio anche le violenze fasciste, perché pure quelle andavano allora inserite in un contesto di eccezionalità. Tornando a casa nostra, quanto vorrei poter partecipare ad un dibattito serio ed approfondito sul Fascismo e Resistenza, soprattutto quella delle nostre parti. Ma perché – almeno per una volta – la costosissima locale “Casa della Resistenza” (che campa con finanziamenti pubblici) non ha il coraggio di invitarmi per un dibattitto di sereno confronto tra opinioni diverse? Brezza, visto che di fatto “la Casa” è gestita dal PD e tu sei tanto sicuro di te, che aspetti?
PROVINCIA IN DISSESTO
Non si sa ancora ufficialmente se la nostra provincia auto-dichiarerà lo stato di dissesto, ma è giusto – visto che la stampa locale spesso su questi aspetti non è chiara – denunciare a chiare lettere le responsabilità politiche di questa situazione insostenibile. La provincia di Verbania-VCO era nata (finalmente) nel 1993 dopo decenni di speranze e funzionando da subito abbastanza bene. Contenendo i costi era (ed è) un Ente funzionale importante per un territorio tutto montano come il nostro. La famigerata legge voluta dal PD con il ministro Del Rio durante il governo Renzi (ribadisco, ma nessuno oggi risponde di queste follie??!!) ha mantenuto le competenze provinciali su scuole, strade – fondamentali, soprattutto in montagna! – ambiente, caccia, pesca ecc. MA HA TOLTO LE RISORSE ovvero ha strangolato le province dicendo in buona sostanza alle regioni di arrangiarsi. Dal canto suo la Regione Piemonte (amministrata fin dal 2014 dal PD) aveva tolto alla provincia del VCO la sua principale risorsa ovvero i canoni idrici (le tasse pagate da chi deriva l’acqua per produrre energia con dighe, condotte forzate ecc. che nel VCO sono moltissime), canoni che da soli permettevano introiti sufficienti per far funzionare l’ente incassando oltre 45 milioni non più rigirati al territorio. La provincia è stata amministrata dal PD fino all’altro ieri, da due mesi il nuovo presidente è Arturo Lincio, centrodestra, ma il “buco” era ed è insopportabile. Le provincie montane di Lombardia e Veneto (Sondrio e Belluno) hanno avuto autonomie e fondi specifici, noi siamo stati così idioti da snobbare il recente REFERENDUM PER PASSARE IN LOMBARDIA ed ecco la “paga” della Regione Piemonte il cui vice-presidente PD Aldo Reschigna (di Verbania) porta delle evidenti, personali corresponsabilità, oltre a quelle per la politica assurda del suo partito. Se la provincia chiude a rimetterci saranno prima di tutto i fornitori che da mesi (o anni) aspettano di essere pagati per la manutenzione delle strade, la spazzatura della neve, il riscaldamento nelle scuole ecc. oltre ai dipendenti che con i tagli e trasferimenti in questi anni si sono già ridotti del 50%.