IL PUNTO n. 685 di Marco Zacchera
Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 685, di Marco Zacchera, del 30 agosto 2018
MIGRANTI: PROCURE & PROCURE
Se prima di tutto conta e deve contare il valore e il rispetto della persona umana l’Europa dovrebbe avere innanzitutto il coraggio di controllare cosa effettivamente succeda in Libia e l’evanescente ministra degli esteri europea (si fa per dire) Federica Mogherini dovrebbe essere la prima a pretenderlo e soprattutto a farlo, ma da tempo è sparita dai radar. Sullo sfondo resta invece tutta l’ipocrisia europea, da Macron in giù, che demagogicamente parla molto, ma non è stata capace e non ha voluto accogliere neppure parte delle 117 persone della Diciotti distribuendole – come da accordi – nei vari paesi: come possa l’Europa pretendere di essere ben considerata in Italia comportandosi in questo modo ipocrita e beffardo resta francamente un mistero. Soprattutto COSA FA L’EUROPA PER LA SITUAZIONE ERITREA? Come scrivo e documento nel mio libro (leggetelo, documentatevi!), lì un dittatore spietato come Isaia Aferwerki viene è tollerato da 26 anni al potere mentre con una risoluta azione diplomatica europea in questo piccolo paese potrebbero essere riportate la pace e la democrazia fermando il fiume di migranti. Queste sono vere e proprie “colpe storiche” di un’Unione menefreghista e demagoga! Immagino che Salvini sia stato comunque felicissimo della decisione della Procura di Agrigento di indagarlo per una sfilza di reati – per una teorica condanna fino a oltre 19 anni di galera ! – per i migranti bloccati per una settimana (peraltro accuditi in tutto) sulla nave Diciotti attraccata a Catania. Mentre sui social fioriscono le foto del procuratore di Agrigento dott. Luigi Patronaggio già impegnato come attivista della fu Rifondazione Comunista, con tanto di bandiere rosse di sfondo, viene da chiedersi se lo stesso Magistrato sia stato così sollecito – in occasione delle centinaia e centinaia di traversate organizzate da scafisti senza scrupoli nel suo territorio di competenza – nel contrasto a quel traffico di esseri umani con le evidenti infiltrazioni della malavita italiana in questo business vergognoso. Ma dopo Berlusconi adesso tocca a Salvini, questa è la regola. Quello che però mi ha dato fastidio è stata anche la “processione della misericordia” messa in atto dalle varie “fatine turchine” come la Boschi o la Boldrini tutte corse a visitare gli sperduti migranti della Diciotti. Ipocrisia al cubo, perché non mi risulta – a parte le visite sotto i riflettori – che mai e poi mai le Loro Signorie abbiano ospitato o accolto 1 (uno) solo migrante a casa loro o lo abbiano mantenuto a loro spese come ben documentato dall’inchiesta de “Il Tempo” di Roma. Debitamente interpellate, infatti, tutte le “magliette rosse-VIP” hanno declinato l’invito a prendersi a carico pro-tempore anche un solo migrante ciascuno. Per conto, a 20 giorni dal crollo del ponte Morandi a Genova con 43 morti, non risulta che ci sia ancora nessun indagato: misteri della Giustizia italiana.
RIFLESSIONI SUL REFERENDUM PRO LOMBARDIA
Un peccato che il referendum per avviare l’eventuale iter di passaggio del VCO alla Lombardia sia stato stabilito per il 21 ottobre anziché per l’anno prossimo, in concomitanza con le elezioni Europee. Non solo ciò renderà più problematico il raggiungimento del “quorum” per il SI, ma si buttano via soldi inutilmente (e ingiustamente messi a carico dei singoli comuni) con poco tempo per approfondire seriamente la questione. Vorrei che ci fosse comunque un dibattito sereno, non urlato, senza preconcetti politici (e per fortuna tutti i partiti non mi sembra prendano posizioni ufficiali) ma che soprattutto si guardasse al di là del contingente. Riflettiamoci insieme: tra 20 anni se questo nostro territorio diventasse lombardo avrebbe o meno più possibilità di sviluppo e servizi migliori? Credo che sia difficile sostenere il contrario, perché la Lombardia “tira” comunque più del Piemonte ed è meglio giocare in serie A che in B, dove – purtroppo – sta una regione Piemonte coperta di debiti. Faccia ciascuno un elenco ponderato di pro e di contro, di possibilità che si aprono, di tempi di percorrenza dimezzati, di logicità e contiguità geografiche, di servizi “lombardi” oggi già utilizzati. Certamente lungo il percorso di una integrazione ci sarebbero problemi da affrontare. Il primo che l’Aronese – essendo rimasto ad oggi provincia di Novara – resterebbe “piemontese”, ma credo che se il VCO passasse in Lombardia tutti comuni sul del lago – da Lesa ad Arona e Dormelletto – chiederebbero immediatamente l’unificazione anche loro e il problema si risolverebbe da solo. Una questione più seria sarebbe invece una ulteriore divisione del Cusio (lago d’Orta) tra due regioni e non più solo due province, ma se già oggi alcuni comuni hanno servizi gestiti con province diverse, credo che non sarebbe una spaccatura insormontabile. Più in generale – e vale per tanti aspetti ben al di là del referendum – è assurdo che i confini regionali impongano oggi di non affidare singole competenze anche ad una regione vicina a secondo la logica del bacino d’utenza sia esso geografico od economico. C’è una logica che la linea ferroviaria da Domodossola a Milano non sia tutta gestita dai trasporti lombardi? E’ logico che le acque del Lago Maggiore non vengano gestite – come già avviene per la navigazione pubblica, ma quanti lo sanno? –tutte a Milano e non a Torino? Questo potrebbe valere soprattutto per la partita “sanità”, visto che nel VCO i numeri parlano di “mobilità passiva” perché – guarda caso – la gran parte dei pazienti del VCO preferiscono già oggi farsi curare per le patologie importanti a Varese, Milano, Busto o Legnano. Andare in Lombardia significa infatti collegarsi con una realtà più efficiente, smart, in crescita, di maggior profilo internazionale. Riflettete: perfino i nostri prefissi telefonici sono già lombardi e non piemontesi! Chi vuole approfondire queste tematiche ha solo da contattarmi e – in pubblico come in privato – potremo parlarne più a fondo. Intanto ecco una “fotografia” dell’ incidenza delle addizionali regionali sull’IRPEF in Piemonte e Lombardia, mentre la prossima volta pubblicherò l’ elenco delle competenze ed autonomie ATTUALI relative alla provincia di Sondrio che – come più volte sottolineato dal presidente lombardo Fontana – si applicherebbero automaticamente anche al VCO (chi avesse urgenza di conoscerle me le richieda..) Oggi chi ha un reddito di 50.000 euro lorde risparmierebbe da subito quasi 500 euro l’anno!
ADDIZIONALI IRPEF PIEMONTE LOMBARDIA
Redditi fino a 15.000 euro : 1,62% 1,23%
Da 15 a 28.000 euro: 2,13% 1,58%
Da 28 a 55.000 euro: 2,75% 1,72%
Da 55 a 75.000 euro 3,32% 1,73%
+ di 75.000 euro 3,33% 1,74%
Piemonte: Detrazioni € 250 per figlio disabile e € 100 per ogni figlio per le famiglie numerose.
ADDIZIONALE SUL GAS DOMESTICO
Piemonte: fino a 120mc annui: € 0,022 al mc, oltre: € 0,0258 al mc. Lombardia: non prevista…….
In Lombardia costano meno anche il bollo auto, la licenza di pesca, la licenza di caccia ecc.
CHIESA E PEDOFILIA
Non ho alcun titolo per giudicare, come cattolico sono costernato nel leggere certe notizie, ma non dobbiamo dimenticare che se ci sono alcune “mele marce” ci sono però tantissimi sacerdoti, suore e missionari che silenziosamente fanno il loro dovere. Lo ricorda questa lettera inviata da un salesiano al New York Times che riporto in sintesi.
Caro fratello e sorella giornalista:
Sono un semplice sacerdote cattolico. Sono felice ed orgoglioso della mia vocazione. Da vent’anni vivo in Angola come missionario e sui mezzi di informazione, soprattutto nel vostro giornale, l’ampliamento del tema dei sacerdoti pedofili, con indagini condotte in modo morboso sulla vita di alcuni sacerdoti. Certamente tutto questo è da condannare senza riserve e Il fatto che persone che dovrebbero essere manifestazioni dell’amore di Dio siano state un pugnale nella vita di innocenti mi provoca un immenso dolore. Non esistono parole che possano giustificare tali azioni. E non c’è dubbio che la Chiesa non può che schierarsi a fianco dei più deboli e dei più indifesi. Pertanto ogni misura che venga presa per la protezione e la prevenzione della dignità dei bambini sarà sempre una priorità assoluta. Tuttavia, incuriosisce la disinformazione e il disinteresse per migliaia e migliaia di sacerdoti che si spendono per milioni di bambini, per tantissimi adolescenti e per i più svantaggiati in ogni parte del mondo! Ritengo che al vostro mezzo di informazione non interessi che io nel 2002, passando per zone minate, abbia dovuto trasferire molti bambini denutriti da Cangumbe a Lwena (in Angola), poiché nè se ne occupava il governo, nè le ONG erano autorizzate. E neanche vi importa che io abbia dovuto seppellire decine di piccoli, morti nel tentativo di fuggire dalle zone di guerra nè che abbiamo salvato la vita a migliaia di persone grazie all’unica postazione medica in 90.000 Km2, e grazie anche alla distribuzione di alimenti e sementi. Non vi interessa neppure che negli ultimi dieci anni solo in Angola abbiamo dato l’opportunità di ricevere educazione ed istruzione a più di 110.000 bambini… Non ha risonanza mediatica il fatto che, insieme ad altri sacerdoti, io abbia dovuto far fronte alla crisi umanitaria di quasi 15.000 persone tra le guarnigioni della guerriglia, dopo la loro resa, perché non arrivavano alimenti nè dal Governo, nè dall’ONU. Non fa notizia che un sacerdote di 75 anni, Padre Roberto, ogni notte percorra la città di Luanda e curi i bambini di strada, li porti in una casa di accoglienza nel tentativo di farli disintossicare dalla benzina e che in centinaia vengano alfabetizzati. Non fa rumore che altri sacerdoti, come Padre Stefano, si occupino di accogliere e dare protezione a ragazzi picchiati, maltrattati e persino violentati. E non interessa che Frate Maiato, malgrado i suoi 80 anni, vada di casa in casa confortando persone malate e senza speranza. Non fa notizia che oltre 60.000, tra i 400.000 sacerdoti e religiosi, abbiano lasciato la propria terra e la propria famiglia per servire i loro fratelli in un lebbrosario, negli ospedali, nei campi profughi, negli istituti per bambini accusati di stregoneria o orfani di genitori morti di AIDS, nelle scuole per i più poveri, nei centri di formazione professionale, nei centri di assistenza ai sieropositivi…o, soprattutto, nelle parrocchie e nelle missioni, incoraggiando la gente a vivere e ad amare. Non fa notizia che il mio amico, Padre Marco Aurelio, per salvare alcuni giovani durante la guerra in Angola li abbia condotti da Kalulo a Dondo e sulla strada di ritorno alla sua missione sia stato trivellato di colpi; non interessa che frate Francesco e cinque catechiste, per andare ad aiutare nelle aree rurali più isolate, siano morti per strada in un incidente; non importa a nessuno che decine di missionari in Angola siano morti per mancanza di assistenza sanitaria, per una semplice malaria; che altri siano saltati in aria a causa di una mina mentre andavano a far visita alla loro gente. Nel cimitero di Kalulo si trovano le tombe dei primi sacerdoti giunti nella regione…nessuno è arrivato ai 40 anni! Non fa notizia accompagnare la vita di un sacerdote “normale” in tutto il mondo nella sua quotidianità, tra le sue gioie e le sue difficoltà, mentre spende la propria vita, senza far rumore, a favore della comunità di cui è al servizio. La verità è che non cerchiamo di fare notizia, bensì semplicemente cerchiamo di portare la Buona Notizia, quella che senza rumore inizió nella notte di Pasqua. Fa più rumore un albero che cade, che non un bosco che cresce. Non è mia intenzione fare un’apologia della Chiesa e dei sacerdoti. Il sacerdote non è nè un eroe, nè un nevrotico. È un semplice uomo che, con la sua umanità, cerca di seguire Gesù e di servire i suoi fratelli. In lui ci sono miserie, povertà e fragilità come in ogni essere umano; ma ci sono anche bellezza e bontà come in ogni creatura. Insistere in modo ossessivo e persecutorio su un tema, perdendo la visione di insieme, crea realmente caricature offensive del sacerdozio cattolico e di questo mi sento offeso. Giornalista: cerca la Verità, il Bene e la Bellezza. Tutto ciò la renderà nobile nella sua professione. Amico… le chiedo solo questo….
In Cristo,
Padre Martín Lasarte sdb (Salesiano)