IL PUNTO n. 682 del 18 luglio 2018

Riceviamo in Redazione e riportiamo la newsletter “Il Punto” n. 682, di Marco Zacchera, del 18 luglio 2018
LA “MIA” AFRICA
La scorsa settimana ho passato alcuni giorni in Kenya in visita a p. Antonio Bianchi, missionario della Consolata e cittadino onorario di Verbania (dove è nato 96 anni fa) cui ho co-dedicato il libro sull’immigrazione. Una visita – temo – di “fine vita”, ma che mi ha permesso di ritrovare amici carissimi e ovviamente discutere a lungo su Africa, immigrazione, problematiche mondiali. Opinioni variegate e diverse, ma accomunate su alcuni aspetti che vengono sottovalutati in Europa e più in generale in Occidente sulla realtà africana di oggi. Mi ha colpito l’unanime coro di proteste per la debordante e massiccia presenza cinese che a Nairobi si materializza in costruzioni imponenti e nel vedersi appaltate più o meno tutte le infrastrutture pubbliche con risultati di incerta qualità. Vi sono state recentemente vere e proprie rivolte dell’opinione pubblica (perfino con alcuni cinesi assassinati) che comprende solo ora di essere oggetto da anni di un accanito sfruttamento ambientale ed economico, ma in un paese ora così indebitato con la Cina da non sapere più come uscirne. Nairobi è intanto diventata una città di 5 milioni di abitanti con un traffico inquinato e folle, con pochi servizi e una periferia enorme e pericolosa. Più ancora mi ha colpito Adis Abeba che sta diventando il cuore (cinese) dell’Africa ma anche qui a prezzo di una gestione insostenibile delle risorse e dello sfruttamento di milioni di persone in una babele da infermo dantesco. Un altro tema approfondito quello della presenza della Chiesa nel mondo africano di oggi, sempre più diversa dalla nostra e da un mondo missionario di qualche decennio fa. Nuove esperienze, culture, opinioni, principi di cui da noi si parla raramente e che invece laggiù sono i veri problemi del giorno, per esempio il celibato dei sacerdoti. Una parentesi di riflessione profonda ma anche di inquietudine rendendomi conto però che quanto ho scritto recentemente nel mio libro è confermato e vero, a dispetto di tante chiacchiere che girano in Italia. Buonismi che non affrontano il tema principale di un continente purtroppo abbandonato nella corruzione di quasi tutti i suoi governanti, senza regole che non siano quello dello sfruttamento e del “dio denaro” e senza pensare al futuro, alla sostenibilità, a una pianificazione demografica.
I BARCONI DEL DRAMMA E DELL’IPOCRISIA
Scrive “LA STAMPA” nell’ennesimo articolo di critica al governo sulla politica di stretta degli sbarchi che lunedì a Pozzallo “A sbarcare sono stati complessivamente 128 minori non accompagnati, 3 minori accompagnati, 44 donne e 272 uomini: 447 persone di cui 291 proverrebbero dall’Eritrea e 92 dalla Somalia. Altri migranti sono invece originari di Nigeria, Bangladesh, Algeria, Libia, Siria, Egitto.” Dovremmo tutti farci alcune domande, e soprattutto dovrebbero farsele nella redazione di quel quotidiano e di quasi tutti gli altri media italiani:
1) L’Europa si è mai posta il problema di un intervento politico, militare o diplomatico in Eritrea (vedi uno specifico capitolo del mio libro) dove in quel piccolo paese il locale dittatore Isaia da 25 anni terrorizza impunemente la gente, favorisce le migrazioni e incassa ufficialmente le tangenti sulle rimesse degli emigrati, capitali che – a parte i fondi cinesi – tengono in piede il paese? Servirebbe ben poco, solo volontà politica!
2) come possono 128 minori non accompagnati traversare presumibilmente un deserto senza che alle loro spalle ci sia una tratta organizzata di minori? E’ così impossibile identificare i trafficanti, magari anche interrogando i “trasportati” ?
3) salvo alcuni siriani in NESSUNO dei paesi di origine di quei migranti è in atto una guerra e quindi – presumibilmente – quasi nessuno di loro avrebbe diritto di asilo. Che diritti in più hanno quindi queste persone per essere accolti in Europa rispetto ai loro famigliari rimasti a casa che pure vorrebbero emigrare? E’ un “premio” per aver rischiato la vita e aver pagato la tratta? Può essere comprensibile, ma in questo modo non si fa che favorirla!
4) si ironizza sostenendo che Salvini al governo sia un “assassino” per la morte di migranti in mare – vedi le solite istrioniche dichiarazioni di Saviano – ma allora quante DECINE DI VOLTE IN PIU’ erano “assassini” PD e Renzi visto che le morti in mare – terribili per ciascun, singolo essere umano comunque abbandonato! – erano DECINE DI VOLTE DI PIU’ ,fino all’estate 2017, quando loro regnando si moltiplicavano i viaggi per mare?
Proprio oggi la DIA sottolinea che le mafie stanno guadagnando di più sul traffico di migranti che per il mercato degli stupefacenti: vogliamo finalmente rendercene conto?
CHIEDERANNO SCUSA ?
Matteo Salvini ha trascorso due giorni a Mosca per assistere alla finale dei Mondiali Francia-Croazia e per alcuni incontri istituzionali. Per questo viaggio il ministro è finito nel mirino di alcuni parlamentari del PD che lo hanno attaccato duramente per essersi «andato a godere la partita di calcio a spese dei contribuenti a bordo di un volo di Stato». In particolare il deputato del PD Michele Anzaldi ha ricordato «la faccia tosta di Salvini, che nel 2015 ebbe il coraggio di attaccare il premier Renzi perché decise di non far mancare la presenza dello Stato italiano a un evento senza precedenti: la storica finale tutta italiana agli Us Open di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci». Ricordiamoci infatti che il premier Renzi nel 2015 volò appunto a New York con un volo di stato.
SORPRESA: Salvini ha pubblicato le carte d’imbarco dei due voli di linea che ha utilizzato – in classe economica – per andare a Mosca da Malpensa, domenica scorsa, con Air Italy e poi rientrare – lunedì – dalla Russia a Roma con Russian Airlines. Qualcuno degli incauti ex colleghi del PD avrà ora il coraggio di chiedergli scusa e guardarsi il proprio ombelico?
IL RONALDO CONTRIBUENTE
Una grande, duplice incavolata – da milanista (e quindi calcisticamente poveretto), ma anche da contribuente – non solo nel vedere la Juve straripare sul mercato ma scoprire che Ronaldo guadagnerà a Torino 30 milioni l’anno con una incidenza fiscale dello 0,3% (100.000 euro di imposta fissa su tutti i 30 milioni…) grazie alla normativa voluta dalla sinistra (!!) sull’ “acchiapparicchi” stranieri. Se una norma così l’avesse fatta Berlusconi per un nuovo giocatore rossonero avrebbero parlato di interessi privati in atti di ufficio, ma resta comunque l’assurdità di una norma come questa perché un conto è incentivare con aliquote agevolate e ragionevoli l’arrivo di stranieri ricchi che portino ricchezza al nostro paese, un altro offendere il buon senso dei cittadini italiani. Siamo infatti al ridicolo visto che un italiano su quel guadagno avrebbe pagato circa 12.800.000 euro di imposte (128 volte di più di Ronaldo!) oltre a sopratasse regionali ecc.ecc. Mi sembra una profonda ingiustizia ed una autentica follia, mentre la Spagna – che si è dimostrata molto più seria di noi – ha recentemente condannato Ronaldo alla reclusione PER 2 ANNI (con la condizionale) oltre che a 18,8 MILIONI DI MULTA (pagati) per evasione fiscale.