Il caso Matteo Renzi
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Matteo Renzi è il perno della politica italiana da diversi anni, di lui sono note le doti di intuizione, capaci di creare scenari in cui il suo progetto si sviluppa in maniera inattesa e tale da spiazzare i suoi interlocutori. E’ una persona cinica? Può darsi, ma è evidente il suo porsi ad un livello inusuale per la politica italiana. La sua efficacia si confronta con l’inconsistenza degli altri leader, in particolare quelli del centrosinistra: ricordiamo che Zingaretti è stato costretto dalla strategia di Renzi a fare il governo con i Cinque Stelle nell’estate del 2019, mentre già aveva in programma di andare alle lezioni proprio per chiudere i conti con lui. Renzi in quel 2019 ha evitato le elezioni che sarebbero state mortifere per lui, per poi affrettarsi a lasciare subito dopo il PD ed avviare il suo progetto per rimettersi al centro della politica italiana, magari come proconsole dell’Unione Europea.
Ora è ad uno snodo cruciale: minacciare le elezioni, pensando invece ad un governo tecnico o istituzionale, perché in verità non vuole andare alle (pericolose per lui) elezioni, ma vuole anche eliminare Conte dal radar della politica o ridimensionarlo: l’ideale sarebbe lasciarlo fuori dal parlamento, annullando il rischio di un partito del (già) premier, per arrivare al 2023 o lì vicino mettendo all’incasso gli aiuti europei e l’incredibile influenza che darà il loro utilizzo. Con l’obiettivo collaterale di prosciugare definitivamente il Movimento 5Stelle, costringendolo ad un governo che renda irreversibile la sua crisi di immagine presso la propria base elettorale, in pratica schiacciandolo verso un 10% che lo renderebbe ininfluente o facilmente addomesticabile.
Matteo Renzi ha quindi in mente il suo great reset della politica italiana: presentarsi alle prossime elezioni come leader di un’area vasta che occupa il centro e macina consensi a destra ed a sinistra, in un disegno che potrebbe risultare accattivante anche per buona parte del PD, come sarà attrattivo per Forza Italia sempre alle prese con le chimere delle “grandi intese” ed un segnale c’è già stato con il posizionamento della senatrice Rossi, notoriamente molto vicina a Silvio Berlusconi, cui potrebbe essere stato affidato il ruolo di pontiere.
Però…però Zingaretti ed i suoi, se mai tornassero ad avere un minimo di capacità strategica, potrebbero essere tentati di andare alle elezioni, spiazzando Renzi e mettendolo all’indice come l’uomo della cattiva politica, quello che fa cadere il governo in un momento di emergenza, tentando di roteare Conte come asso di bastoni….rischiando di trovarsi con il due di picche …
In mezzo a tutto ciò, c’è l’Italia e ci sono gli italiani, mortificati dal una gestione inefficiente e pasticciona della pandemia, con un profluvio di provvedimenti inutilmente draconiani, senza un progetto serio di rilancio che vada oltre gli annunci ed i riti degli “stati generali”, inconcludenza che – va detto – accomuna il governo e l’opposizione, ansiosa nel criticare ma poco capace di proporre.
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Autore: S.M.C.
Titolo: Il caso Matteo Renzi
Data di pubblicazione: 26 Gennaio 2021