I navigator un posto di lavoro l’hanno trovato: il loro
Riportiamo l’articolo pubblicato su “Tempi.it” del 29 giugno 2020
Bilancio di un anno di attività dei facilitatori. Costano 500 milioni e i risultati quali sono? Zero virgola. La colpa non è loro, ma di chi li ha voluti.
Nel libro che un giorno verrà scritto sul grande flop del reddito di cittadinanza, troverà un posto d’onore l’intervista a un navigator che oggi appare su Repubblica. Il titolo dice già tutto: “Siamo stati formati ma se mancano i posti non è certo colpa nostra”. È passato un anno dal quiz a crocette che li ha selezionati a Roma, è tempo di bilanci.
Cosa abbiamo fatto finora
Il giovane ragazzo di Salerno, che, in quanto cococo ha preso i 600 euro a marzo e aprile, spiega che «noi campani siamo entrati in formazione a dicembre inoltrato, per lo più online. Ma non abbiamo mai messo piede nei centri per l’impiego perché c’è ancora una trattativa in corso con Comuni e Regione. Io sono stato assegnato al centro di Agropoli. La formazione è durata 4 mesi, come per tutti». Oltre ai corsi online per imparare a fare il navigator, che cosa ha fatto il giovane? Ha trovato lavoro per qualcuno dei percettori del reddito di cittadinanza? Risposta: «Non siamo mai arrivati alla fase della proposta di lavoro congrua, anche perché i decreti Cura Italia e Rilancio hanno sospeso questa condizionalità fino al 17 luglio. Dopo quella data dovremmo cominciare a farlo, vedremo quanti accetteranno di spostarsi per lavorare. Anche i lavori di pubblica utilità stentano perché i Comuni non hanno ancora i piani».
Mancia elettorale
Incolpare i navigator di qualcosa, sarebbe però ingeneroso. In fondo, hanno semplicemente colto un’opportunità, mettendosi a disposizione. La verità è che la colpa del gigantesco flop del Rdc è tutta dei cinquestelle che, ricordiamolo, l’avevano presentato come una misura atta a rilanciare l’occupazione, non un sostegno al reddito. Sono ormai lontani i tempi della famosa frase di Luigi Di Maio («abbiamo abolito la povertà») e sempre più chiaro – ma per noi lo fu da subito – che di semplice mancia elettorale si è sempre trattato (una mancia che, dati Unimpresa, costa 26 miliardi di euro nel triennio 2020-2022).
Come abbiamo già scritto, «a fronte di 3,8 miliardi di euro stanziati, per un totale di circa un milione di domande accolte su 2,4 milioni di richieste, solo il 2 per cento di chi ha ottenuto il sussidio ha effettivamente trovato un lavoro, poco più di ventimila persone. Meno dunque dei 39.760 annunciati qualche mese fa dall’Anpal».
I fantasmi
E per quanto riguarda i navigator? Repubblica li definisce dei «fantasmi».
«Nessuno sa esattamente cosa fanno. Quanti posti hanno trovato ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Come hanno inciso. Si sa che sono scesi a 2.850: gli altri hanno vinto concorsi pubblici seri. Si sa che sono precari: co.co.co. in scadenza il 30 aprile. Si sa che guadagnano 27.339 euro lordi all’anno più 300 euro lordi al mese di rimborso trasferte. Costo totale dei navigator: 500 milioni stanziati dal governo M5S-Lega. Molti tra loro – se non tutti – hanno pure chiesto l’indennità da 600 euro per marzo e aprile».
E l’applicazione che doveva incrociare domanda e offerta? «Non esiste. Così come il portale Anpal. Tutto fermo», dice l’assessore regionale veneto Elena Donazzan. Il risultato, come sintetizza l’assessore al lavoro della Regione Lombardia Melania Rizzoli è uno solo: «Contratti di lavoro trovati: zero, a parte il loro».
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[Fonte: https://www.tempi.it/i-navigator-un-posto-di-lavoro-lhanno-trovato-il-loro/]